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L’USS lancia una nuova iniziativa sull’AVS

I sindacati vogliono offrire a tutte le persone la possibilità di andare in pensione da 62 anni Keystone

L'Unione sindacale svizzera (USS) ha dato avvio martedì alla raccolta delle firme per l'iniziativa popolare «per un'età AVS flessibile».

Il testo chiede di garantire una rendita completa a partire da 62 anni per le persone con un reddito medio-basso che desiderano il pensionamento anticipato.

Con la pubblicazione stamani nel Foglio federale popolare del testo dell’iniziativa, l’USS ha dato ufficialmente il via alla raccolta delle firme per questa sua nuova iniziativa in materia di Assicurazione per la vecchiaia e i superstiti (AVS).

I promotori avranno tempo fino al 21 dicembre 2006 per raccogliere le 100 mila sottoscrizioni necessarie.

L’iniziativa «per un’età AVS flessibile» propone di accordare a tutte le persone che esercitano un’attività lucrativa il diritto ad una rendita di vecchiaia a partire dal compimento di 62 anni di età.

In caso di pensiomento anticipato, la rendita di vecchiaia non deve inoltre venir ridotta per tutti coloro che riscuotono un reddito inferiore al 150% del reddito massimo considerato per il calcolo della rendita AVS (attualmente 116’000 franchi).

Mandato popolare

Secondo l’USS, la maggioranza della popolazione svizzera ha chiaramente fatto sapere l’anno scorso che non vuole né uno smantellamento dell’AVS, né un aumento dell’età pensionabile, ma desidera un pensionamento flessibile, accessibile a tutti.

Il 16 maggio 2004 il popolo svizzero aveva infatti bocciato l’11esima revisione dell’AVS, combattuta da un referendum sostenuto dai sindacati e dalla sinistra. Per questo referendum, l’USS aveva raccolto 80’000 firme nel novembre del 2003.

Lo stesso giorno la maggioranza dei Cantoni aveva bocciato anche l’aumento dell’IVA a favore di AVS e AI.

Con questa nuova iniziativa – si legge in un comunicato – l’USS adempie dunque a un mandato popolare.

No alle proposte di Couchepin

L’organizzazione sindacale intende anche combattere la proposta di Pascal Couchepin di istaurare «rendite ponte» per determinate categorie di persone nel bisogno. Secondo la centrale sindacale, la proposta favorirebbe solo i più ricchi.

Il testo dell’iniziativa prevede invece l’introduzione di un diritto all’AVS a partire da 62 anni senza riduzione della rendita, a patto che si interrompa qualsiasi attività lucrativa.

L’iniziativa dovrebbe pure permettere una cessazione parziale e graduale del lavoro grazie all’ottenimento di una rendita corrispondente al ridotto introito.

A partire da 65 anni la rendita dovrebbe essere versata a tutti senza condizioni.

swissinfo e agenzie

L’età della pensione in Svizzera scatta a 64 anni per le donne e 65 per gli uomini.
L’iniziativa «per un’età AVS flessibile» propone di conferire a tutte le persone che esercitano un’attività lucrativa il diritto ad una rendita di vecchiaia a partire dal compimento di 62 anni di età.
La rendita di vecchiaia, in caso di pensiomento anticipato, non deve inoltre venir ridotta per tutti coloro che riscuotono un reddito inferiore a 116’000 franchi.

Il principio del pensionamento flessibile era stato ritirato dal progetto di legge per l’11esima revisione dell’AVS.

Il Parlamento aveva infatti respinto la proposta di finanziare con 400 milioni di franchi all’anno il pensionamento flessibile per le persone con un reddito basso.

Dopo la bocciatura dell’11esima revisione dell’AVS, nel corso della votazione popolare del maggio 2004, diverse proposte erano state presentate per introdurre il pensionamento flessibile.

Il ministro dell’interno Pascal Couchepin si è schierato in favore di una rendita “ponte” per tutti coloro che hanno versato per 40 anni i contributi AVS.

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