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L’aeroporto di Agno ottiene una proroga

Un Saab 2000 all'atterraggio ad Agno: questo tipo di velivoli non potrà più usare l'aeroporto ticinese Keystone Archive

La procedura di avvicinamento all'aeroporto di Lugano-Agno dovrà essere adeguata alle norme internazionali entro la fine di ottobre 2005.

L’Ufficio federale dell’aviazione civile ha concesso un periodo transitorio di due anni. Con questa soluzione si è voluto tenere conto della sicurezza dei voli e degli interessi economici del Ticino.

La maggior parte dei tipi di aereo utilizzati oggi ad Agno e la procedura d’atterraggio non corrispondono alle norme in vigore, ha spiegato a Berna Max Friedli, direttore ad interim dell’Ufficio federale dell’aviazione civile UFAC, ribadendo che per motivi di sicurezza si deve procedere a un risanamento urgente.

Periodo transitorio


Visto che le irregolarità rilevate sono tollerate da anni sarebbe tuttavia sproporzionato esigere un’applicazione immediata delle norme senza concedere alcun tempo di preparazione, il che equivarrebbe di fatto a vietare i voli dalla fine di ottobre.

Per un periodo transitorio di due anni potranno atterrare ad Agno solo i tipi di velivoli (per esempio il Jumbolino della Swiss) omologati per un angolo di planata di 6 gradi, indica l’UFAC in un comunicato stampa.

Per la fase intermedia di avvicinamento, che finora richiedeva un’angolatura di 11,85 gradi, l’angolo potrà essere ridotto a 7,2 gradi. A partire da novembre 2005, invece, potranno atterrare ad Agno solo aeromobili certificati per un atterraggio planato con un’angolatura costante di 6,65 gradi.

Velivoli di questo tipo – ricorda l’UFAC – si trovano sul mercato (per esempio il DHC 7 Dash 7), ma finora non sono ancora stati impiegati da nessuna delle compagnie aeree di linea operanti in Svizzera.

Se quest’ultima regola dovesse essere applicata immediatamente, non sarebbe praticamente più possibile alcun volo commerciale verso Lugano-Agno, ha rilevato Friedli. La visibilità minima di 1500 metri è inoltre giudicata insufficiente e dovrà essere aumentata a 3100 metri.

Economia e sicurezza

Il Canton Ticino e le compagnie aeree avevano avanzato argomentazioni economiche per opporsi a questa soluzione. La fase transitoria di due anni «permetterà di tenere debito conto dell’importanza dell’aeroporto di Lugano-Agno per l’economia» ticinese pur dando la priorità alla sicurezza, afferma l’UFAC nel suo comunicato. L’ufficio federale si dice convinto che le misure disposte rappresentino una «soluzione praticabile e giuridicamente corretta».

La decisione dell’UFAC è soddisfacente da un canto ma deludente dall’altro, ha dichiarato il presidente del governo ticinese Marco Borradori. Il periodo transitorio di due anni è effettivamente un elemento positivo. L’impossibilità di utilizzare i Saab durante i prossimi due anni rischia però di escludere alcune compagnie.

Le autorità ticinesi si daranno il tempo di studiare le misure di Berna prima di esprimersi in modo più preciso. È tuttavia già sin d’ora certo che sarà presentato un ricorso, ha detto Borradori. Gli eventuali oppositori hanno trenta giorni per annunciarsi alla Commissione dei ricorsi del Dipartimento federale dei trasporti (DATEC).

Baboo pronta a volare, Darwin non rinuncia

Anche le compagnie aeree interessate ad Agno hanno reagito in modo differenziato alla decisione dell’UFAC. Julian Cook, «patron» ginevrino della Baboo Airways, si è detto pronto a volare verso il Ticino dalla fine di questo mese. La sua compagnia assicurerà il collegamento Ginevra-Lugano con apparecchi di tipo Dash 8.

«Dobbiamo ora trovare una soluzione con la direzione dell’aeroporto ticinese per migliorare l’illuminazione della pista. altrimenti, in caso di cattiva visibilità, dovremmo troppo spesso ripiegare su Milano-Malpensa», ha dichiarato Cook alla Radio svizzera di lingua italiana (RSI).

Per contro, per l’imprenditore ticinese Franco Mosé, promotore della Darwin Airlines, «la decisione dell’UFAC è stata una grossa delusione». La compagnia, che pure intende assicurare i voli tra Lugano e Ginevra, pensava di poter utilizzare i Saab 2000.

«Cercheremo di adattare il nostro progetto all’uso di altri aerei ma non sappiamo di quanto tempo avremo bisogno prima di essere pronti», ha dichiarato Mosé.

swissinfo e agenzie

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