Gli svantaggi del franco forte
L'industria svizzera d'esportazione soffre per la forza del franco. Molte aziende stanno pensando di trasferire all'estero alcuni settori della produzione.
L’azienda ginevrina Sécheron è uno degli esempi più recenti per questa tendenza. Specializzata nella costruzione di componenti elettroniche per le ferrovie, l’azienda ha deciso di chiudere il reparti do montaggio a Ginevra e di trasferirlo nella Repubblica ceca.
Esportazione costosa
“Le aziende cercano luoghi di produzione a buon mercato, per aumentare la loro produttività”, spiega Dominique Rochat di economiesuisse. È soprattutto nei periodi di crisi che si registra una simile tendenza, aggiunge Yves Flückiger, professore di economia dell’università di Ginevra.
L’analista ginevrino François Savary individua nella forza del franco svizzero rispetto all’euro la causa dei problemi dell’industria d’esportazione svizzera. “Il cambio sfavorevole rende troppo cari i prodotti d’esportazione svizzeri.”
La Banca nazionale non interviene
Secondo Savary, la Banca nazionale svizzera (BNS) potrebbe sostenere l’industria d’esportazione con un intervento di politica monetaria, riducendo il valore del franco rispetto all’euro. Ma il presidente della BNS, Jean-Pierre Roth ha spiegato di recente che gli industriali non devono contare troppo sulla Banca nazionale per risolvere i loro problemi con il franco forte.
Il tasso di cambio è solo uno degli aspetti della politica della BNS, ha chiarito Roth. Finché l’economia mondiale non si riprende, non ci si dovrebbero attendere miglioramenti nel settore delle esportazioni.
Varie cause
Ulteriori cause per i problemi dell’industria d’esportazione svizzera sono ravvisati da Savary nella crisi argentina e nella politica poco chiara della Banca centrale europea. Prima di spostare la loro produzione, le aziende svizzere dovrebbero perciò considerare vari fattori, dice l’analista.
Rispetto alla zona dell’euro, la Svizzera è vantaggiosa per l’alto grado di formazione della manodopera e per il carico fiscale relativamente basso, dice Dominique Rochat di economiesuisse. In Svizzera il livello dei prezzi è alto, ma lo è altrettanto la produttività.
Non c’è una fuga delle industrie
Non è ancora in corso un vero movimento di fuga all’estero, chiarisce Rochat. Le partenze sarebbero compensate dagli arrivi. Il trasferimento all’estero riguarderebbe soprattutto i reparti di produzione. Le aziende legate alla tecnologia di punta ne sono finora risparmiate.
Un esempio è la zurighese Satronic, che lo scorso anno aveva annunciato di voler trasferire la sua produzione in Ungheria. Markting, gestione delle finanze, logistica e pianificazione strategica dell’azienda specializzata in sistemi di guida rimangono però in Svizzera.
swissinfo e agenzie
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