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L’ondata delle competizioni popolari

Entusiasmo popolare per lo sport in montagna Keystone

2'500 atleti si sono annunciati per la corsa Sierre-Zinal, quella che è considerata la decana tra le competizioni in montagna.

Anche questo appuntamento sta tuttavia perdendo terreno di fronte all’agguerrita concorrenza.

Quest’anno, per la prima volta nei 28 anni di storia della marcia, il percorso è stato radicalmente abbreviato a causa delle precarie condizioni meteorologiche.

Il ritorno inatteso della neve in altitudine secondo gli organizzatori rende il cammino troppo pericoloso. La seconda parte del percorso, che si situa fra i 2’300 e i 2’450 metri di altezza è infatti ricoperta di uno strato di neve di 25-30 cm.

Per Jean-Claude Pont, organizzatore della corsa, “sarebbe stato irresponsabile far marciare i partecipanti sul tracciato previsto inizialmente”, lungo 31 km e pieno di angusti e sassosi sentieri.

Eccezionalmente dunque, la corsa si ferma quest’anno a Chandolin (2’000 m). Nonostante questo cambio di programma gli organizzatori della manifestazione conservano lo stesso entusiasmo e la passione che avevano 29 anni fa.

Aumento delle competizioni

“Il nostro budget non supera i 250’000 franchi”, dice Jean-Claude Pont. “Possiamo però contare su un’équipe di volontari che lavorano per 7’000 ore all’anno senza compenso. Dobbiamo perfino respingere persone che vorrebbero lavorare con noi”.

La reputazione di Sierre-Zinal resta comunque intatta. Tuttavia, pur costituendo sempre una referenza, la “classica” delle corse in montagna deve fare sempre di più fronte alla crescente concorrenza.

“E’ vero che negli anni novanta abbiamo avuto fino a 3’500 partecipanti”, spiega Pont, “ma le marce di montagna si sono moltiplicate e sono sorte nuove discipline”.

L’imbarazzo della scelta

Gli appassionati delle corse in montagna oggi hanno l’imbarazzo della scelta. Quest’anno ad esempio, nella lista delle manifestazioni sono apparse anche la maratona di Zermatt, il “Gigathlon” o la corsa internazionale di Gondo, per citare alcuni esempi.

Mai come oggi queste “prove di resistenza” hanno registrato tanto successo. “La gente ha bisogno di esperienze avventurose per sfuggire allo stress quotidiano”, sottolinea Claude Défago, organizzatore del Tour des Dents du Midi.

“Non potendo fare un giro del mondo, queste persone si comprano uan bicicletta o un paio di scarpe da ginnastica e si lanciano nelle maratone”, spiega ancora Défago.

E’ il desiderio di conoscere i propri limiti, il piacere di condividere un’esperienza eccezionale con altri appassionati, la speranza di incrociare qualche sportivo d’élite. Tutti questi elementi contribuiscono al successo delle marce popolari.

Il vento in poppa

Non tutte le corse suscitano tuttavia lo stesso entusiasmo. Come la Sierre-Zinal, anche altre marce attirano un numero sempre meno alto di partecipanti. Altre, invece, hanno il vento in poppa, come la Patrouille des Glaciers . Le ultime edizioni di questa gara di sci, abbinata all’alpinismo, hanno visto una partecipazione di centinaia di squadre.

Lo stesso vale per il Grand-Raid VTT, che a partire dal 1995 ha addirittura dovuto limitare il numero di partecipanti. All’edizione di quest’anno, il prossimo 25 agosto, parteciperanno dunque nuovamente 4’000 concorrenti che sfrecceranno da Verbier e Grimentz.

Anche la maratona della Jungfrau è letteralmente presa d’assalto dagli appassionati. Quest’autunno si svolge la decima edizione e gli organizzatori hanno già previsto di introdurre una seconda corsa parallela. E’ l’occasione, per 7’000 partecipanti, per dare la scalata ai pendii delle alpi bernesi.

Il successo della Maratona della Jungfrau

Qual’è la chiave del successo della Maratona della Jungfrau? “Abbiamo il vantaggio di proporre una maratona classica, di 42 km, in una regione turistica, conosciuta a livello mondiale”, spiega Heinz Schild, fondatore della maratona.

Una situazione che non ha mancato di attirare gli sponsor. Oggi, i responsabili della corsa hanno un budget di un milione di franchi. E questa “prova di resistenza” è una delle poche che prevede dei premi per un importo di 50’000 franchi di cui 10’000 vanno al vincitore. Non stupisce dunque che il 50% dei partecipanti siano corridori stranieri!

Anche il Grand-Raid VTT ha sponsor di qualità e – di conseguenza – un budget di rilievo. Meno prodighi di premi, gli organizzatori puntano piuttosto sulla comunicazione.

“Inviamo almeno 5 mailings all’anno ai nostri concorrenti”, spiega Pierre Colon, membro del comitato organizzatore del Grand-Raid VTT. “Non potendo cambiare il percorso ogni anno, facciamo la pubblicità per l’uno o l’altro apsetto della corsa”.

I vantaggi dello sponsoring

I risultati si vedono. Il 60% dei partecipanti proviene dalla Svizzera, gli altri da 24 Paesi diversi. In sostanza, le relazioni pubbliche, il marketing e lo sponsoring sono elementi portanti nell’organizzazione di una corsa popolare.

“In un contesto dove la concorrenza è sempre più agguerrita, sopravvivono solo le corse che non hanno bisogno di grandi mezzi e le grandi, organizzate perfettamente”, afferma Heinz Schild.

“Le prove di media importanza non attirano più gli sponsor. E per garantire una buona organizzazione e percorsi sicuri ci vogliono soldi”.

swissinfo/Vanda Janka

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