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Fondazioni: profilo basso nonostante i miliardi

Cultura, ricerca, formazione: le fondazioni sono presenti nei campi più disparati Keystone

Importi enormi ma poca trasparenza: in Svizzera le fondazioni amministrano 30 miliardi di franchi ma pochi sanno dove vanno a finire questi soldi.

La revisione del diritto delle fondazioni, all’esame del parlamento, dovrebbe permettere di migliorare la situazione e di favorire i donatori più agiati.

Le somme devolute in beneficenza raggiungono cifre miliardarie. Fondazioni, trust, fondi e perfino la maggior parte delle organizzazioni umanitarie sottostanno ad un unico diritto: quello delle fondazioni, della cui revisione si occupa ora il parlamento.

In Svizzera si sa poco su questo ramo dell’economia. Si sa che le fondazioni spendono ingenti somme di denaro, che hanno il compito di fare della beneficenza, che un privato può depositare soldi in una fondazione e che può dedurre dalle tasse il denaro che devolve in beneficenza.

A differenza ad esempio degli Stati Uniti, in Svizzera ogni informazione su una fondazione viene trattata con estrema discrezione.

“Le statistiche sulle fondazioni sono molto rare”, dice a swissinfo Christoph Degen, direttore di proFonds, l’Associazione mantello delle fondazioni svizzere di pubblica utilità.

Patrimonio, donazioni e utili

Nel caso delle fondazioni di pubblica utilità la legge vuole che il denaro incassato sia devoluto a scopi di beneficenza. Se i proventi sono legati a un obiettivo commerciale, la donazione si trasforma in sponsoring e la base giuridica cambia (obbligo di pagare l’IVA).

La revisione del diritto delle fondazioni mira ad evidenziare proprio questa differenza. Già oggi una ditta può fare beneficenza senza dover pagare l’IVA, a patto che non persegua uno scopo commerciale.

In base alla revisione del diritto anche le donazioni non finanziarie dovrebbero essere deducibili dalle imposte.

“Se il nome del donatore viene menzionato solo una volta e non figura anche su cartelloni, inserzioni e altri vettori pubblicitari”, sottolinea Degen, “la donazione viene considerata di pubblica utilità”.

Christoph Degen e ProFonds rappresentano gli interessi di questo tipo di fondazioni cioè soprattutto organizzazioni che raccolgono fondi (fund raising).

Secondo la Vigilanza federale delle fondazioni in Svizzera esistono 10’000 fondazioni di pubblica utilità.

Un’altra organizzazione, la SwissFoundations, fondata nel 2001, rappresenta invece 20 fondazioni donatrici, che secondo gli statuti dispongono di un patrimonio consistente, cioè amministrano e non raccolgono denaro.

“Il diritto svizzero delle fondazioni copre un campo molto vasto”, spiega a swissinfo Bruno Gurtner di Swisscoalition, la comunità di lavoro delle grandi organizzazioni umanitarie, “che va dalla beneficenza fino all’ottimizzazione del debito fiscale passando per gli investimenti in denaro”.

Tutte queste associazioni – da quella con un patrimonio di cui si ignora l’ammontare esatto fino alla piccola organizzazione umanitaria che opera con i fondi delle donazioni di singoli privati – dipendono dallo stesso diritto delle fondazioni.

Incentivi fiscali per aumentare le donazioni?

Tutte le fondazioni hanno lo stesso obiettivo: raccogliere fondi. Devolvere denaro per una causa di pubblica utilità deve dunque diventare più interessante. Per questo motivo è previsto di aumentare l’importo delle donazioni, deducibile dalle tasse.

Attualmente la deduzione fiscale corrisponde al 10% dello stipendio netto imponibile del donatore.

La commissione parlamentare incaricata di occuparsi della questione, ha proposto un aumento fino al 40%. All’inizio del mese, il Consiglio federale ha pure auspicato l’introduzione di incentivi fiscali per promuovere le donazioni, ma ritiene la percentuale proposta decisamente troppo alta.

