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Il paradosso Expo.02

Oltre il 20% dei biglietti venduti sono per le rappresentazioni serali. expo02.ch

Giro di boa per l'esposizione nazionale svizzera. Contraddittorio il bilancio di metà percorso: successo popolare e finanze sul filo del rasoio.

Gradimento dei visitatori alle stelle, vistoso aumento nelle ultime tre settimane delle vendite dei biglietti d’entrata, ma conti in rosso. Il primo bilancio dell’attività di Expo.02 è stato presentato lunedì mattina a Bienne, al quartier generale dello staff dirigente di Expo.02.

Visitatori soddisfatti

Expo.02, un vero e proprio successo popolare. La direttrice generale di Expo non ha dubbi: “Io dico che questo primo bilancio va preso con prudenza, anche perché la partita non è finita ed i prossimi mesi saranno determinanti.

“Questo non mi impedisce – aggiunge la numero uno di Expo.02 – di affermare già sin d’ora che si tratta di un successo popolare. Me lo confermano i sondaggi, le lettere, i complimenti e le cronache che ne fanno i mass media”.

La consapevolezza di Nelly Wenger e del suo staff è corroborata dal tasso di soddisfazione dei visitatori: superiore al 90 percento secondo i dati diffusi dagli organizzatori. Un plebiscito che si potrebbe definire “bulgaro”, non si trattasse dei sondaggi di Expo.02, ma di elezioni.

Vittima del proprio successo

La soddisfazione dei visitatori si riflette nell’incremento della vendita dei biglietti d’entrata, registrata a partire dallo scorso 15 luglio e che ha permesso di superare il traguardo dei cinque milioni. L’aumento delle vendite non ha però comportato una crescita delle entrate, anzi una diminuzione degli incassi.

Una contraddizione riconosciuta dalla stessa Wenger e dai suoi più stretti collaboratori: “E’ vero c’è un’ambiguità – ammette la direttrice generale dell’esposizione nazionale svizzera -. La cifra d’affari del settore biglietteria ha registrato quasi 19 milioni di franchi in meno di quanto pianificato, nonostante la vendita di 360 mila biglietti in più”.

Larcano contabile è spiegato dai due milioni di biglietti scontati esauriti nella prevendita e dal successo dei biglietti ridotti, validi a partire dalle 18 e 30. Un visitatore su cinque ai conta alla sera: “La gente ha capito – aggiunge Nelly Wenger – l’interesse della nostra offerta e vuole partecipare alla straordinaria atmosfera che la sera regna sulle arteplages”.

Finanze a rischio

Le note dolenti riguardano le finanze. I costi lieviteranno di 122 milioni rispetto al preventivo e supereranno la soglia psicologica del miliardo e mezzo di franchi. Il disavanzo finale potrebbe aggirarsi sui 350 milioni. Un deficit che potrebbe essere ripianato dai 130 milioni di riserva per i rischi (sempre che non servano a ripianare i deficit delle gestioni di bilgietteria e parcheggi) e dal credito addizionale della Confederazione.

I prossimi mesi potranno comunque aggiornare e ridefinire le attuali previsioni contabili, come conferma il direttore delle finanze di Expo.02 Walter Häusermann: “Per noi è una grande sfida riuscire a ridurre il disavanzo d’esercizio che si delinea ora, a metà percorso”.

Strategia affinata

Per aumentare gli introiti non basta confidare sul bel tempo. I dirigenti dell’esposizione nazionale ne sono consapevoli ed hanno riadattato la strategia. Nuove compagne pubblicitarie mirate per il mercato interno e per quello di confinante con la Svizzera tedesca e la Romandia.

Il messaggio diretto agli svizzeri promuove l’idea di una “vacanza diversa ad Expo.02”. Per le regioni di confine della Francia e della Germania (740 mila potenziali visitatori), l’esposizione nazionale punta sulla curiosità e l’interesse che sta suscitando la “nuova immagine della Svizzera”, come l’ha definita Nelly Wenger.

Task force contabile

Di tenere sotto controllo entrate ed uscite se ne occupa la Task force creata con il Dipartimento federale delle finanze e dell’economia pubblica. Variazioni percentuali seppur minime su costi e ricavi possono infatti aumentare o ridurre di milioni di franchi il disavanzo finale della manifestazione, come ha illustrato Walter Häusermann.

L’esposizione nazionale svizzera non si può però ridurre unicamente a cifre e dati. Lo ha ribadito la direttrice generale Nelly Wenger: “Gli aspetti finanziari non sono gli unici da tener presenti nel valutare l’impatto ed il successo di una manifestazione come Expo.02”.

Sergio Regazzoni, Bienne

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