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La BNS a sostegno del rilancio

La Banca nazionale svizzera (BNS) tenta, per l'ennesima volta, di frenare l'indesiderato volo ad alta quota del franco Keystone Archive

Il franco vola e la BNS riduce ancora di mezzo punto la banda di oscillazione del Libor, il suo tasso di riferimento. Riviste al ribasso le previsioni di crescita.

Il margine di fluttuazione del tasso Libor a tre mesi sul franco svizzero è stato riportato allo 0.25%-1.25%. Si tratta del secondo ritocco dall’inizio dell’anno. Addirittura del quinto dal 11 settembre 2001 e dalle conseguenti turbolenze economiche mondiali.

Lo scorso 2 maggio la Banca Nazionale Svizzera (BNS) era già intervenuta per contrastare il rafforzamento eccessivo del franco riducendo il tasso di riferimento, pure in quel caso di un mezzo punto percentuale. Anche allora intendeva combattere le conseguenze indesiderate di questo volo ad alta quota. In particolare le minaccie alla ripresa congiunturale.

Il provvedimento ha tuttavia avuto gli effetti sperati solo per due mesi. In effetti questa settimana il franco si è ritrovato ai più alti livelli da dieci mesi a questa parte sull’euro. Ciò è anche stato causato dalla crisi sui mercati borsistici che ha portato molti operatori a dirottare liquidità verso il franco, classica moneta-rifugio.

Ridotte le previsioni di crescita

La BNS osserva inoltre che “le turbolenze sulle piazze borsistiche potrebbero costituire un fattore di rischio se, contro ogni aspettativa, dovessero prolungarsi”. Nell’immediato la BNS nota “segnali, sempre più numerosi”, di un ritardo della ripresa congiunturale e di una crescita meno consistente del previsto per il 2002.

Di conseguenza, la BNS pronostica ora che la progressione del prodotto interno lordo (Pil) quest’anno sarà nettamente inferiore all’1%. Livello di crescita, quest’ultimo, che la BNS aveva calcolato per il 2002.

Alla fine di giugno la BNS aveva mantenuto tale previsione, che era già più pessimista rispetto ai pronostici di diversi economisti. Ma la forza del franco lascerà delle tracce, rileva l’istituto di emissione.

Franco stabile, SMI in crescita

Immediata, ma di breve durata, la reazione sul mercato dei cambi: la moneta svizzera che nella mattinata di venerdì era cambiata a 1,4469 contro l’euro è scesa a 1.4515 subito dopo l’annuncio della BNS. Nel pomeriggio la valuta elvetica ha tuttavia ripreso vigore risuperando la soglia di 1.45 euro.

Da parte sua l’indice SMI dei valori guida della Borsa svizzera, dopo un apertura in calo, ha ripreso vigore grazie all’allentamento della politica monetaria e alla buona tenuta di Wall Street, confortata da indici economici migliori del previsto. Lo Swiss Market Index (SMI) ha chiuso la giornata a quota 5023.6, in rialzo del 2.39%. Giovedì sera aveva chiuso a 4906,3 punti.

swissinfo e agenzie

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