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In politica serve essere belli?

L'aspetto fisico ha una certa importanza nel successo politico. Ma da solo il fascino fisico non basta per conquistare un seggio in parlamento. Keystone

L'attrattiva fisica dei politici conta probabilmente più di quanto si voglia ammettere. Ma quanto influsso ha veramente questo fattore nella democrazia diretta svizzera? Il politologo Georg Lutz ha analizzato la questione.

In un’intervista a swissinfo.ch, Lutz spiega perché Miss e Mister Svizzera avrebbero un relativo vantaggio, ma non conquisterebbero un seggio in un’elezione parlamentare.

Esperto di comportamento politico, il ricercatore del Centro svizzero di competenza in scienze sociali FORS e docente dell’università di Losanna ha realizzato uno studio fondandosi sui dati delle ultime elezioni federali dell’ottobre 2007. L’obiettivo era di cercare di far luce sui comportamenti degli elettori e, possibilmente, di far riflettere sui meccanismi di una campagna elettorale.

swissinfo.ch: Quanto è importante per un partito presentare candidati fisicamente attraenti?

Georg Lutz: Nella competizione tra i partiti in realtà non conta molto. Un partito è interessato ad ottenere il maggior numero possibile di seggi.

Ma ogni formazione politica ha bisogno di candidati in grado di presentare il programma partitico in modo coerente. E se per di più sono fisicamente attraenti, è probabilmente un vantaggio.

Per un singolo candidato è sicuramente molto utile perché la competizione non è tra i candidati di diversi partiti, ma tra i candidati dello stesso partito.

swissinfo.ch: Una Miss o un Mister Svizzera otterrebbe sicuramente un seggio nel parlamento federale se si candidasse per un partito?

G.L.: La bellezza aiuta. Può fare una differenza. Ma non è sufficiente. I candidati devono essere credibili e avere qualche radice politica. Devono anche essere in grado di fare dichiarazioni politiche di base. La competizione per un posto in parlamento è dura in tutti i partiti.

swissinfo.ch: Con la sua ricerca è riuscito a stabilire se l’attrattiva svolge un ruolo maggiore a seconda dei sessi?

G.L.: Non abbiamo potuto distinguere se il fattore bellezza conta di più per i candidati di sesso femminile o maschile. Ma abbiamo trovato la prova che è importante per entrambi i sessi. Donne e uomini attraenti ottengono più voti di quelli considerati meno attraenti.

swissinfo.ch: Come viene definita l’attrattiva?

G.L.: Nella letteratura scientifica non c’è la nozione di ‘consenso attrattivo’. C’è però una certa unità di vedute mondiale, dall’Europa all’Asia e agli Stati Uniti, su quali volti sono attraenti e quali no.

Naturalmente ci sono differenze tra gli individui su ciò che considerano bello o no. Tuttavia è interessante constatare come siano limitate. Se un candidato è considerato attraente da una persona di un determinato paese è probabile che sia percepito allo stesso modo anche da una persona con un background completamente diverso.

swissinfo.ch: Quali fattori – posizione sulla scheda elettorale, permanenza in carica, popolarità, bellezza – sono più importanti per il successo elettorale?

G.L.: In termini generali, la notorietà aumenta le probabilità di essere eletti. Per la semplice ragione che a un’elezione parlamentare federale ci sono moltissimi candidati, ma la maggior parte non desta molta attenzione pubblica e molti non scendono in corsa per più di una campagna.

Quelli che hanno successo sono riusciti ad essere notati da un numero sufficiente di elettori. Ciò è ancora più importante che avere un programma politico coerente.

swissinfo.ch: Quanto sono sorprendenti i risultati della sua ricerca circa il vantaggio dell’attrattiva?

G.L.: Il fatto che l’attrattiva percepita abbia un impatto, abbastanza forte, sul numero di voti non è una sorpresa. È in linea con studi precedenti che hanno constatato che l’attrattiva ha effetti in contesti molto diversi.

Comunque l’obiettivo dello studio non era tanto quello di sorprendere, bensì di gettare uno sguardo critico sul comportamento di voto.

Idealmente un modello democratico presuppone che gli elettori studino i programmi dei partiti, esaminino i candidati, le loro conoscenze, le loro esperienze, e solo allora prendano una decisione informata e razionale.

In realtà ci sono fattori molto semplici, come l’attrattiva o la posizione sulla scheda elettorale, che influenzano la scelta di un elettore. Questi non sono criteri molto razionali e mostrano quanto rapidamente siano effettuate le scelte sui candidati.

swissinfo.ch: Non è preoccupante?

G.L.: Beh, guardando bene, non sono decisivi. Ma questo dimostra che la scelta di un candidato non è diversa dal prendere un prodotto da uno scaffale. Una decisione, quest’ultima, che può per esempio essere basata sul colore della scatola del prodotto.

Ma non c’è motivo di allarmarsi, perché tali criteri superficiali non si applicano nella stessa misura nella scelta di un determinato partito.

La maggior parte degli elettori non confronta i candidati di tutti i diversi partiti, ma solo quelli all’interno del partito a cui si sente vicina. In definitiva il numero di seggi è più importante del singolo candidato che rappresenta il partito in parlamento.

swissinfo.ch: Che tipo di reazioni ha provocato il suo studio nel mondo accademico e nei media?

G.L.: Ai media è piaciuto. È una di quelle cose tipiche che amano. Questa intervista non lo provar? (Ride)

Le altre reazioni sono state eterogenee. Ci sono stati ricercatori di psicologia politica che hanno apprezzato lo studio, il suo carattere sperimentale e la metodologia. Altri, invece, si sono lamentati del risultato semplice ed evidente. Secondo costoro, lo studio è stato inutile.

Poi ci sono stati dei critici per i quali era scioccante effettuare uno studio che arriva ad una tale conclusione. Hanno detto che non è molto lusinghiero per la democrazia, in quanto sfata l’idea secondo cui i cittadini decidono in base a criteri puramente razionali.

Il mio posto all’università di Losanna è finanziato dal Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica e godo della libertà accademica di effettuare tali studi. Perciò tali critiche non mi perturbano.

Per lo studio sono stati presi in considerazione 744 dei 3’089 candidati in corsa alle elezioni del Consiglio nazionale (Camera bassa del parlamento svizzero) nell’ottobre 2007.

Alle persone consultate è stato chiesto di valutare l’attrattiva fisica e le competenze dei candidati.

Il responso di questa inchiesta è stato comparato con l’esito delle elezioni del 2007.

I risultati dello studio sono stati pubblicati nell’ottobre 2010 sulla

Rivista svizzera di scienza politica.

Il parlamento svizzero è composto di due Camere che insieme formano l’Assemblea federale. Il Consiglio nazionale, che rappresenta il popolo, conta 200 seggi, ripartiti fra i cantoni proporzionalmente alla loro popolazione. Il Consiglio degli Stati, che rappresenta i cantoni, conta 46 seggi: due per ogni cantone e uno per ogni semicantone.

I membri delle Camere federali sono eletti dal popolo nei rispettivi cantoni. Infatti, ogni cantone forma un circondario elettorale. L’elezione ha luogo ogni 4 anni, la penultima domenica di ottobre. La prossima avrà luogo il 23 ottobre 2011.

(Traduzione dall’inglese: Sonia Fenazzi)

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