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L’idea dell’imposta regressiva fa degli emuli

Un appuntamento con le urne nel piccolo cantone seguito con interesse nel resto della Svizzera Keystone

Diversi oggetti cantonali sono in votazione il 21 maggio. I fari sono puntati soprattutto su Appenzello esterno, dove si voterà su un nuovo progetto di imposta regressiva.

Del sistema potranno beneficiare anche le imprese. Una prima in Svizzera che rischia di suscitare ulteriori dissensi con l’Unione Europea.

Dopo Obvaldo il dicembre scorso, tocca ora ai cittadini di Appenzello esterno esprimersi su una riforma fiscale dello stesso tipo.

Il progetto prevede un’imposta regressiva per le persone fisiche a partire da un reddito annuale di 1,5 milioni di franchi. L’aliquota ritorna poi lineare a partire da 20 milioni. Per quanto concerne l’imposta sulla sostanza, la percentuale diminuirà dai 50 milioni di franchi.

Nel caso di Appenzello esterno, la riforma fiscale si iscrive nel quadro dell’utilizzazione degli utili della vendita dell’oro in eccedenza della Banca nazionale svizzera, utili che sono finiti nella misura dei due terzi (circa 14 miliardi di franchi) nelle casse dei cantoni.

Imprese pure toccate

A Obvaldo e a Sciaffusa, un reddito annuo di rispettivamente 300’000 e 500’000 franchi è già sufficiente per poter usufruire dell’imposta regressiva. Il progetto appenzellese va oltre, però, per quanto concerne le imprese, che potranno pure beneficiare della diminuzione dell’aliquota.

Le società per azioni e le cooperative saranno tassate ad una percentuale del 13,51% fino ad un utile di due milioni di franchi. In seguito l’aliquota sarà ridotta progressivamente, sino ad un minimo dell’8,1% per un profitto a partire da 10 milioni.

Più una società è redditizia, quindi, meno sarà tassata. Questo modello è inedito in Svizzera. In linea generale, i cantoni tassano gli utili delle società ad un’aliquota fissa, indipendentemente dai risultati.

Misure contestate

Gli argomenti di coloro che sostengono e che si oppongono a questo tipo di provvedimenti sono fondamentalmente gli stessi di quelli già espressi in occasione di altri scrutini dello stesso tipo. I favorevoli considerano che l’imposta regressiva permette di mantenere i buoni contribuenti e anche di attirarne dei nuovi.

Chi si oppone sostiene invece che un simile sistema non è equo, poiché privilegia i ricchi contribuenti. A loro avviso, questa misura non sarebbe inoltre conforme alla Costituzione federale, che stipula che le imposte debbano essere pagate in funzione della capacità finanziaria dei contribuenti.

Un ricorso contro il sistema di imposta regressiva introdotto nel canton Obvaldo è del resto stato presentato al Tribunale federale dal parlamentare Josef Zisyadis. La massima corte elvetica deve ancora pronunciarsi. Se il tribunale dovesse dar ragione al consigliere nazionale, la tendenza a voler introdurre un simile sistema, manifestatasi in diversi cantoni svizzeri tedeschi, potrebbe venir nettamente frenata.

Questi privilegi fiscali accordati dai cantoni non stanno suscitando clamore però solo in Svizzera. L’Unione Europea considera infatti che essi siano equiparabili a una concorrenza sleale e che contravvengano all’accordo di libero scambio siglato dalla Svizzera nel 1972.

Una recente riunione tenutasi a Bruxelles tra rappresentanti della Confederazione e dell’UE non ha permesso di appianare le divergenze. Se i cittadini di Appenzello esterno approveranno la riforma fiscale, non vi è dubbio che la decisione non mancherà di gettare ulteriore benzina sul fuoco.

swissinfo e agenzie

Il 21 maggio, in Svizzera è in programma una votazione federale per l’armonizzazione del sistema educativo.

In 13 cantoni e semicantoni i cittadini sono chiamati alle urne per esprimersi anche su diversi oggetti a carattere cantonale.

Oltre all’imposta regressiva in votazione nel semicantone di Appenzello esterno, i temi spaziano dall’attribuzione degli utili dell’oro in eccedenza della Banca nazionale (Giura e San Gallo), alla riforma della legge sulle naturalizzazioni (Obvaldo), o ancora dalla riduzione da sette a cinque del numero dei membri del Governo (Uri), alle iniziative per l’insegnamento di una sola lingua straniera alle elementari (Turgovia e Zugo).

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