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Il voto elettronico piace

Il cancelliere di Stato ginevrino Hensler mostra soddisfatto i risultati dell'e-voting Keystone

Ad Anières (Ginevra) la prima votazione via internet della storia svizzera è stata un successo.

Il 44% dei votanti ha scelto il computer per esercitare i suoi diritti politici.

In Svizzera si è trattato di una prima assoluta. A livello internazionale il voto elettronico ha già mosso i primi passi, ma si tratta di un campo ancora tutto da esplorare.

I cittadini di Anières, nel canton Ginevra, hanno avuto la possibilità di votare per mezzo del computer. L’operazione di voto, conclusasi domenica, si è rivelata un successo: il 44% dei votanti ha voluto sperimentare il nuovo sistema di voto.

Per l’urna virtuale si sono mobilitati in molti

«È stato un plebiscito per il voto su internet»: il cancelliere di Stato ginevrino Robert Hensler non nasconde la sua soddisfazione nel presentare il risultato della votazione.

In tutto sono 323 i cittadini che hanno scelto il voto elettronico, decisamente più dei 200 previsti dalla cancelleria di Stato ginevrina. 370 cittadini (50% del totale) hanno votato per corrispondenza. Solo 48 persone (6%) si sono recate fisicamente alle urne.

La partecipazione è stata alta: quasi due cittadini su tre (63,8%) si sono espressi in merito alla concessione di un credito per il restauro di un edificio (credito approvato da 6 cittadini su 10). In situazioni analoghe solo un abitante di Anières su due esercita il suo diritto di voto in materia comunale.

Per il cancelliere di Stato Robert Hensler, contribuendo all’aumento del numero dei votanti, lo scrutinio via internet ha svolto il suo compito in modo perfetto.

Alti stadard di sicurezza

Uno degli aspetti più problematici riguardo al voto elettronico è costituito dalla sicurezza. Secondo Hensler il sistema utilizzato ad Anières è «almeno tanto sicuro quanto il voto per corrispondenza, se non di più». La procedura comprende diverse fasi di identificazione, e anche lo spoglio è ampiamente controllato. La forte proporzione di votanti online prova che i cittadini hanno fiducia in questo sistema, ha affermato Hensler.

Concretamete il votante si collega al sito della cancelleria cantonale, dove si identifica con un numero a 16 cifre accluso al materiale di voto che ha ricevuto per posta. Dopo aver votato, l’utente deve autentificare la sua scelta con un secondo codice segreto che è possibile far apparire «grattando» una carta di voto. Poi deve aggiungere la data di nascita e il comune di attinenza.

La comunicazione fra il computer del votante e quello dell’amministrazione è criptata con gli stessi standard in uso nelle relazioni bancarie. Per aprire poi l’urna elettronica sono necessarie diverse chiavi – password – detenute dai rappresentanti dei partiti.

Pochi i problemi riscontrati

L’esperimento è stato un successo anche da un punto di vista tecnico: dall’esterno non è stato registrato alcun attacco. Nemmeno una ditta specializzata in informatica, alla quale era stato espressamente affidato il compito di agire da hacker, è riuscita a superare gli sbarramenti.

Tre persone non sono riuscite a votare online per ragioni legate ai loro equipaggiamenti informatici. Un quarto cittadino non è riuscito ad identificarsi per un problema con il suo comune di origine. Il conteggio dei voti all’apertura dell’urna, alle 8 di domenica mattina, ha richiesto solo 73 secondi.

Un esperimento di portata internazionale

In Svizzera l’interesse per la prima volta dell’e-voting era forte. Si trattava di un primo test verso la futura «cyberamministrazione» federale, di cui il voto elettronico costituisce un pilastro.

Secondo Daniel Braendli, capoprogetto presso la Cancelleria federale, lo scrutinio di Anières rappresenta anche una prima a livello mondiale. Esperimenti simili sono stati effettuati negli Stati Uniti, ma solo per delle elezioni e mai in relazione ad una votazione politica. Per questo motivo la votazione ginevrina ha interessato anche numerose testate straniere, dal «New York Times» ai media brasiliani o cinesi.

I risultati del test saranno ora valutati in dettaglio. Il cancelliere ginevrino spera di ottenere il nullaosta della Confederazione per una votazione elettronica a livello cantonale che comprenderà anche oggetti federali. Con Zurigo e Neuchâtel, Ginevra è infatti uno dei tre cantoni che prendono parte al progetto pilota di e- voting.

swissinfo e agenzie

Lo scrutinio elettronico di Anières è uno dei progetti pilota sostenuti dalla Confederazione. Lo scopo è di favorire lo sviluppo del “governo elettronico”.

L’e-voting offre uno strumento utile soprattutto per andare incontro alle esigenze dei 500’000 svizzeri dell’estero.

La possibilità di votare per internet dovrebbe inoltre interessare i giovani e le persone a mobilità ridotta.

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