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Il Club di Roma vuole rinascere a Zurigo

La nuova sede prevista per il Club di Roma si trova nel cuore della città di Zurigo franco bottini

Gli elettori zurighesi sono chiamati il 24 febbraio ad esprimersi su un contributo finanziario destinato a favorire l'insediamento del Club di Roma nella città sulla Limmat.

L’organizzazione, che aveva anticipato negli anni ’70 numerosi problemi ambientali diventati oggi di grande attualità, intende trasferire la sua sede da Amburgo a Zurigo per rilanciare le sue attività internazionali.

“Una rete internazionale come il Club di Roma necessita di una centrale di coordinamento delle sue attività. E noi vogliamo insediare questa centrale a Zurigo”, dichiara Eberhard von Koerber.

Secondo il copresidente del Club di Roma, che vive già da una ventina d’anni nella città sulla Limmat, Zurigo offre condizioni ideali per accogliere la nuova sede dell’organizzazione, di cui fanno parte responsabili politici, dirigenti economici, scienziati e uomini di cultura di tutto il mondo.

“Questa città dispone di un’ottima infrastruttura logistica, trasporti pubblici efficienti, un aeroporto internazionale e numerose sale per conferenze. Le autorità di Zurigo ci propongono inoltre un edificio situato nei pressi della stazione ferroviaria”.

Stimoli intellettuali

Se Zurigo offre molti vantaggi, a detta di Eberhard von Koerber anche il Club di Roma ha molto da offrire alla città elvetica.

“Vogliamo collaborare strettamente sia con i grandi centri di ricerca, come il Politecnico federale e l’Università, che con le grandi aziende private, come le banche e le assicurazioni. In tale ambito crediamo di poter favorire delle sinergie tra tutti questi attori, che finora non hanno sviluppato un’intensa collaborazione culturale e scientifica tra di loro”.

Il trasferimento della sede da Amburgo a Zurigo dovrebbe coincidere con un rilancio delle attività del Club di Roma. Eberhard von Koerber preannuncia un “flusso di personalità, conferenze, incontri e pubblicazioni”, che permetteranno di ravvivare anche la scena intellettuale di Zurigo.

“Zurigo è conosciuta in tutto il mondo soprattutto come piazza economica. La presenza del Club di Roma potrà sicuramente contribuire a rafforzare il peso culturale e scientifico di questa città a livello internazionale”.

Primo campanello di allarme

Fondato nel 1968, il Club di Roma aveva attirato l’attenzione mondiale quattro anni dopo, pubblicando “I limiti dello sviluppo”. Il rapporto preannunciava i limiti della crescita economica e demografica del Dopoguerra: esaurimento delle risorse naturali, danni ambientali, crisi alimentari, tensioni politiche e sociali.

Per la prima volta, il campanello di allarme veniva suonato da alcuni dirigenti economici: il Club di Roma era nato infatti su iniziativa di rappresentanti della grande industria, a cominciare dall’italiano Aurelio Peccei.

Gli scenari formulati nel 1972 sono stati spesso criticati negli ultimi decenni, dal momento che non si sono realizzati così in fretta come previsto. Il Club di Roma aveva però soltanto anticipato molti problemi che oggi si intravedono nettamente meglio.

“Molte persone non si erano accorte di quanto stava succedendo, dal momento che non risentivano direttamente i cambiamenti in corso. Oggi però quasi tutti cominciamo a sentirne le conseguenze, pensiamo soltanto al surriscaldamento del clima, alla penuria d’acqua in molte regioni del pianeta, all’enorme fabbisogno energetico dei paesi emergenti, all’aumento del prezzo delle materie prime e dei generi alimentari”, spiega Eberhard von Koerber.

Referendum a Zurigo

Il trasferimento della sede del suo club a Zurigo è minacciato da un referendum lanciato contro un contributo finanziario di 1,82 milioni di franchi, approvato dalle autorità cittadine.

“Non abbiamo nulla contro il Club di Roma. Ma non vogliamo che le sue attività vengano finanziate con il denaro dei contribuenti. Non è giusto che molte famiglie zurighesi, costrette a vivere con pochi soldi, debbano sostenere questa organizzazione, di cui fanno parte decine di milionari”, dichiara Markus Schwyn del Partito per Zurigo, un piccolo schieramento politico di centro-destra, promotore del referendum.

“Il Club di Roma ha avuto per molto tempo la sua sede ad Amburgo. Non ha però dato nessun impulso speciale a questa città. Anzi nessuno sapeva che avesse la sua sede ad Amburgo”, aggiunge Schwyn.

Visione globale

In caso di responso positivo da parte dei cittadini zurighesi, Eberhard von Koerber prevede di dare inizio già dal mese di aprile alle attività della nuova sede. A suo avviso, il lavoro del Club di Roma sta diventando sempre più importante.

“Vi sono sempre più dirigenti politici che rivolgono a noi. Si preoccupano per i problemi ambientali e energetici, ma non sanno come muoversi. Anche perché molte misure che dovrebbero venir adottate rapidamente sono poco popolari e rischiano di urtare il loro elettorato”.

“In tale ambito il Club di Roma può svolgere un grande ruolo di sensibilizzazione della popolazione. Il nostro vantaggio è di essere un’organizzazione indipendente, creata da cittadini di tutto il mondo e formata da specialisti di ogni settore: proponiamo quindi una visione globale per risolvere i problemi mondiali”.

swissinfo, Armando Mombelli

Il Club di Roma – che riunisce rappresentanti della scena politica, economica, scientifica e culturale di tutto il mondo – è stato fondato nel 1968 a Roma su iniziativa dell’imprenditore italiano Aurelio Peccei e del funzionario britannico Alexander King.

Questa organizzazione indipendente e non commerciale si è posta come obbiettivo di contribuire – tramite studi, conferenze e pubblicazioni – ad assicurare uno sviluppo durevole e armonioso per l’umanità e il pianeta.

Il Club di Roma si è fatto conoscere a livello internazionale nel 1972, pubblicando il rapporto “I limiti dello sviluppo”, realizzato dal Massachusetts Institute of Technology (MIT) e venduto in 12 milioni di copie.

Con una serie di scenari, basati su simulazioni computerizzate, lo studio delineava i limiti della crescita economica e demografica della seconda metà del secolo scorso, evidenziando il fatto che le risorse della Terra non sono inesauribili.

Nel 2007, il Club di Roma ha deciso di rinnovare sostanzialmente le sue strutture direttive e i suoi metodi di lavoro. Con il trasferimento della sede da Amburgo a Zurigo, l’organizzazione prevede di dare vita ad un nuovo centro di studi sulle questioni del futuro.

Il 24 febbraio prossimo i cittadini di Zurigo sono chiamati ad esprimersi su un credito di 1,82 milioni di franchi, approvato dal consiglio comunale per permettere al Club di Roma di creare la sua nuova sede a Zurigo.

Il Partito per Zurigo, un piccolo schieramento politico di centro-destra, ha lanciato un referendum contro la decisione delle autorità comunali, ritenendo che i membri del Club di Roma dispongono di fondi sufficienti per finanziare le loro attività.

I principali partiti zurighesi, ad eccezione dell’UDC, sostengono la concessione del credito.

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