Prospettive svizzere in 10 lingue

Il PSS per un programma d’orientamento sulla formazione

La consigliera federale Ruth Dreifuss in occasione della sua allocuzione davanti ai delegati del PSS Keystone

I delegati del Partito socialista svizzero (PSS) riuniti a Neuchâtel chiedono maggiori investimenti per la formazione. Il programma d'orientamento sull'insegnamento - adottato a larga maggioranza - propone il cambiamento dell'attuale sistema svizzero, secondo i socialisti, unicamente attento alle necessità dell'economia.

La consigliera agli Stati ginevrina Cristiane Brunner ha dichiarato che le attuali 26 strutture cantonali di formazione devono essere armonizzate. Inoltre lo scopo della formazione non può essere quello di soddisfare i bisogni dell’economia e della mobilità delle persone, ma di contribuire allo sviluppo individuale.

Il programma in dodici punti, adottato da circa 250 delegati, invoca un aumento significativo delle spese per la formazione durante il periodo 2002-2006.

Il partito chiede inoltre l’adozione di una legge federale sulle borse di studio che riduca le disparità tra i cantoni in questo settore. Sul piano linguistico, i delegati chiedono che a livello svizzero venga favorito l’apprendimento di due lingue nazionali e dell’inglese, ma con priorità per una lingua nazionale.

Discorso di Ruth Dreifuss

Intervenendo a fine dibattito, la consigliera federale Ruth Dreifuss a detto che «la questione dell’insegnamento è legata a quella sociale». Ma le autorità hanno sempre maggiori difficoltà a gestire la diversità della formazione, mentre le logiche di mercato si infiltrano nel settore dell’educazione.

Lo Stato deve mantenere il potere nel settore dell’insegnamento, ha sottolineato la responsabile del Dipartimento federale dell’interno: “La missione della formazione deve conservare il suo carattere di servizio pubblico». Ruth Dreifuss si pure espressa a favore «dell’elaborazione di un programma quadro federale applicabile alla scuola dell’obbligo».

Una nuova istanza

L’assemblea dei delegati è una nuova istanza per il PSS. E’ stata in effetti instaurata al recente congresso di Lugano.

«È un po’ una sfida sapere se questa istanza, per il momento ancora un ibrido fra il nostro tradizionale comitato centrale e il nostro congresso, darà i suoi frutti», ha dichiarato Christiane Brunner. L’assemblea dei delegati deve permettere al PSS di dibattere le controversie e di unirsi nella sua diversità, ha aggiunto.

L’assemblea dovrà comunque produrre risultati concreti e fissare i punti forti dell’attività politica del PSS per il futuro, ha detto ancora la presidente in apertura della riunione dedicata all’adozione di un programma sulla formazione. Il Comitato direttivo del PSS, ha assicurato, lavorerà «con tutte le forze vive del partito, senza distinzione fra i cosiddetti modernisti e i tradizionalisti». Con il segretariato centrale «formiamo una squadra che ha voglia di vincere».

La Brunner ha inoltre espresso la sua preoccupazione per il risultato dell’iniziativa «Sì all’Europa». Il Consiglio federale ha fatto il gioco «di Christoph Blocher e della sua politica isolazionista». Su questo punto, ha detto, il PSS non si può permettersi un atteggiamento mutevole come i popolari democratici o i radicali.

swissinfo e agenzie

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