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I dossier che aspettano il nuovo Parlamento

Montagne di atti aspettano i nuovi inquilini di Palazzo federale Keystone Archive

Il 19 ottobre la Svizzera avrà un suo nuovo Parlamento per il periodo 2004-2007. Gli eletti non avranno però sosta, viste le grandi sfide che aspettano soluzione.

Assicurazioni sociali, debito pubblico, stranieri, mercato dell’elettricità sono alcuni temi che occuperanno i parlamentari.

Indipendentemente dai risultati, la rinnovata Assemblea federale che uscirà dalle urne a metà ottobre dalle urne, sarà da subito confrontata con i dossier scottanti che preoccupano il paese.

Le assicurazioni sociali

Il destino del secondo pilastro, il sistema di previdenza professionale obbligatorio, è da mesi nell’occhio del ciclone. Il ministro degli interni Pascal Couchepin ha già annunciato per la primavera una serie di rimedi per garantire la gestione dei fondi pensionistici in mano a enti privati. Inoltre bisogna migliorare il controllo sull’agire degli operatori.

Anche il primo pilastri, l’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS) ha bisogno di restauri, anche se l’undicesima revisione è appena stata varata. L’assicurazione di base che copre il minimo esistenziale ha già bisogno di una nuova cura che tenga conto dell’invecchiamento della popolazione.

La dodicesima revisione dalla sua nascita negli Cinquanta suscita preoccupazione: il proposto finanziamento con ulteriori introiti da prelevare dall’imposta sul valore aggiunto (IVA) e l’innalzamento dell’età pensionabile a 66, o forse addirittura 67 anni, fanno discutere. Una soluzione si attende per l’estate del 2005.

Anche l’assicurazione invalidità (AI) è a sua volta in agenda. Le ultime correzioni adottate dalle camere non bastano già più a garantirne il funzionamento. E l’assicurazione malattia rimane ancora un paziente da tenere in osservazione. Ci vorrà un ulteriore ripasso delle norme; si annuncia già la fine dell’obbligo contrattuale con i medici e gli ospedali.

Nuove soluzioni economiche, sociali e etiche

I nuovi deputati saranno anche chiamati a deliberare su importanti cambiamenti sociali: il Dipartimento federale di giustizia e polizia ha preparato una legge per il riconoscimento delle coppie omosessuali. Il partenariato previsto sarà di tipo contrattuale, ma esclude l’adozione.

Anche la legge sulla radio e la televisione aspettano nuove regole. Vecchia di dodici anni, la legge non corrisponde più alle necessità di un mercato aperto in cui non c’è più solo l’ente con mandato pubblico SRG SSR idée suisse ad offrire informazione elettronica.

Poi ci sono altri dossier iniziati, ma non conclusi: la liberalizzazione del consumo della canapa, la regolamentazione della ricerca embrionale e la riforma del governo.

Inoltre il programma di risparmio non riuscirà ad essere valicato nelle ultime settimane di sessione di questa legislatura. Già nella seduta costitutiva di dicembre, l’Assemblea federale dovrà occuparsi della manovra da 3,3 miliardi che il governo ha previsto per frenare il deficit pubblico.

Esercizi di recupero

Ma i risparmi proposti da Kaspar Villiger, ministro delle finanze uscente, non basteranno a coprire i deficit futuri. Ulteriori tagli per 1,3 miliardi di franchi saranno probabilmente necessari. Già il preventivo 2004 prevede un disavanzo di 3,4 miliardi.

La necessità di rimpinguare le casse rende inoltre più verosimile una sanatoria fiscale. Nell’aria da anni, l’operazione per far emergere i fondi in nero non ha però ancora una forma: sarà generosa o limitata?

E inoltre anche il mercato dell’energia elettrica aspetta una nuova legge, dopo che il popolo ha detto no ad un primo progetto. Se il popolo non ha apprezzato una liberalizzazione progressiva, il Parlamento deve comunque rispondere ad un mercato aperto a livello europeo.

Asilo e stranieri

Nel novembre 2002 il popolo ha rifiutato di misura un’iniziativa popolare dell’Unione democratica di centro (UDC) sulla revisione del diritto d’asilo politico e degli stranieri. Un ulteriore irrigidimento delle concessioni per entrare in Svizzera e lo snellimento delle procedure saranno comunque sul tavolo.

Sul fronte dei trasporti, il finanziamento delle trasversali alpine darà ulteriore filo da torcere. Un credito aggiuntivo di 600, forse 800 milioni dovrà rimpinguare le casse già vuotate.

C’è poi anche l’integrazione europea che terrà banco. I parlamentari dovranno esprimersi sull’allargamento a est dell’accordo di libera circolazione delle persone. In più dovranno chinarsi sul secondo pacchetto degli accordi bilaterali. In gioco c’è la salvezza del segreto bancario.

swissinfo e agenzie

Con la sessione d’ottobre si conclude la 39esima legislatura della storia svizzera. Malgrado il Parlamento abbia lavorato molto, le sfide che aspettano la nuova Assemblea federale sono importanti.

Le scelte – da quelle contabili e tecniche a quelle giuridiche – hanno una diretta ricaduta sulla società e sul lavoro dell’amministrazione.

I parlamentari sono sempre più sollecitati. Oggi un deputato o consigliere agli Stati ha un incarico a tempo parziale e deve inseguire delle attività accessorie per sbarcare il lunario.

Ma la complessità dei dossier e il tempo necessario a svolgere il lavoro richiedono sempre più risorse. Il popolo ha però respinto anni fa una proposta che voleva professionalizzare il lavoro a Palazzo federale.

Forse in questa legislatura sarà possibile apporre rimedio anche a questo problema. Una maggioranza dei parlamentari e del popolo è comunque contraria ad una professionalizzazione completa del lavoro politico.

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