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Il sonno di Telefonica

In Svizzera non sarà probabilmente solo Telefonica a far aspettare gli entusiasti delle nuove tecnologie. www.martinvogel.de

La difficile situazione economica dell'operatore spagnolo ridefinisce il calendario di realizzazione della rete di telefonia mobile UMTS in Svizzera.

La crisi nel settore della telefonia ha delle ripercussioni anche sullo sviluppo delle nuove tecnologie e dei servizi in Svizzera. Telefonica, primo operatore spagnolo in telecomunicazioni e quarto a livello continentale, ha deciso di congelare i suoi progetti UMTS.

Nel 2000 i maggiori paesi dell’Unione europea avevano organizzato delle aste per la distribuzione delle frequenze necessarie alla nuova tecnologia. In Svizzera però la corsa si era conclusa prima della sua apertura.

Dopo la fusione di DiAX e Sunrise, rimanevano solo quattro operatori per le quattro frequenze da assegnare. Nello spartirsi la voglia di comunicare e di trasmettere dati degli svizzeri, all’ex-monopolista Swisscom si dovrebbero aggiungere la Orange, la Sunrise, dominata dalla Telekom danese, e appunto la spagnola Telefonica.

Il prezzo da pagare si è fermato ai cinquanta milioni per licenza, una cifra molto al di sotto della media europea.

Ritardi tecnici

Ma la realizzazione della nuova rete ha incontrato grosse difficoltà per tutti gli operatori. In particolare manca a tutt’oggi una tecnologia standardizzata. Infatti, entro la fine del 2002, non saranno molto probabilmente disponibili né apparecchiature terminali multistandard “maturi”, né servizi specifici alla tecnologia UMTS.

La crisi del settore ha inoltre messo in serie difficoltà finanziarie le compagnie candidate e ha smorzato gli entusiasmi non solo fra gli operatori, ma anche nel pubblico che dovrebbe fruire della comunicazione cellulare della prossima generazione.

A causa della mutata situazione, la ComCom, la commissione parlamentare di sorveglianza sulle comunicazioni, è intervenuta a fine giugno cambiando i termini per la concessione. In particolare non impone più la realizzazione della rete nei tempi precedentemente previsti.

Il monitoraggio flessibile permette invece di seguire il lavoro degli operatori, che comunque possono scegliere il momento più propizio per lanciare la commercializzazione dei servizi.

Difficoltà economiche

Il gigante iberico Telefonica aveva puntato molto sulla nuova tecnologica per l’espansione in Europa. Tuttavia, vista la mutata situazione sui mercati e il forte indebitamento – causato tra l’altro da difficili acquisizioni in America latina – ha imposto un’inversione di marcia. Il gruppo ha annunciato giovedì una perdita netta di 5,57 miliardi di euro (8,07 miliardi di franchi) nel primo semestre 2002.

Telefonica attribusce le perdite ad accantonamenti straordinari pari a 4,83 miliardi di euro per far fronte ad investimenti nella telefonia mobile di terza generazione in Europa. Nel primo semestre del 2001 il gruppo aveva realizzato un utile netto di 1,148 miliardi di euro.

Così la realizzazione delle reti UMTS non sarà bloccala solo in Svizzera, ma anche in Germania, Italia e Austria. Ma Telefonica ha comunicato di voler mantenere la concessione, ribadendo che si tratta solo di un ritardo e non di una rinuncia.

Il direttore dell’ufficio federale della comunicazione (UFCOM) Marc Furrer, in una conferenza stampa giovedì a Bienne, si è rammaricato della decisione spagnola. Il ritardo di un operatore rende infatti più difficile la creazione di una situazione di concorrenza.

Per facilitare la realizzazione della rete la Commissione federale delle comunicazioni (ComCom) aveva appositamente eliminato dalle concessioni UMTS il rigido obbligo di raggiungere una copertura del 20 per cento entro la fine 2002, optando per un monitoraggio costante della costruzione della rete. Di fatto adesso gli operatori non sottostanno più a dei termini di realizzazione.

swissinfo e agenzie

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