La creazione della futura banca postale non è legata a Swisscom

La banca del gigante giallo servirà per garantire il servizio di base Keystone

Lo ha detto il ministro delle finanze, Kaspar Villiger, specificando che la banca necessita di un capitale iniziale minimo e che permetterà alla Posta di assicurare il suo servizio di base.

Esprimendosi in occasione della festa organizzata per il centenario delle banche Raiffeisen a Interlaken, Villiger ha affermato che soltanto una posta efficace potrà affrontare efficacemente la concorrenza delle imprese postali straniere, che si installeranno sul mercato svizzero.

Il capo del Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha dichiarato di ben comprendere le preoccupazioni delle banche dinanzi all’apparizione del nuovo concorrente. Egli ha tuttavia aggiunto che le mutazioni strutturali enormi che agitano il mondo della comunicazione obbligano il Consiglio federale a passare all’azione.

Taluni cambiamenti sono meno appariscenti nel settore postale che in quello delle telecomunicazioni, ma sono comunque in atto, ha sottolineato. L’attuale struttura della posta, particolarmente onerosa, non può più essere finanziata dallo Stato.

Rimane il fatto che un servizio di base dovrà comunque sempre essere assicurato. La soluzione passa attraverso la creazione di nuove attività, come ad esempio la banca postale.

Villiger ha insistito sul fatto che la nascita della futura banca postale non condiziona la vendita di titoli di Swisscom, contrariamente a quanto affermato dall’opinione pubblica. La banca necessita infatti di un capitale iniziale minimo.

È compito del Consiglio federale apportare i fondi necessari, indipendentemente dal fatto che essi possano provenire o meno dalla vendita parallela di azioni Swisscom. Non esiste un legame diretto tra queste due operazioni, ha aggiunto Villiger.

swissinfo e agenzie