Il governo sostiene un aumento fino ad un massimo del 20% delle prestazioni deducibili. La revisione entrerebbe nell’ambito delle imposte federali dirette.

Per quanto riguarda le imposte cantonali le deduzioni variano molto da cantone a cantone. “In alcuni casi sono misere”, dichiara Robert Purtschert, professore all’ Istituto di management associativo dell’Università di Friburgo.

Infatti, indipendentemente dalle deduzioni dal reddito netto, in alcuni cantoni esiste un limite massimo di deduzione oltre il quale non può essere dedotto nemmeno un centesimo.

In altre parole: le somme che certi cittadini vorrebbero depositare in una fondazione superano spesso di gran lunga le deduzioni fiscali. Una situazione che non incita certo a devolvere denaro.

Deduzioni fiscali e ruolo dello Stato

Le deduzioni fiscali si giustificano anche con il fatto che le fondazioni possono sostenere anche compiti assunti dallo Stato.

La Confederazione, i cantoni e i comuni delegano spesso attività importanti alle numerose fondazioni che operano nel campo della cultura e della formazione proprio per le competenze di queste ultime e per l’effetto di sinergia che ne deriva.

In numerosi settori l’importanza dell’attività delle fondazioni per la società è spesso sottovalutata. In un recente incontro con i media Benno Schubiger, presidente di SwissFoundations, ha spiegato a questo proposito che “le fondazioni devono rendersi maggiormente conto del loro potenziale creativo”.

La discussione sul ruolo dello Stato può sfociare in un’interpretazione ideologica della revisione del diritto delle fondazioni. Si può infatti obbiettare che spetta allo Stato occuparsi di ciò che giova alla comunità. Ma lo Stato, si sa, deve risparmiare.

“Il settore delle fondazioni è troppo piccolo per poter assumersi interamente compiti statali”, sottolinea Benno Schubiger. Secondo il direttore di SwissFoundations le fondazioni possono solo assistere lo Stato nel rispetto del principio di solidarietà. E chi sostiene le fondazioni non porta via allo Stato né introiti, né compiti.

Svizzera prima in classifica

La discussione sulle fondazioni in Svizzera è legata a molti soldi. In media una fondazione ha un patrimonio di 1’500 franchi per persona. La Svizzera si trova così in prima posizione nella graduatoria europea. In Gran Bretagna la cifra media è di 800 franchi per abitante, in Germania di 530 franchi.

Solo il Principato del Liechtenstein non rientra in queste categorie. Il patrimonio pro capite è di 18’000 franchi. Questo perché il Liechtenstein autorizza la creazione di fondazioni che sono anonime e che agiscono nel loro proprio interesse.

Un sistema che favorisce l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro sporco perché chi crea una fondazione può anche scioglierla e recuperarne il patrimonio.

Ma questo “idillio” non dovrebbe più durare a lungo. L’Unione europea e l’OCSE esigono infatti dal Liechtenstein la revisione del loro diritto sulle fondazioni, giudicato troppo liberale.

swissinfo, Alexander Künzle
(Traduzione: Elena Altenburger)

In Svizzera esistono 10’000 fondazioni di pubblica utilità
Il patrimonio di queste fondazioni si aggira sui 30 miliardi di franchi
Questo settore economico dà lavoro a 108’000 persone

Nel 2000 il deputato radicale Fritz Schiesser ha chiesto con un’iniziativa parlamentare una revisione della legislazione federale sulle fondazioni.

Il Parlamento deve esaminare la questione il 18 dicembre.

Il punto principale della revisione riguarda le deduzioni fiscali.

L’iniziativa parlamentare di Fritz Schiesser e la commissione competente del Senato chiedono che le donazioni possano essere dedotte dalla dichiarazione dei redditi in ragione del 40% del reddito imponibile.

Governo e cantoni propongono invece una deduzione del 20%.

Attualmente la percentuale autorizzata non deve superare il 10% del reddito imponibile.

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