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Il settore turistico confrontato ai tagli finanziari

La Svizzera è sempre più attrattiva sul mercato asiatico Keystone

Ci sono delle nuvole nere all'orizzonte per il settore turistico elvetico, nonostante la Svizzera sia oggi una meta turistica ancor più ambita rispetto a qualche anno addietro.

Il governo intende ridurre il budget dell’ente di promozione nazionale, Svizzera Turismo, già per altro confrontato ad una contestata ristrutturazione e al netto calo delle entrate causato dai cambiamenti climatici.

Il Consiglio federale ha proposto al parlamento di approvare per Svizzera Turismo uno stanziamento di 186 milioni di franchi per il periodo 2008-2011. Mercoledì, i responsabili dell’ente che promuove l’immagine del paese hanno tuttavia affermato che questa somma – tenuto conto del tasso d’inflazione – corrisponde di fatto ad un taglio dei finanziamenti. Svizzera Turismo auspica invece un contributo federale pari a 195 milioni.

«La crescita del 5,8% dei pernottamenti alberghieri nel 2006 e il marcato aumento dei visitatori durante il periodo fiscale in corso evidenziano che gli investimenti favoriscono lo sviluppo del settore», ha affermato il direttore di Svizzera Turismo Jürg Schmid durante la tradizionale giornata di lobbying verso i parlamentari.

Ancora prima della pubblicazione dei risultati di quella che dovrebbe essere una stagione invernale poco redditizia, il settore turistico ha già rivisto al ribasso dell’1,1% le sue previsioni di crescita per il 2007.

Il tempo eccezionalmente caldo per la stagione ha costretto molte delle 230 località sciistiche della Svizzera ad aprire solamente sporadicamente o addirittura a rimanere chiuse. Sebbene le cancellazioni negli hotel siano state poco numerose, la vendita di giornaliere per gli impianti di risalita ha registrato un netto calo.

Lunedì, l’Università di Berna ha presentato uno studio focalizzato sulle località montane delle Alpi bernesi, secondo cui l’innalzamento generale della temperatura porterà ad una diminuzione delle entrate durante il periodo invernale del 30%.

Conseguenze fatali

Il calo potrebbe essere fatale per molte ditte che gestiscono gli impianti di risalita e le reti ferroviarie locali, le quali totalizzano l’80-90% della loro cifra d’affari durante la corta stagione sciistica.

Per l’autore del rapporto, la riduzione delle entrate potrebbe essere in parte compensata solamente investendo maggiormente nella promozione della stagione estiva.

Jürg Schmid sottolinea che questo porterà ad un «processo di concentrazione» che causerà il fallimento di parecchie società. «Molte località non potranno sopravvivere esclusivamente con i guadagni invernali. Ci saranno vincitori e perdenti», dice a swissinfo.

Ampia base

A differenza della vicina Austria – che dipende fortemente dal turismo germanico – la Svizzera può contare su una clientela fortemente differenziata. Un risultato ottenuto anche grazie alle campagne organizzate da Svizzera Turismo nei quattro angoli del pianeta.

L’anno scorso, un numero quasi record di turisti britannici (la cui presenza è stata la più marcata dal 1970), americani, russi, indiani e cinesi hanno scelto la Svizzera quale destinazione di vacanza. Siccome questi viaggiatori hanno tendenza a muoversi in primavera, estate o autunno, potranno in futuro aiutare il settore a compensare il declino invernale.

Ad ogni modo – osserva Franz Steinegger, presidente della Federazione svizzera del turismo – se il parlamento dovesse seguire le raccomandazioni del governo diventerà difficile vendere l’immagine del paese nei mercati emergenti.

«Abbiamo ad esempio dei nuovi mercati in Asia, dove dovremmo essere più presenti. Per questo motivo necessitiamo di più soldi», rileva.

I responsabili del settore si sono infine lamentati che alcune controversie abbiano posticipato il piano per raggruppare Svizzera Turismo con altri due enti di promozione nazionali (Presenza Svizzera e Location Switzerland). La fusione, hanno detto, avrebbe assicurato i fondi statali di cui il settore necessita.

swissinfo, Dale Bechtel
(traduzione e adattamento: Luigi Jorio)

Il budget annuale di Svizzera Turismo è di 74,6 milioni di franchi, di cui 46 milioni versati dalla Confederazione.

Uno studio dell’Università di San Gallo commissionato da Svizzera Turismo evidenzia che ogni franco investito nell’industria turistica genera importanti ricadute economiche.

Secondo questo studio, i 46 milioni di franchi investiti dal governo nell’ente promozionale generano una cifra d’affari pari a 2,26 miliardi di franchi. Di questi, 318 milioni fluiscono nelle casse statali sottoforma di tasse e imposte.

In totale, il settore turistico è all’origine del 6,2% del prodotto interno lordo del paese.

Nel 2006 i pernottamenti in Svizzera sono stati oltre 34 milioni. Si tratta di un aumento del 5,8% rispetto al 2005.

L’aumento del numero di turisti è stato particolarmente importante per i viaggiatori in provenienza da Cina (19,5%), Russia (18,7%), Stati del Golfo (15,6%), India (14,2%), Stati Uniti (11%) e Gran Bretagna (8,8%).

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