I parlamentari navigano di più
I deputati federali si connettono a Internet il doppio rispetto allo svizzero medio. La «rete» viene utilizzata per la ricerca d'informazione e come mezzo di comunicazione.
L’importanza di Internet nelle campagne elettorali e nelle votazioni è invece ancora limitata.
Sono questi i principali risultati di un’inchiesta alla quale hanno risposto 184 dei 246 deputati del Consiglio nazionale e degli Stati. Lo studio, presentato mercoledì alla stampa a Urdorf (ZH), è stato realizzato nel dicembre del 2000 da Bernhard Bircher come lavoro di diploma presso l’Istituto di giornalismo e della comunicazione dell’Università di Friburgo.
Il 96% dei parlamentari dispongono di un collegamento privato a Internet e il 92,4% afferma di utilizzare «regolarmente» o «molto spesso» la rete a scopi privati o professionali. I parlamentari svizzeri trascorrono in media quattro ore la settimana «on-line», il doppio della media dei maschi svizzeri. Soltanto il 3% degli interpellati non utilizza mai Internet.
I più assidui utilizzatori dei mezzi di comunicazione elettronici sono i parlamentari di sinistra: il 77,8% dei Verdi e il 70,7% dei parlamentari socialisti hanno dichiarato di utilizzare molto frequentemente il computer. All’interno dei partiti borghesi la percentuale di utilizzatori assidui del PC oscilla fra il 44,7% (UDC) e il 57,1% (PPD).
Anche il tempo passato in rete varia a seconda dello schieramento politico: in testa alla classifica figurano i deputati del PS, con 5 ore e mezzo la settimana, e all’ultimo posto quelli del PPD, con quasi tre ore.
Più della metà dei deputati presi in esame hanno una «homepage» personale dove sono pubblicate le rispettive biografie, gli interventi parlamentari o i programmi politici, ma soltanto il 17% dei parlamentari ha dichiarato di utilizzare Internet per le campagne elettorali o le votazioni. Il 46% ha comunque già utilizzato la posta elettronica in simili occasioni.
Secondo l’autore dello studio, l’impiego ancora relativamente limitato di Internet nelle campagne politiche è dovuta al fatto che la «rete delle reti» non ha ancora lo status di un mass media accessibile a tutti.
Un ultimo dato che emerge dallo studio riguarda le votazioni effettuate attraverso Internet, o «e-voting» (votazione elettronica), che sono viste di buon occhio dal 61% dei parlamentari interpellati. Soltanto i rappresentanti dell’UDC rifiutano in blocco questa possibilità.
swissinfo e agenzie
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