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Il bilancio di Christoph Blocher

Il ministro uscente Christoph Blocher al termine della conferenza stampa di venerdì. Keystone

Al termine dei suoi quattro anni di presenza in governo, l'ex-ministro della giustizia si è presentato ancora una volta come uomo dei fatti, attento ai costi della politica. Per Blocher il bilancio del suo mandato è positivo.

Dopo la conferenza stampa Christoph Blocher ha dato le chiavi dell’ufficio al suo successore, la neoeletta Eveline Widmer-Schlumpf.

Christoph Blocher valuta positivamente il quadriennio che ha trascorso in Consiglio federale e spera di aver lasciato la sua impronta.

Stilando il suo bilancio personale della scorsa legislatura, il ministro uscente dell’Unione democratica di centro (UDC, destra nazional-conservatrice) ha sottolineato in particolare che il governo «ha limitato la crescita delle spese», «non ha introdotto nuove imposte», «ha arginato l’eccessiva legiferazione», «ha reso un’illusione l’adesione della Svizzera all’Unione europea» e «ha ridotto le domande d’asilo».

«Sono sorpreso per tutto quello che sono riuscito a fare…Spero di lasciare delle tracce», ha detto Blocher in una conferenza stampa svoltasi venerdì a Berna, alla quale hanno partecipato anche i vertici del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP).

Con lo sguardo essenzialmente rivolto al passato, il politico zurighese ha pertanto illustrato punto per punto gli obiettivi a suo avviso raggiunti e i problemi affrontati nel corso degli ultimi quattro anni, non limitandosi al suo solo dipartimento, bensì tematizzando tutti i dossier governativi, dalla politica estera a quella interna.

Per quanto riguarda la politica finanziaria, Blocher ha evidenziato che l’aumento delle spese della Confederazione è stato frenato, sebbene l’aumento globale rispetto al consuntivo del 2003 abbia comunque raggiunto un 17% a suo avviso eccessivo.

Riduzione delle spese

In controtendenza il DFGP, le cui spese sono state ridotte del 15% senza apparentemente ridurre le prestazioni: ciò è stato possibile, secondo Blocher, adottando «gli stessi metodi dell’economia privata». Concretamente, ha sottolineato il ministro, oltre alla diminuzione del personale ci si è concentrati sui compiti prioritari; egli ha poi auspicato un cambiamento di mentalità nell’amministrazione.

Nel suo bilancio scritto della legislatura, riassunto in un comunicato, il ministro afferma inoltre che il progresso maggiore realizzato dal suo arrivo in governo nel 2004 risiede nella «disponibilità a discutere apertamente dei problemi reali», che, a suo avviso, sono gli «abusi in materia d’asilo, l’assistenza sociale e l’assicurazione invalidità» come pure «la criminalità dei giovani e degli stranieri».

«È stato anche impedito che i soldi del contribuente fossero ancora una volta investiti per la compagnia aerea Swiss o servissero a finanziare un’espansione irresponsabile di Swisscom», si legge nel testo.

Il ministro uscente è parimenti fiero dei cambiamenti intervenuti nel settore dell’asilo e degli stranieri, e ricorda sia le revisioni legislative che hanno superato lo scoglio del parlamento e della votazione popolare, sia il piano d’azione nel campo dell’integrazione. A suo avviso bisogna ora favorire soprattutto l’insegnamento controllato delle lingue.

Dopo la conferenza stampa, Blocher – che prenderà una decisione sul suo futuro politico soltanto in gennaio – ha consegnato le chiavi del proprio ufficio al successore, la collega di partito senza gruppo parlamentare Eveline Widmer-Schlumpf.

swissinfo e agenzie

Nato l’11 ottobre del 1940 a Sciaffusa, Christoph Blocher è cresciuto a Laufen, presso le cascate del Reno. Dopo un apprendistato di agricoltore, ha studiato a Zurigo, Montpellier e Parigi. Nel 1969 ha ottenuto la licenza in diritto, nel 1971 il dottorato.

Nel 1969 Blocher è entrato nel servizio giuridico della Ems Chemie, di cui è diventato nel 1984 presidente e amministratore delegato, dopo aver rilevato la maggioranza delle azioni.

Attivo in politica fin dall’epoca dell’università, dal 1979 al 2003 è stato deputato in Consiglio nazionale (camera del popolo) nelle file dell’Unione democratica di centro (UDC).

Presidente della sezione zurighese dell’UDC e leader carismatico della linea dura del partito, è stato l’architetto principale del successo elettorale del suo schieramento negli ultimi 20 anni.

Il 10 dicembre del 2003 è stato eletto nel Consiglio federale, dove ha assunto la direzione del Dipartimento federale di giustizia e polizia. Il 12 dicembre 2007 il parlamento non lo ha riconfermato, preferendogli la compagna di partito Eveline Widmer-Schlumpf.

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