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Il governo rimescolerà le carte, ma dopo le elezioni

La presidente della Confederazione prepara i propri documenti prima di incontrare la stampa Reuters

Riunire in un solo dipartimento i settori della formazione e della ricerca, e quello della sicurezza. Il governo svizzero esaminerà questa opzione, ma non deciderà prima di dicembre.

I ministri hanno inoltre deciso –fatto inedito – che in occasione dell’elezione del governo da parte del Parlamento in dicembre ognuno di loro metterà a disposizione il proprio dipartimento.

Nelle sedute di clausura di martedì sera e mercoledì mattina nel castello di Hünigen, presso Konolfingen (BE), il governo ha tenuto una prima discussione sulla nuova ripartizione dei dipartimenti, ma senza prendere decisioni.

Il governo ha proceduto a questa discussione – come ha spiegato la presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey – sulla base delle varie proposte formulate dai colleghi di governo. “Il Consiglio federale –ha aggiunto – tornerà su questi problemi in autunno, seguirà una terza discussione prima della fine dell’anno e, infine, a completamento dei lavori”.

Un ripensamento laborioso

Calmy-Rey ha tenuto a precisare che il Consiglio federale attribuisce molta importanza a questo processo di riflessione, che prende molto sul serio. “Non è né facile, né semplice. E’ un esercizio che richiede molta abnegazione, molto interesse e che si basa un principio condiviso, ossia offrire dei servizi pubblici che funzionano correttamente”.

Attualmente, i settori formazione e ricerca sono suddivisi tra i dipartimenti dell’interno di Pascal Couchepin e dell’economia di Doris Leuthard. I dipartimenti della difesa di Samuel Schmid, di giustizia e polizia di Christoph Blocher e delle finanze di Hans- Rudolf Merz (per via delle dogane) si suddividono invece i compiti di sicurezza.

La presidente della Confederazione ha aggiunto – ed è questo un elemento inedito – che in dicembre, dopo le elezioni per il rinnovo del parlamento, il Consiglio federale ha deciso che i suoi membri metteranno a disposizione i rispettivi dipartimenti. Tutto ciò – ha aggiunto – per procedere a una decisione oggettiva.

“Certo, ci rendiamo conto – ha puntualizzato la presidente – che può essere una lotteria. E se non si arriverà ad un consenso, perché un consenso non sarà possibile, nessuno potrà dire come andranno a finire le cose”.

Programma di legislatura

Nelle sedute di clausura, il governo ha anche tenuto una prima discussione sul programma di legislatura per gli anni 2007-2011. Stando alle linee direttive e agli obiettivi fissati, la Cancelleria federale dovrà elaborare entro fine giugno un progetto dettagliato.

Secondo quanto deciso dal Consiglio federale – ha ancora precisato Micheline Calmy-Rey – il programma di legislatura 2007- 2011 porrà l’accento sulle seguenti tematiche: potenziamento della piazza economica svizzera, garanzia della sicurezza, coesione sociale, sfruttamento sostenibile delle risorse e posizione della Svizzera in un mondo interconnesso.

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Consiglio federale

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Relazioni con l’Unione europea

Il governo ha affrontato anche le relazioni della Svizzera con l’Unione europea (UE). Micheline Calmy-Rey ha precisato che, da un lato, occorre concretizzare la via bilaterale e, dall’altro, si tratterà di approfondirla.

Si dovrà pure affrontare l’estensione della libera circolazione ai due nuovi membri dell’UE, ossia Bulgaria e Romania. Sulla problematica delle relazioni Svizzera-UE, entro l’estate sarà pubblicata una valutazione sulle priorità e le scelte future.

swissinfo e agenzie

I principali partiti politici ritengono che la riorganizzaziomne dei dipartimenti così come è stata presentata mercoledì dal governo, manchi d’ambizione.

Secondo i liberali radicali (PLR, destra), i popolari democratici (PPD, centro) e i socialisti (PS), la creazione di un dipartimento della formazione/ricerca non deve essere più approfondito, ma deve essere costituito al più presto.

Per quanto riguarda l’idea di raggruppare i compiti legati alla sicurezza in un unico dipartimento, il PLR e il PPD denunciano una mancanza di visione del governo.

Il PS teme invece una militarizzazione della sicurezza interna. Mentre i demcoratici di centro (UDC, destra dura) rifiutano di pronunciarsi sui progetti di riorganizazzione del consiglio federale.

Sull’idea di un rimescolamento generale delle carte, l’UDC reputa corretta la non applicazione del principio di anzianità nell’attribuzione dei dicasteri, mentre il PLR vede in questa opzione un segnale di apertura mentre il PPD si chiede come si svolgerà questo rimescolamento delle carte. Il PS resta fiducioso sulla ricerca del consenso.

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