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Il centro-destra discute di migrazione e ricerca

Il presidente del PLR, Fulvio Pelli, insieme al ministro delle finanze, Hans-Rudolf Merz, a Burgdorf Keystone

Il partito liberale radicale (PLR) sostiene l'inasprimento della politica migratoria, mentre i democristiani (PPD) chiedono un maggiore sostegno alla ricerca.

I delegati del PLR e del PPD si sono riuniti sabato in assemblea. I primi a Burgdorf, nel canton Berna, i secondi nel comune glaronese di Näfels.

Il PLR svizzero è pronto a sostenere a spada tratta, in caso di votazione popolare, le due revisioni legislative su asilo e stranieri approvate in dicembre dalle Camere federali.

I delegati di partito hanno approvato ad ampissima maggioranza le normative recentemente votate dal parlamento.

La legge sugli stranieri è stata approvata con 191 voti contro 2 e 15 astensioni, mentre l’inasprimento delle regole sui rifugiati con 187 voti contro 6 e 5 astensioni. Contro le riforme la sinistra ha lanciato due referendum: la raccolta di firme terminerà solo il 6 aprile, ma il PLR ha già voluto prendere posizione a titolo preventivo.

Politica dei quattro pilastri

I delegati hanno anche dovuto pronunciarsi su un documento programmatico del PLR in materia di politica migratoria, presentato dal presidente di partito Fulvio Pelli.

Il testo punta su una politica di quattro pilastri: libera circolazione per i cittadini dell’Unione europea, immigrazione limitata e orientata alle qualifiche professionali per le persone di altre nazionalità, lotta agli abusi in materia di asilo e rafforzamento dell’impegno elvetico nei paesi in via di sviluppo. Il testo, che riprende a grandi linee le due leggi, si prefigge di rafforzare l’implicazione della Svizzera negli Stati da cui provengono gli immigrati.

Questo concetto è stato approvato all’unanimità. «Esso permette al PRL di distanziarsi sia dai socialisti che dall’Unione democratica di centro (partito di destra), sulle questioni riguardanti la migrazione», ha sottolineato Pelli.

All’assemblea è intervenuto anche il ministro delle finanze, Hans-Rudolf Merz, che ha ribadito la sua visione liberale di uno Stato snello che rinunci alla proprietà delle infrastrutture.

Articolo costituzionale sulla formazione

L’assemblea dei delegati del partito popolare democratico, tenutasi a Näfels, nel canton Glarona, era invece incentrata soprattutto sulla formazione e sull’innovazione tecnologica.

I presenti hanno approvato all’unanimità (200 voti) il nuovo articolo costituzionale sulla formazione, posto in votazione popolare il prossimo 21 maggio.

Esso permette alla Confederazione di intervenire per armonizzare i sistemi scolastici se i cantoni non riescono a mettersi d’accordo. Questa competenza sussidiaria riguarda in particolare l’età di scolarizzazione, la durata dell’istruzione, il passaggio da un livello all’altro, gli obiettivi dell’insegnamento e il riconoscimento dei diplomi.

Secondo il ministro dell’economia, Joseph Deiss, il nuovo articolo costituzionale sarà il punto di partenza per un sistema formativo migliore a tutti i livelli.

Europa e ricerca

Durante la riunione, i delegati del PPD hanno inoltre adottato una risoluzione strategica il cui obiettivo è la crescita dell’economia e la creazione di posti di lavoro mediante un’offensiva nel settore della formazione e ricerca.

L’importanza dell’innovazione per il benessere di una nazione è stata illustrata dalla ministra tedesca per l’istruzione e la ricerca Annette Schavan, presente all’assemblea del PPD.

Schavan ha detto che «la Germania investirà sei miliardi di euro nella ricerca e nello sviluppo», sostenendo che l’Europa deve «diventare un Eldorado per i migliori ricercatori di tutti i continenti».

swissinfo e agenzie

Durante le assemblee di partito di sabato, PLR e PPD hanno votato su alcuni temi.
PLR-Legge sull’asilo: 187 sì, 6 no, 5 astensioni.
PLR-Legge sugli stranieri: 191 sì, 2 no, 15 astensioni.
PPD-Risoluzione sulla strategia tecnologica: 176 sì, 0 no.
PPD-Articolo costituzionale sulla formazione: 200 sì, 0 no.

Le leggi federali, i decreti federali di obbligatorietà generale e i trattati internazionali di durata illimitata sottostanno al referendum facoltativo.

In altre parole sono sottoposti al voto del popolo quando ciò sia domandato da 50’000 aventi diritto di voto. Le firme devono essere raccolte entro 100 giorni dalla pubblicazione dell’atto normativo.

I cittadini possono anche chiedere, attraverso un’iniziativa popolare, di sottoporre a votazione popolare una loro proposta di modifica della Costituzione federale.

Per la riuscita formale di un’iniziativa sono necessarie le firme di 100’000 aventi diritto di voto, raccolte entro il termine di 18 mesi.

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