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Fine del conflitto sociale presso Filtrona

Il personale di Filtrona ha scioperato a più riprese Keystone

I dipendenti della fabbrica produttrice di filtri per sigarette hanno accettato la convenzione firmata dalla direzione e dai rappresentanti del personale.

La decisione, che garantisce gli impieghi fino al mese di giugno, mette fine a un conflitto sociale durato quasi due mesi.

È terminato il conflitto che vedeva opposti i dipendenti e la direzione della Filtrona di Crissier, nel canton Vaud: l’assemblea del personale della fabbrica di filtri per sigarette ha accettato mercoledì, a larga maggioranza, l’accordo firmato la vigilia dalla direzione e dai rappresentanti del personale davanti alla Commissione cantonale di conciliazione.

“L’intesa prevede un piano sociale di 2 milioni di franchi e la garanzia che il personale lavorerà fino al mese di giugno”, indica Denise Chervet del sindacato Comedia.

L’accordo mette fine a un braccio di ferro iniziato a fine novembre e punteggiato da numerose settimane di sciopero

Una decisione giusta, più o meno…

All’inizio delle trattative, i dipendenti avevano chiesto un piano sociale di 7 milioni di franchi, cifra poi ridotta a 3,5 milioni.

La direzione aveva invece proposto 1,2 e poi 1,7 milioni di franchi. A metà gennaio, l’offerta era stata aumentata a 2 milioni, un montante giudicato all’epoca insufficiente dal personale.

“Nella situazione attuale, per i lavoratori era il massimo che si potesse ottenere. La decisione è stata presa in modo ragionato, calmo e solidale e nel rispetto di chi era contrario”, commenta Chervet.

La sindacalista aggiunge tuttavia che “nonostante il sentimento di essere riusciti a far piegare leggermente la direzione, il risultato ottenuto è insufficiente, considerati i mezzi finanziari del gruppo”.

Un futuro tutto da stabilire

L’accordo non mette però fine alle preoccupazioni dei dipendenti: il futuro della fabbrica rimane infatti incerto.

“Il fatto di aver ottenuto la garanzia che non ci saranno licenziamenti da qui a giugno, non esclude che la ditta possa chiudere i battenti in settembre”, osserva Chervet.

Due mesi di conflitto

In agitazione dalla fine di novembre, i circa 150 dipendenti di Filtrona temevano lo smantellamento della fabbrica rilevata nell’ottobre 2003 alla Baumgartner Papier dalla multinazionale inglese Bunzl.

I dipendenti chiedevano da tempo garanzie per il proseguimento delle attività a Crissier, come pure il rinnovo del Contratto collettivo di lavoro (nel frattempo scaduto a fine 2004).

Il personale aveva inoltre sollevato timori e diffidenza dopo il temporeggiamento della direzione e il trasferimento di diversi macchinari verso la Gran Bretagna.

Un altro fattore che aveva preoccupato i dipendenti di Crissier, è stata la nomina nell’aprile scorso del nuovo direttore Dylan Jones, che pochi mesi prima aveva chiuso gli stabilimenti di Filtrona a Rovereto, in Italia.

swissinfo e agenzie

Filtrona, che ha sede a Londra e occupa 4’800 persone in tutto il mondo, è specializzata nella produzione di filtri per sigarette.

L’azienda fa parte del gruppo britannico Bunzl, il quale dà lavoro a 12’000 persone in tutto il mondo.

Filtrona ha rilevato nell’ottobre 2003 gli stabilimenti di Crissier, che appartenevano alla ditta Baumgartner Papier.

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