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Quali soluzioni per il traffico alpino?

Camion incolonnati al Gottardo. Non è solo un problema svizzero. Keystone

Il traffico pesante è un problema comune a tutti i paesi dell'arco alpino. L'obiettivo è spostare le merci dalla strada alla ferrovia.

Il traffico attraverso le Alpi è stato al centro di un incontro a Lucerna fra esperti svizzeri, italiani, francesi e austriaci.

Il traffico pesante attraverso le Alpi è un cruccio comune a tutti i paesi dell’arco alpino. Nel corso della conferenza tenutasi dall’1 al 3 dicembre a Lucerna e organizzata dal progetto panalpino Monitraf (progetto finanziato dall’Ue nell’ambito del programma Interreg III B, che rileva e analizza le ripercussioni del traffico stradale lungo i corridoi del Brennero, del Fréjus, del San Gottardo e del Monte Bianco), esperti delle 4 nazioni hanno analizzato differenti aspetti legati a questa tematica.

L’opinione è unanime: il trasporto delle merci va spostato dalla strada alla ferrovia.

A questo scopo tutte le nazioni hanno in progetto la costruzione di lunghi tunnel ferroviari sotterranei. In Svizzera le nuove trasversali ferroviarie alpine (NTFA) sono ben avviate, in Francia e Italia il dibattito è acceso sulla prevista linea veloce Torino-Lione. Anche in Austria, sotto il Brennero, si sta progettando una galleria di base per avvicinare Monaco di Baviera a Verona.

Un annoso problema

Negli ultimi 20 anni il trasporto di merci attraverso le Alpi è costantemente aumentato. In questo periodo lo spezzone di arco alpino compreso tra l’Austria e la Francia ha visto più che raddoppiare il volume dei trasporti. Dai 50 milioni di tonnellate nel 1980 si è arrivati a 110,2 milioni di tonnellate nel 2004. Di questi, 35,4 milioni hanno attraversato la Svizzera.

Dal 1980 ad oggi non solo le quantità trasportate sono aumentate, anche il numero dei veicoli che hanno imboccato uno dei tanti passaggi alpini è cresciuto, quasi triplicato. Nel corso degli ultimi anni stiamo tuttavia assistendo ad una stabilizzazione di questo dato, dovuta probabilmente alla saturazione delle capacità di trasporto dei valichi.

Dal 2000 il numero di veicoli che solca i trafori svizzeri è addirittura diminuito. Ciò è dovuto in parte all’aumento del limite di carico da 28 a 34 e in seguito 40 tonnellate e in parte al miglior sfruttamento delle capacità di carico e alla diminuzione dei trasporti a vuoto.

Svizzera esempio da seguire

Siamo tuttavia ancora lontani dall’obiettivo fissato dalla legge sul trasferimento del traffico pesante dalla strada alla ferrovia, entrata in vigore il 1° gennaio 2001. Secondo tale legge, al più tardi due anni dopo l’apertura della galleria ferroviaria del Lötschberg, prevista per il 2007, il numero di veicoli pesanti attraverso le alpi svizzere non dovrebbe superare le 650’000 unità.

Se la Svizzera stenta a raggiungere il suo obiettivo, può comunque vantarsi di avere una migliore ripartizione modale del traffico rispetto ai colleghi francesi ed austriaci. In questi paesi la percentuale delle merci che viaggiano su ferrovia è del 22% per i primi e del 23% per i secondi. In Svizzera il traffico su rotaia raggiunge invece il 65%.

“La Svizzera ha raggiunto uno standard al quale gli altri partner devono ambire” dice a swissinfo Flavio Ruffini, responsabile dell’istituto per lo sviluppo regionale dell’Accademia Europea di Bolzano. “Dalla Svizzera possiamo solo imparare” aggiunge.

Libro bianco dell’UE

Il 12 settembre 2001 l’Unione Europea (Ue) ha pubblicato un documento che indica la via che seguiranno i trasporti comunitari nei prossimi anni. Tale documento riprende e condivide alcuni elementi essenziali della politica dei trasporti elvetica.

Nell’Ue i sistemi di tassazione per l’utilizzazione delle infrastrutture di trasporto divergono ancora notevolmente da paese a paese. L’obiettivo del libro bianco è di ottimizzare e armonizzare i diversi sistemi applicando i principi di causalità e di imputazione dei costi esterni al fine di ottenere un sistema di trasporti più efficiente e sostenibile.

L’Ue intende separare in modo più netto le tasse per l’utilizzazione delle infrastrutture dalle imposte sui trasporti, imputando agli utenti della strada sia i costi diretti che i costi esterni provocati dal traffico. Ciò attraverso il prelievo di una tassa commisurata ai chilometri percorsi, sul modello della tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP), in vigore in Svizzera dal 1° gennaio 2001.

Borsa dei transiti alpini

Alla conferenza di Lucerna si è discusso molto della borsa dei transiti alpini, un sistema di regolazione del traffico stradale all’imbocco dei trafori alpini. Tale sistema prevede di vendere in anticipo, tramite un’asta su internet, un numero preventivamente definito di permessi di transito. Secondo i suoi fautori, questo meccanismo permette di raggiungere degli obiettivi politici e ambientali (la riduzione del traffico e del conseguente inquinamento) utilizzando uno strumento di mercato (la vendita all’asta).

In Svizzera si parla da anni di una borsa dei transiti alpini, ma solo ultimamente le autorità hanno compiuto passi concreti in questa direzione. L’interesse cresce anche all’estero.”La borsa dei transiti alpini è un concetto molto interessante” spiega a swissinfo Roman Rudel, dell’Istituto di Ricerche Economiche dell’Università della Svizzera Italiana (USI). “Ma è necessario che venga messa in pratica da tutti. Sennò si sposta solo il problema da un asse di transito all’altro” ammonisce Rudel.

swissinfo, Michel de Marchi, Lucerna

110,2 milioni di tonnellate di merci hanno attraversato l’arco alpino tra il Fréjus e il Brennero nel 2004.
Di questi, 35,4 milioni hanno attraversato la Svizzera.
In Svizzera il 65% delle merci attraverso le Alpi viaggia su rotaia. In Francia il 22%. In Austria il 23%.
Galleria di base del Lötschberg: 34,6 km, apertura nel 2007.
Galleria di base del Gottardo: 57 km, apertura nel 2015.
Linea Torino-Lione, galleria Val di Susa: 52 km, apertura nel 2018.

La Convenzione delle Alpi è un trattato internazionale tra otto paesi alpini (Germania, Francia, Italia, Liechtenstein, Principato di Monaco, Austria, Svizzera, Slovenia) e l’UE, per la protezione dell’ecosistema particolarmente sensibile e vulnerabile dello spazio alpino e per il suo sfruttamento sostenibile.

L’Iniziativa delle Alpi è un’associazione svizzera che ha come scopo la protezione dello spazio alpino. Nel 1994 il popolo svizzero approva la sua iniziativa popolare che iscrive nella Costituzione un articolo a tutela delle Alpi. L’iniziativa delle Alpi è anche promotrice della borsa dei transiti alpini.

La tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP) è calcolata in base alla distanza, al peso e alle emissioni degli autocarri. È in vigore in Svizzera dal 1° gennaio 2001. I proventi servono a finanziare i grandi progetti ferroviari.

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