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Impiego in calo per la prima volta negli ultimi quattro anni

Nell'ultimo anno il tasso di occupazione è diminuito in tutte le grandi regioni della Svizzera ad eccezione della regione del Lemano e del Canton Ticino Keystone

Per la prima volta da quattro anni è stata registrata una diminuzione degli impieghi. Lo ha annunciato giovedì l'Ufficio federale di statistica (UST).

La situazione sul mercato del lavoro si è deteriorata nel primo trimestre di quest’anno. L’Ufficio federale di statistica (UST), precisa che a fine marzo le persone occupate erano 3,953 milioni, lo 0,2 percento in meno rispetto ai primi tre mesi del 2001. Per il secondo trimestre è prevista un’ulteriore contrazione.

Evoluzione difforme

Il numero degli occupati era diminuito l’ultima volta nel secondo trimestre del 1997. L’evoluzione non è uniforme: per gli stranieri è stato rilevato un incremento del 2,6 percento a 1,036 milioni, mentre per gli svizzeri è stato osservato un calo dell’1,1 percento a 2,917 milioni. Per gli uomini è stato annunciata una contrazione dello 0,8 percento a 2,262 milioni, mentre per le donne è stata registrata una crescita dello 0,7 percento a 1,690 milioni.

Tali dati emergono dalla statistica delle persone occupate (SPO), che tiene conto di tutte le persone che esercitano un’attività professionale per almeno sei ore alla settimana. Dalla statistica dell’impiego (STATIMP) risulta una contrazione dello 0,3 percento per il primo trimestre 2002. La STATIMP misura il numero degli impieghi del settore secondario e terziario; le persone con più posti di lavoro figurano più volte. La tendenza al ribasso è stata determinata dalla perdita dell’1,7 percento degli impieghi nel secondario. Per il terziario è stato invece rilevato un aumento dello 0,3 percento.

Grandi regioni penalizzate

Ad eccezione della regione del Lemano (più 1 percento) e del Ticino (più 0,5 percento), l’impiego nel giro di un anno è diminuito in tutte le grandi regioni della Svizzera. In particolare nella regione di Zurigo è stato registrato un calo dello 0,9 percento, nella Svizzera centrale una riduzione dello 0,8 percento e nell’Espace Mittelland una contrazione dello 0,6 percento, flessioni determinate dal settore secondario. Anche il Ticino ha segnato un calo nel secondario pari allo 0,9 percento.

Nel settore dei servizi infine l’evoluzione è stata particolarmente differenziata: mentre la regione del Lemano ha registrato il tasso di crescita più marcato (più 1,6 percento), seguita dal Ticino (più 1,1 percento), Zurigo e la Svizzera centrale (entrambe meno 0,6 percento) hanno subito un netto calo dell’organico.

Tempo pieno in calo

Stando alla STATIMP, alla fine del primo trimestre nei settori secondario e terziario si contavano 3,609 milioni di posti di lavoro nel paese, ovvero circa 9.400 in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. A questo risultato ha contribuito notevolmente la diminuzione dei posti a tempo pieno (meno 1 percento, pari a meno 25.900 posti di lavoro); una diminuzione che non ha potuto essere compensata nemmeno dalla crescita degli impieghi a tempo parziale (più 1,6 percento pari a 16.500 posti di lavoro).

Nel settore secondario il numero degli addetti è diminuito dell’1,7 percento (meno 16.900 impieghi). Il calo è da attribuire alla perdita di posti a tempo pieno (meno 2 percento; meno 17.900; tempo parziale più 0,8 percento; più 1.000). Determinante per il calo dell’impiego nel settore secondario è risultato l’andamento nei tre rami principali del settore: meno 1,9 percento (5.600) per l’edilizia, meno 3 percento (meno 3.300) per il settore delle macchine e meno 3,8 percento (meno 3.300) per la metallurgia.

Terziario favorito

A beneficiare della crescita dei posti a tempo parziale è stato soprattutto il terziario (tempo pieno: meno 0,5 percento; meno 7.900; tempo parziale: più 1,7 percento; più 15.500), evoluzione che ha portato a un aumento dell’impiego totale (più 0,3 percento; più 7.600). In seguito alla crisi dell’aviazione, i posti di lavoro sono diminuiti notevolmente nelle «attività ausiliarie dei trasporti; attività delle agenzie di viaggio» (meno 4,1 percento; meno 2.200) e nei trasporti aerei (meno 15,6 percento; meno 1.700).

L’UST prevede per il secondo trimestre un ulteriore calo dell’impiego totale. L’indice dei posti liberi è sceso a 149,6 punti (meno 38 percento). Il 45,9 per cento delle aziende interrogate considera ancora buone le prospettive d’impiego per i prossimi tre mesi. La proporzione è nettamente inferiore a quella rilevata un anno fa (55,9 percento).

swissinfo e agenzie

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