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La borsa sanziona dei sospetti su Swatch

Venerdì è stata una giornata ad alta tensione per Swatch Keystone

Venerdì, la quotazione borsistica dei titoli di Swatch ha subito un forte calo in seguito a rivelazioni giornalistiche che accusano il gruppo d’aver commesso pratiche fiscali illegali.

In un comunicato, il numero uno mondiale dell’orologeria nega d’aver violato la legge.

Alcuni analisti ritengono abbastanza chiaro che il gruppo svizzero non abbia fatto niente d’illegale. Ma la semplice evocazione di un presunto scandalo è bastata per spaventare gli investitori.

“Nel clima attuale, qualsiasi notizia di parvenza negativa ha pesanti conseguenze sui prezzi delle azioni”, indica Roland Egger della Banca cantonale di Zurigo.

Dopo una mattinata in forte ribasso (fino all’-10%), l’azione al portatore di Swatch si è parzialmente ripresa nel corso della giornata, risalendo fino al -3.5%. Insomma, la reazione iniziale del mercato si è rivelata esagerata.

La corsa alla vendita si è scatenata dopo la pubblicazione di due articoli sul Wall Street Journal Europe (WSJ) e sul Financial Times.

Giochi contabili tra filiali

Secondo il WSJ, due ex-collaboratori del gruppo hanno inoltrato una denuncia negli Stati Uniti, accusando Swatch d’aver utilizzato una filiale asiatica registrata nelle Isole Vergini per aggirare tasse e dazi doganali in alcuni paesi, compresi gli Stati Uniti.

I due ex impiegati, che lavoravano come controllori regionali ad Hong Kong ed a Singapore per “The Swatch Group Management Services”, accusano il gruppo d’essere all’origine di evasioni fiscali per un montante di 180 milioni di dollari.

Secondo loro, Swatch avrebbe sfruttato le variazioni dei prezzi da un paese all’altro per far transitare i benefici negli Stati a debole pressione fiscale.

Le accuse potrebbero finire nel quadro d’applicazione della legge americana Sarbanes-Oxley. Swatch, che non è quotata negli USA, stima tuttavia di non essere sottomessa a tali disposizioni giuridiche.

“Niente d’illegale”

In un comunicato, Swatch contesta che le proprie decisioni in materia di prezzi siano state prese per delle ragioni fiscali.

Secondo il gruppo presideduto da Nicolas Hayek, ogni compagnia struttura le proprie attività in modo da ridurre al minimo le imposte.

Il gruppo orologiero con sede a Bienne sottolinea come i collaboratori all’origine della denuncia “non abbiano mai lavorato negli Stati Uniti” ma intende comunque prendere sul serio le accuse.

Per questo motivo, sin dal 25 giugno, data nella quale era stata depositata la denuncia, la direzione ha dato ordine di procedere ad un’inchiesta interna.

Secondo i primi risultati che ne sono scaturiti, “Swatch Group non ha violato la legge”, dice la società.

Conflitto professionale

Il gruppo Swatch ritiene che, almeno uno dei due ex collaboratori, voglia ottenere dei risarcimenti superiori a quelli già concessi.

Il caso è stato sottomesso al Dipartimento americano del lavoro, dopo che la società elvetica ha rifiutato di discutere con gli avvocati dei due ex impiegati.

“Si tratta soltanto di una querela tra il gruppo e due suoi ex collaboratori”, precisa il comunicato.

Ed in effetti, le autorità americane confermano l’inoltro di una denuncia ma indicano che l’azione è centrata sull’aspetto della protezione degli impiegati. E non sulla presunta frode.

swissinfo e agenzie

492 milioni di franchi, l’utile netto registrato lo scorso anno da Swatch Group.
3,983 miliardi di franchi, il fatturato 2003 del gruppo orologiero di Bienne.
Il gruppo Swatch è attivo in 50 paesi ed impiega circa 20’000 persone.

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