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Migliora l’emergenza cibo in Niger

Purtroppo ci sono volute le crude immagini di bambini malnutriti per mobilitare l'aiuto internazionale per il Niger Keystone

Secondo gli operatori umanitari svizzeri in Niger, dove si stima che 3,6 milioni di persone affrontano la carestia, il cibo comincia ad arrivare.

Criticata la comunità internazionale per la lentezza con cui ha reagito alla crisi umanitaria nella nazione africana.

Gli operatori umanitari svizzeri che operano in Niger criticano la comunità internazionale per la lentezza con cui ha reagito alla crisi umanitaria nella nazione africana.

“Gli aiuti cominciano ad arrivare lentamente, e la situazione migliora anche grazie alle piogge, che sono arrivate in anticipo. Le piante ricominciano a crescere e la gente si può nutrire”, spiega a swissinfo Peter Bieler, capo dell’ufficio nigeriano della la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC).

Tuttavia Bieler lancia un monito: l’aiuto internazionale non dovrebbe essere interrotto, perché la carestia attuale porterà ad utilizzare l’intero raccolto per un uso immediato.

Il secondo paese più povero al mondo

“Sarà dura, i raccolti sono scarsi. L’aiuto umanitario serve soprattutto per evitare che gli individui più deboli muoiano di fame”, aggiunge Bieler.

Per il Niger, il secondo paese più povero al mondo, il 2004 si è rivelato, dal punto di vista della situazione alimentare, particolarmente brutto. L’arrivo anticipato della pioggia durante la scorsa estate ha finito per favorire la schiusa delle uova delle cavallette migratorie del deserto.

Un brusco arresto delle precipitazioni in concomitanza con l’inizio dell’autunno ha finito poi per ridurre a zero la produzione foraggiera di una gran parte del paese, ciò che ha avuto quale conseguenza un considerevole aumento del prezzo dei cereali ed un notevole depauperamento del patrimonio bovino e caprino.

La vulnerabilità delle popolazioni coinvolte ha di conseguenza subìto un pericoloso incremento.

Già in maggio la DSC aveva stanziato un primo credito per il Niger di 332’000 franchi, e un secondo credito di 500’000 franchi era stato accordato in giugno.

“Quando abbiamo iniziato in maggio pensavamo che la comunità internazionale si sarebbe unita ai nostri sforzi. Ma non è stato così”, dice Bieler, parlando dalla capitale Niamey.

Donatori scoraggiati dallo tsunami

Pia Wildberger, portavoce di Swissaid, che è responsabile di un altro progetto in Niger, gli fa eco. Uno dei problemi, secondo lei, è stata la prossimità della siccità in Niger con la catastrofe dello tsunami in Asia, che ha scoraggiato i donatori.

Purtroppo ci sono volute le immagini di bambini che morivano di fame, trasmesse dalle televisioni, perché la solidarietà internazionale cominciasse a muoversi.

“Alla fine dell’anno scorso era già chiaro che ci sarebbe stata una carestia, a causa del cattivo raccolto.La comunità internazionale avrebbe dovuto reagire molto più in fretta”. Per ora il cibo arriva in alcune aeree del paese, ma non dappertutto.

Donazioni

Il coordinatore Onu per gli aiuti d’emergenza, Jan Egeland, ha annunciato che negli ultimi dieci giorni sono arrivate più donazioni che nei precedenti dieci mesi.

La comunità internazionale ha raccolto circa 25 milioni di dollari per il Niger e le Nazioni unite dovrebbero essere in grado di raggiungere la somma sperata di 30,7 milioni per gli aiuti immediati.

Egeland ha specificato che i primi avvertimenti dell’Onu, sulla gravità della situazione in Niger, erano stati emessi già lo scorso novembre, e reiterati in febbraio e marzo.

La federazione internazionale della Croce rossa e della mezza luna rossa, con sede a Ginevra, sta dal canto suo cercando di raccogliere 18 milioni di franchi per aiutare anche altri paesi dell’area sub-sahariana colpiti dalla carestia: il Mali, la Mauritania e il Burkina Faso.

swissinfo, Adam Beaumont, Ginevra
traduzione, Raffaella Rossello

Secondo le Nazioni unite, in Niger sono minacciate dalla fame 3,6 milioni di persone – il 28% della popolazione – soprattutto i bambini.

La comunità internazionale ha finora raccolto 25 milioni in donazioni per il Niger.

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