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Fiscalità dei risparmi: Svizzera ammonita

Governo svizzero e banche sempre nel mirino dei ministri delle finanze dell'UE Keystone Archive

Dure critiche dei ministri delle finanze europei alla Svizzera: se non collabora, resterà isolata.

I ministri delle finanze dei Quindici hanno deplorato il rifiuto opposto dalla Svizzera alla soluzione proposta dall’UE per la tassazione dei redditi del risparmio e rilevato che in tal modo la Confederazione si isola sempre più dal contesto internazionale.

Riuniti giovedì a Madrid, i ministri hanno approvato un rapporto sullo stato delle trattative con la Svizzera a proposito della fiscalità del risparmio, prima di trasmetterlo al vertice di Siviglia. In tale testo i ministri deplorano il rifiuto elvetico di partecipare allo scambio di informazioni tra autorità fiscali.

In una conferenza stampa a Siviglia, a margine del vertice dell’Unione europea, il ministro delle finanze tedesco, Hans Eichel ha categoricamente rifiutato l’idea di fare concessioni alla Svizzera riguardo alla fiscalità del risparmio. La lotta contro l’evasione fiscale, a suo avviso, si accomuna alla lotta contro il finanziamento del terrorismo o del crimine.

Berna invitata al ripensamento

Per il ministro la posizione elvetica “non è ammissibile”, soprattutto da parte di un “buon vicino”. Oggi non è possibile fare una distinzione fra la lotta contro il finanziamento del terrorismo, il riciclaggio di denaro o l’evasione fiscale. Questi tre aspetti sono legati e i paesi del G7 sono concordi su questo punto. “Questo non tocca il sistema bancario svizzero”, ha precisato Eichel, “ma gli stati devono poter prelevare le imposte sui loro cittadini”.

I ministri delle finanze hanno inoltre affermato di sperare in un ripensamento da parte delle autorità elvetiche. Berna dovrebbe tener conto dell'”interesse essenziale dell’UE, ossia che ciascun cittadino che vive in uno stato membro paghi le imposte su tutti gli interessi che riceve”.

La bozza del testo indicava anche che l’atteggiamento di Berna rischia di nuocere alle buone relazioni tra la Svizzera e l’Unione. Tale frase è stata stralciata nella versione finale, poiché alcuni paesi l’hanno rifiutata.

I negoziati tra la Confederazione e l’UE sono stati avviati martedì a Berna. La Svizzera ha segnalato alla controparte la sua disponibilità a prelevare un’imposta alla fonte sui redditi dei risparmi dei cittadini comunitari, ma respinto la richiesta di Bruxelles di procedere a uno scambio automatico di informazioni, volendo preservare il segreto bancario.

swissinfo e agenzie

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