Il mestiere dell’ambasciatore
Il ministro degli esteri richiama gli ambasciatori alle proprie responsabilità.
Difendete gli interessi del vostro paese, non i vostri: è questo il messaggio fondamentale di Joseph Deiss agli ambasciatori riuniti a Berna per la conferenza annuale.
Lavoro di squadra
Il consigliere federale ha insistito sul lavoro di squadra al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE): «Non c’è posto per gli individualisti», ha sottolineato. Deiss non si è espresso sul caso Borer, l’ex ambasciatore a Berlino. Si è però dichiarato «preoccupato» per quello di Friederich. il rappresentante elvetico in Lussemburgo, arrestato con l’accusa di riciclaggio di denaro proveniente dal traffico di droga.
Joseph Deiss si dispiace del fatto che certi ambasciatori si esprimano anonimamente sui media. “Sarebbe meglio non dire nulla, piuttosto che fare delle dichiarazioni e non assumersene la responsabilità”.
Cambiamenti
“Stiamo studiando la possibilità di chiudere alcune ambasciate o di trasformarle in consolati”, ha dichiarato il capo del dipartimento degli esteri.
Oggi le sedi sono 170, ma negli ultimi anni sono già avvenuti numerosi cambiamenti: cinque ambasciate, tre consolati generali e undici consolati sono stati chiusi o trasformati in rappresentanze onorarie, ma altri uffici di contatto e ambasciate sono stati aperti nel frattempo.
Segreto bancario e cultura
Durante il tradizionale appuntamento tra ambasciatori, che prosegue fino venerdì, i diplomatici si soffermano tra l’altro sulla questione del segreto bancario, ma anche sul ruolo degli stati piccoli e medi in seno all’Onu.
In programma giovedì una tappa ad Expo.02, sull’arteplage di Morat, dove incontreranno anche rappresentanti di ONG e della società civile.
swissinfo e agenzie
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