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La cassa malati unica divide la sinistra

L'aumento dei costi della salute figura tra le preoccupazioni principali della popolazione svizzera Keystone

Respinta all'unisono dai partiti borghesi, l'iniziativa per una cassa malati unica solleva alcuni dubbi anche a sinistra, in relazione soprattutto ai modelli di finanziamento dell'assicurazione.

L’11 marzo 2007 il popolo svizzero dovrà decidere se mantenere le 87 casse malati attualmente esistenti in Svizzera o istituire un solo assicuratore per tutta la popolazione.

In Svizzera – denunciano i fautori dell’iniziativa – 87 diverse casse malati offrono la medesima assicurazione di base, sperperano milioni di franchi incassati con i premi degli assicurati per aggiudicarsi a colpi di spot i cosiddetti “buoni rischi” (leggasi giovani di sesso maschile) e spendono un patrimonio per mantenere, tutte e 87, un proprio management.

Una cassa malati unica per l’assicurazione di base risulterebbe quindi molto meno onerosa e consentirebbe di invertire la sin qui inarrestabile tendenza al rialzo dei premi. A differenza del sistema attualmente in vigore, questi ultimi non sarebbero più uguali per tutti, ricchi e poveri indistintamente, bensì commisurati al reddito.

Scarse probabilità di successo

Intervistato da swissinfo, il politologo Marc Bühlmann dell’Università di Zurigo non ha dubbi: “l’iniziativa avrà vita dura”.

Visto il secco no dei tre partiti di governo borghesi, il fronte del sostegno a questa iniziativa appare alquanto sparuto. “Senza dimenticare – prosegue Bühlmann – che in media solo un’iniziativa popolare su dodici viene accolta dal popolo.”

Il politologo si sofferma anche sullo scarso impegno nella conduzione della campagna di voto. “La cassa malati unica è l’unico oggetto in votazione l’11 marzo, ma a tutt’oggi i promotori non sembrano particolarmente convinti né tantomeno fanno fronte unito.”

In effetti, la cassa malati unica divide gli animi perfino in seno alla sinistra. Ad esempio, stando alla sua portavoce Prisca Widmer, il sindacato Syna vede fondamentalmente di buon occhio l’idea di una cassa malati unica per l’assicurazione di base.

“Ciò che ci lascia perplessi è piuttosto la mancanza di chiarezza sul sistema di determinazione dei premi. Inoltre, dato che anche la cassa malati unica lascerà a ogni Cantone la libertà di fissare i premi validi sul suo territorio, temiamo che a farne le spese saranno ancora una volta i cittadini con un reddito medio.”

Secondo il Syna, la perdita di posti di lavoro è un aspetto relativamente marginale: “Prevediamo che l’apparato amministrativo della cassa unica verrà trasferito nei grandi centri a scapito delle regioni periferiche”, sostiene Widmer.

Svizzera tedesca e romanda su fronti opposti

I pareri divergono anche tra le associazioni dei consumatori. La divisione è evidente non solo a livello di schieramento per il sì o per il no, bensì anche sul piano geografico e precisamente tra Svizzera tedesca e romanda.

La Fédération romande des consommateurs (FRC), ad esempio, è chiaramente favorevole all’iniziativa.

Sul sito Internet dell’associazione, la presidente Monika Dusong punta il dito contro la pseudo-concorrenza tra le casse (le mythe de la concurrence). Dal 1996, scrive, i costi della salute sono lievitati del 46% a fronte di un incremento dei premi delle casse malati pari al 70%.

Al contrario della sua omologa romanda, la Fondazione dei consumatori della Svizzera tedesca (SKS) non ha rilasciato alcuna raccomandazione di voto. Dalle colonne del Tages-Anzeiger, la direttrice Jacqueline Bachmann ha affermato che anche la SKS disapprova l’attuale sistema svizzero delle casse malati, “ma d’altronde neppure la cassa malati unica rappresenta la soluzione al problema.”

Tuttavia, precisa la signora Bachmann, poiché tra le fila della fondazione siedono alcuni esponenti di spicco del Partito socialista (PS) che caldeggiano l’iniziativa, “ci siamo astenuti dal formulare una raccomandazione di voto, limitandoci a esprimere un’opinione.”

Premi ancora più salati

L’incapacità degli iniziativisti di quantificare il premio che ciascuno dovrà versare alla cassa malati unica è considerata una pecca da gran parte della popolazione.

Il servizio di confronto via Internet Comparis ha messo in rete un calcolatore dei premi per la cassa malati unica, basato sul modello elaborato dall’associazione degli assicuratori malattia santésuisse contraria al progetto. Secondo questi calcoli, tutti gli assicurati con un reddito imponibile superiore a 30’000 franchi saranno chiamati a pagare un premio più salato.

Invitato dalla trasmissione informativa 10 vor 10 della Televisione svizzera a esprimersi sull’incertezza che aleggia attorno ai futuri premi, il presidente del PS Hans-Jürg Fehr ha ricordato che, anni fa, il suo partito aveva lanciato un’iniziativa in cui indicava chiaramente cosa andava fatto.

“Quell’iniziativa venne sonoramente bocciata. Ora si tratta di definire i principi fondamentali, spetterà poi al legislatore mettere a punto i dettagli della modifica costituzionale.”

swissinfo, Urs Maurer
(traduzione e adattamento di Sandra Verzasconi Catalano)

L’iniziativa popolare “Per una cassa malati unica e sociale” sulla quale il popolo svizzero sarà chiamato a esprimersi l’11 marzo 2007 chiede la creazione di una cassa malati unica per l’assicurazione di base in sostituzione delle odierne 87.

I premi devono essere fissati in base al reddito degli assicurati.

Tra i promotori della prima ora figura l’associazione romanda “Mouvement populaire des familles”.

Quasi ovunque in Europa, i premi delle casse malati vengono determinati in funzione del reddito e della sostanza. In Svizzera, invece, non dipendono da nessuno di questi fattori.

Gli assicurati con un reddito modesto (il 30% della popolazione) hanno tuttavia diritto a una riduzione del premio.

La Legge sull’assicurazione malattie (LAMal) stabilisce che ogni persona residente in Svizzera soggiace all’obbligo di assicurazione.

Per quanto riguarda le assicurazioni complementari, rimane in vigore il regime attuale che consente di scegliere una tra le 87 casse malati esistenti.

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