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Il risveglio politico non c’è stato

Un anno dopo le elezioni federali, l'interesse nei dibattiti di Palazzo federale non è mutato Keystone

Nonostante la polarizzazione della scena politica dopo le elezioni federali del 2003, l’interesse dei cittadini nelle questioni di natura pubblica non è aumentato.

È però cresciuto il numero di chi vuole ampliare la democrazia diretta, come rivela uno studio UNIVOX.

In seguito ai dibattiti animati suscitati dall’elezione di Christoph Blocher in Consiglio federale, la percentuale delle persone che si dicono abbastanza interessate dalla politica è passata al 63%, ovvero il 2% in più rispetto a due anni prima.

La polarizzazione della scena politica svizzera dopo le elezioni federali del 10 dicembre 2003 non ha dunque favorito un aumento significativo dell’interesse dei cittadini nelle faccende di ambito pubblico.

È però cresciuto il numero dei partigiani a favore di uno sviluppo maggiore della democrazia diretta.

Un interesse stagnante da 10 anni

Le cifre pubblicate giovedì scaturiscono da uno studio UNIVOX realizzato da alcuni ricercatori dell’Istituto di scienze politiche dell’Università di Berna.

Il sondaggio è stato condotto su 714 persone (74% in Svizzera tedesca, 26% in Romandia) nel febbraio 2004.

L’Istituto gfs di Zurigo, che ha commissionato lo studio, constata che le questioni di natura pubblica suscitano un interesse stabile in Svizzera.

Nei precedenti sondaggi svolti nel 1994 e nel 1997, la proporzione dei cittadini che prestava volentieri uno sguardo alla politica si aggirava già attorno al 60%.

Quello che invece è cambiato è il numero di svizzeri che auspicano un rafforzamento dei diritti popolari: il 32% degli intervistati vorrebbe un’estensione della democrazia.

La percentuale era del 27% nel 2002, del 30% nel 2000 e solamente del 17% nel 1995.

Pronti a scendere in strada

L’indagine rileva una forte differenza tra la Svizzera Romanda e la regione germanofona.

Oltre la metà dei romandi intervistati (55%) desidera maggiori diritti, mentre la percentuale si limita al 23% nella Svizzera tedesca.

I ricercatori dell’Università di Berna hanno inoltre constatato un aumento dell’interesse per “le azioni politiche non convenzionali”.

L’istituto d’indagine zurighese fa notare che “le manifestazioni nelle strade sono diventate uno strumento politico ampiamente accettato”.

Quasi la metà degli interrogati si dice infatti pronta a partecipare a questo tipo di avvenimento. In paragone, erano solo un quarto nel 1987.

I partiti sono visti meglio

Nonostante più persone siano disposte a manifestare pubblicamente, l’immagine dei partiti politici tra la popolazione è migliorata.

Il 77% degli intervistati li vedono come uno strumento indispensabile al funzionamento della politica, contro il 64% nel 1998.

Questo apprezzamento è condiviso da tutti i gruppi sociopolitici, ma è più marcato nei cantoni francofoni.

Lo studio rileva inoltre che il 70% delle persone che hanno partecipato al sondaggio stimano che le formazioni politiche abbiano una forte influenza sull’opinione pubblica. La percentuale era del 60% nel 2000 e del 67% nel 1995.

Più numerosi sono anche coloro che accordano un grande potere ai media e ai cittadini stessi sulle questioni pubbliche.

swissinfo e agenzie

Lo studio UNIVOX evidenzia che l’interesse dei cittadini per la politica non è sostanzialmente aumentato dopo le elezioni federali dell’anno scorso.

Il 10 dicembre 2003, il controverso candidato dell’Unione democratica di centro Christoph Blocher è stato eletto in Consiglio federale, a scapito della ministra democristiana uscente Ruth Metzler.

L’avanzata della destra e della sinistra in Parlamento ha accentuato la polarizzazione politica del paese.

Il 63% degli intervistati si dice interessato alle questioni in ambito pubblico.
61% nel 2002.
Il 32% vorrebbe un’estensione della democrazia diretta.
27% nel 2002.

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