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La lunga via dalla strada alla ferrovia

Il trasferimento di merci dalla strada alla ferrovia procede a rilento, ma procede Keystone Archive

Il traffico di merci attraverso le Alpi fatica ad optare per la ferrovia, nonostante le misure della Confederazione. Ma il direttore dell'Ufficio dei trasporti Max Friedli è fiducioso.

Il trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia mostra una tendenza positiva: l’anno scorso l’aumento del traffico merci su gomma attraverso le Alpi è stato condotto a un livello nettamente inferiore a quello registrato l’anno precedente. È quanto emerge da una prima valutazione dei dati raccolti dall’Ufficio federale dei trasporti (UFT).

Le statistiche del 2001 relativi all’evoluzione del traffico merci attraverso le Alpi su rotaia e su strada indicano che la recessione economica generale ha influito in larga misura sul trasporto merci, in particolare quello ferroviario.

Traffico su strada più contenuto

Dal confronto con l’anno precedente risulta che l’aumento del traffico merci su strada è stato notevolmente contenuto. Nell’anno 2000 costituiva il 7 per cento e l’anno scorso ci si aspettava una crescita del 3 per cento: ma dopo la chiusura del San Gottardo si è constatato che il traffico merci stradale attraverso le Alpi è addirittura diminuito.

Il traffico merci su ferrovia attraverso le Alpi ha registrato un leggero aumento pari al 5 per cento rilevato sulle «strade viaggianti» al San Gottardo e dalla metà dello scorso anno anche al Lötschberg. Questa percentuale comprende l’offerta supplementare di trasporto sul breve tratto di «autostrada viaggiante» tra Brunnen e Lugano.

La politica di trasferimento del traffico comincia a produrre i suoi effetti, indica giovedì l’UFT. Il rapporto che il Consiglio federale presenterà alle commissioni trasporto delle due Camere nel mese di marzo, oltre alle statistiche definitive, conterrà anche alcune proposte di misure su come accelerare il trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia.

“Dati non esaltanti”

Il direttore dell’Ufficio federale dei trasporti Max Friedli ha ammesso giovedì ai microfoni della Radio della Svizzera tedesca che i dati del trasferimento del traffico merci da strada a ferrovia “non sono esaltanti”. Si è detto tuttavia soddisfatto che le misure della Confederazione mostrino i primi effetti e ha ricordato che l’obiettivo della politica dei trasporti svizzera è calibrato per i tempi lunghi.

swissinfo e agenzie

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