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L’UDC lancia Toni Brunner alla presidenza del partito

Keystone

Sarà quasi certamente il consigliere nazionale sangallese Toni Brunner il nuovo presidente dell'Unione democratica di centro (destra nazional-conservatrice). Christoph Blocher rivestirà la carica di vice.

La decisione deve ancora ricevere l’avvallo dell’assemblea dei delegati del prossimo 1. marzo.

“La candidatura di Toni Brunner è ufficiale”, ha dichiarato venerdì a Zurigo in conferenza stampa il presidente dimissionario dell’UDC, Ueli Maurer, precisando che l’ex ministro Christoph Blocher rivestirà dal canto suo la carica di vice. Ma l’ultima parola spetterà all’assemblea dei delegati, che si riunirà il prossimo primo marzo a Frauenfeld (Turgovia).

Brunner, agricoltore di Ebnat-Kappel, è in Consiglio nazionale (camera bassa del parlamento) dal 1995, quando a soli 21 anni divenne il più giovane parlamentare sotto il Cupolone. Si disse molto sorpreso dell’elezione, non avendo effettuato una campagna elettorale molto attiva. E aggiunse che a Berna avrebbe difeso gli interessi del mondo contadino e dei giovani.

La sua è stata fin qui una carriera politica contraddistinta dal successo, malgrado la recente mancata elezioneal Consiglio degli Stati (camera alta del parlamento). Dal settembre 1998 presiede la sezione UDC sangallese e dal febbraio 2000 è vicepresidente nazionale. Un anno fa ha messo in piedi una radio che diffonde via internet, “Buureradio”, e con la quale è in contatto con i suoi sostenitori, specialmente nel mondo agricolo.

Giovane trascinatore

Brunner si è detto “fiero” del compito che lo attende. Il suo obiettivo è di vincere le prossime elezioni federali e avere nel governo di nuovo un vero ministro UDC. “Mi aspetto molte idee da Blocher”, ha aggiunto.

L’UDC si affida così a un giovane ritenuto simpatico, capace, trascinatore e vincente, secondo lo stesso Maurer. Potrà contare su una squadra di sostegno, in cui figura Christoph Blocher, responsabile della condotta strategica, della ricerca e dellecampagne di votazione. “Sarò uno dei sette, come prima”, ha detto con un filo di voce l’ex consigliere federale.

Le intenzioni di Blocher

Non sarà quindi l’ex consigliere federale Christoph Blocher ad assumere la presidenza del partito nazionale, malgrado nelle ultime settimane fosse ritenuto il candidato più papabile.

Il tribuno zurighese non intende neppure ricoprire una carica all’interno del gruppo chimico EMS, che ha affidato definitivamente ai figli. “Guardo avanti, non indietro”, ha detto. Quanto all’Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (ASNI), non offre una prospettiva professionale.

L’ex ministro svelerà le sue intenzioni nei prossimi giorni. Venerdì 18, durante il tradizionale incontro dell’UDC all’Albisgüetli, presenterà esempi concreti di politica di opposizione. Nella stessa occasione l’UDC informerà in merito alla “futura organizzazione dell’UDC svizzera e alla composizione degli organi del partito”.

swissinfo e agenzie

Ci sarà una squadra di sette personalità ai vertici dell’Unione democratica di centro, se l’assemblea dei delegati del 1. marzo a Frauenfeld, come è da prevedere, darà il suo beneplacito.

Con il presidente Toni Brunner collaboreranno Caspar Baader, consigliere nazionale basilese e capogruppo alle Camere, Adrian Amstutz, parlamentare bernese e Yvan Perrin, neocastellano.

Altre tre personalità avranno incarichi specifici: Christoph Blocher, con il titolo di vicepresidente del partito, si occuperà di condotta strategica, ricerca e campagne di votazione. Jasmin Hutter, consigliera nazionale sangallese, avrà la responsabilità della
formazione; Walter Frey, ex consigliere nazionale zurighese, si occuperà dei contatti con il mondo economico.

Blocher ha annunciato che si avvarrà di vari collaboratori, impiegati o volontari, e che ci saranno numerosi gruppi di lavoro. Anche Jasmin Hutter e Walter Frey avranno a disposizione proprie squadre in seno alla segreteria generale.

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