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I socialisti vogliono ridiventare il primo partito del paese

Il presidente socialista Hans-Jürg Fehr e la capogruppo socialista alle Camere, Ursula Wyss, di fronte alla stampa a Berna Keystone

In occasione delle elezioni federali di ottobre, la direzione del partito intende rovesciare la maggioranza di destra in parlamento. Il suo scopo: difendere una Svizzera sociale, aperta ed ecologica.

Per riprendere la posizione di primo partito elvetico persa nel 1999, i socialisti lanciano una campagna segnata da una serie di incontri tematici.

La campagna elettorale dei socialisti è stata presentata lunedì a Berna dal presidente del partito Hans-Jürg Fehr, il quale ha sottolineato che l’obiettivo è di vincere le elezioni legislative del 21 ottobre per rimpiazzare la maggioranza detenuta da democentristi e liberali radicali con una «maggioranza più appropriata».

Il principale rivale del Partito socialista (PS), ha indicato Fehr, è rappresentato dall’Unione democratica di centro (UDC, destra nazionalista), la fazione più attiva del campo borghese. In parlamento l’UDC dispone di 63 seggi, contro i 61 del PS.

Per ridiventare la «principale formazione politica del paese», il PS investirà 1,2 milioni di franchi in una campagna fondata su «temi ben precisi», tra cui la sanità, le assicurazioni sociali, la formazione, la famiglia e l’ecologia.

Cassa malati unica

Innanzitutto, i socialisti condurranno una campagna attiva in vista della votazione popolare dell’11 marzo su una cassa malati unica e sociale.

Per il vicepresidente del PS, Pierre-Yves Maillard, il popolo si troverà di fronte ad una scelta «cruciale»: se l’iniziativa dovesse essere accolta o ottenere un buon risultato, il sistema sanitario elvetico si orienterà verso un modello in cui la salute è considerata un bene di prima necessità.

Altra locomotiva elettorale, l’iniziativa popolare per delle imposte eque. «Abbiamo già raccolto oltre 20’000 firme in sei settimane. Contiamo di depositare l’iniziativa qualche settimana prima delle elezioni», ha precisato Hans-Jürg Fehr.

Il PS non esiterà inoltre a lanciare un referendum contro «i regali fiscali ai grossi azionisti», nel caso il parlamento dovesse rilanciare i progetti sull’imposizione delle opzioni e dei dividendi.

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Svizzera sociale, moderna ed ecologica

Per garantire un futuro prospero all’economia svizzera, i socialisti intendono proporre misure concrete contro la disoccupazione, in particolare quella giovanile.

Una Svizzera sociale e moderna va invece costruita con una politica di formazione all’avanguardia e con una politica familiare «degna di questo nome», si legge in un comunicato del partito. A questo proposito, il PS organizzerà dei vertici sul tema della famiglia, delle donne e della politica di formazione.

I socialisti puntano poi sullo sviluppo dei trasporti pubblici e su una politica energetica che prenda in considerazione le energie rinnovabili.

Sul piano internazionale, l’attuale secondo partito elvetico mira ad aumentare l’aiuto pubblico allo sviluppo e ad accelerare l’avvicinamento all’Unione europea (ad esempio portando avanti il dossier agricolo sul libero scambio).

Verdi partner ma non in governo

Nonostante i successi raccolti dai Verdi nelle elezioni cantonali del 2006, il movimento ecologista – un partner dei socialisti – non dovrebbe fare la sua apparizione in governo.

In caso di un rimpasto in Consiglio federale, la capogruppo socialista alle Camere, Ursula Wyss, punta maggiormente su un secondo seggio popolare democratico piuttosto che sull’entrata dei Verdi. «È la versione più realistica», stima Ursula Wyss.

Sempre per le previsioni, il responsabile della campagna elettorale socialista, Nicolas Galladé, vede un potenziale di seggi supplementari in Consiglio nazionale (camera bassa) nel canton Vaud, Soletta, Lucerna, San Gallo, Argovia, in Ticino e nei Grigioni. Il PS rischia al contrario di perdere un mandato a Basilea città e a Svitto.

Per il Consiglio degli Stati, Galladé prevede delle difficoltà per i deputati neocastellani, ginevrini e vodesi.

swissinfo e agenzie

In ottobre, i cittadini svizzeri rinnoveranno le due camere del parlamento federale. 246 i seggi da assegnare.

Durante le precedenti elezioni del 2003, il Partito socialista ha ottenuto il 23,3% dei voti (contro il 22,5% di quattro anni prima) guadagnando così un seggio nel Consiglio nazionale.

Il campo rosso-verde conta complessivamente 78 seggi in parlamento (+11).

Quattro anni fa, i partiti della destra tradizionale e del centro-destra (radicali, liberali e popolari democratici) avevano perso 20 mandati, passando a 97 seggi.

Primo partito del paese dal 1999, l’Unione democratica di centro (UDC, destra nazionalista) annovera tra le sue file 63 deputati. In ottobre punta a conquistare 100’000 nuovi elettori (540’000 quelli attuali).

In seguito al successo nel 2003, l’UDC ha conquistato un secondo seggio (su sette) in Consiglio federale, a scapito dei popolari democratici.

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