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Gli ecologisti europei vedono un’Europa dipinta di verde

Il Partito europeo dei Verdi si estende al di là delle frontiere dell'Unione europea swissinfo.ch

I partiti ecologisti di 31 paesi si riuniscono a Ginevra per il Congresso dei Verdi europei. Durante l'incontro si parlerà del futuro ambientale, sociale ed economico del continente.

Sarà inoltre adottata la Carta dei Verdi europei, un testo che consentirà ai delegati di meglio posizionare il loro partito nel panorama politico internazionale.

Il futuro del Vecchio continente è al centro del secondo Congresso del Partito europeo dei Verdi (PEV) che si svolge dal 13 al 15 ottobre a Ginevra.

«Si tratta dell’unica famiglia politica che prende posizione e che lancia campagne comuni a livello europeo», ha commentato la presidente del PEV, Ulrike Lunacek.

Il momento più importante del convegno è atteso per sabato, quando gli oltre 500 delegati presenti adotteranno due documenti.

Il primo riguarda il concetto di visione comune e sostenibile dello sviluppo dell’Europa. Sono in particolare presi in considerazione l’allargamento dell’Unione europea, i sistemi sociali, il settore economico, le istituzioni e l’ambiente.

Il secondo testo, la Carta dei Verdi europei, consentirà invece agli ecologisti di sapere a che punto si trova la loro formazione rispetto ad altri partiti.

Europa, un esempio per tutti

I Verdi si trovano oggi di fronte ad un crocevia. «Non siamo praticamente presenti nei governi nazionali. Eppure i nostri temi prediletti, come l’energia, la pace e la sicurezza, sono su tutte le agende politiche», ha rilevato Philippe Lambert, portavoce del PEV.

«È quindi importante non limitarsi esclusivamente alle questioni ambientali, ma proporre una visione che abbracci tutte le problematiche della nostra società», ha indicato l’ecologista belga.

L’obiettivo del PEV, il quale riunisce più di 30 partiti nazionali, è mostrare che per ciò che concerne lo sviluppo sostenibile l’Europa rappresenta, per tutto il pianeta, l’esempio da seguire.

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Verdi

Questo contenuto è stato pubblicato al La prima sezione dei Verdi in Svizzera è stata creata nel 1971 nel canton Neuchâtel per combattere un progetto autostradale. In Parlamento fanno la loro prima apparizione nel 1979 con Daniel Brélaz, che diventerà in seguito sindaco di Losanna. Nel 1983 diversi gruppi si uniscono nella Federazione dei partiti ecologisti svizzeri. Negli ultimi anni, i…

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Cultura democratica

La Svizzera non ha mancato di fornire il suo contributo all’elaborazione dei due testi, in particolar modo apportando la sua visione della democrazia. «La nostra cultura democratica, con la sua decentralizzazione, i suoi referendum e le sue iniziative, consente di tener conto della diversità», ha rammentato Jean Rossiaud, deputato al Gran consiglio (parlamento cantonale) di Gienvra e rappresentante dei Verdi svizzeri al PEV.

La presidente del movimento ecologista in Svizzera, Ruth Genner, ha dal canto suo sottolineato che siccome la Confederazione non è membro dell’Unione europea (Ue), il Partito nazionale dei Verdi ha la grande opportunità di discutere del futuro del continente in quanto membro del PEV.

Genner ha poi ricordato che gli ecologisti elvetici si battono per l’adesione della Svizzera all’Ue dal 1998.

swissinfo e agenzie

Ginevra accoglie dal 13 al 14 ottobre il Congresso del Partito europeo dei Verdi.
Partecipano oltre 500 delegati di 31 paesi.
Il tema del congresso è «A Green Future for Europe» («Un futuro verde per l’Europa»).
Ginevra è stata scelta al posto di Parigi o Bruxelles per ragioni di neutralità.

Il Partito europeo dei Verdi è stato creato il 22 febbraio 2004 a Roma, quale successore della Federazione europea dei partiti dei Verdi.

È composto da 32 partiti ecologisti nazionali di 29 paesi d’Europa; di questi, 6 non sono membri dell’Unione europea (Svizzera, Russia, Georgia, Ucraina, Romania e Bulgaria).

Attualmente, 168 esponenti ecologisti di 15 partiti membri siedono nei parlamenti nazionali.

Il primo partito ecologista regionale è nato nel dicembre 1971 per combattere un progetto autostradale a Neuchâtel.

Nell’ottobre 1979, Daniel Brélaz è il primo esponente dei Verdi ad essere eletto in Consiglio nazionale (Camera bassa del parlamento federale). A livello internazionale, si tratta del primo membro dei Verdi ad essere eletto in un parlamento nazionale.

Il 28 maggio 1983, diverse sezioni di tutta la Svizzera si riuniscono in una Federazione dei partiti ecologisti elvetici.

Il 25 ottobre 1987, il partito ecologista svizzero diventa membro dei Verdi europei.

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