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La manna della BNS

Le riserve sugli utili della BNS garantiranno a Cantoni e Confederazione un miliardo supplementare d'introiti per i prossimi 10 anni Keystone

Nuovo accordo sulla distribuzione degli utili della Banca nazionale: Confederazione e cantoni riceveranno 1 miliardo di franchi in più nei prossimi 10 anni.

Le idee sull’utilizzo delle riserve eccedentarie della Banca Nazionale Svizzera sembrano non mancare in questi ultimi tempi. Mentre il parlamento litiga su come impiegare le riserve auree in eccedenza per presentare un’alternativa all’iniziativa popolare dell’UDC (che vuole destinare le riserve auree in eccedenza all’AVS), ecco che il governo annuncia un progetto per distribuire le riserve monetarie e auree che la banca centrale elvetica giudica non indispensabili per condurre la sua politica monetaria.

13 miliardi da distribuire in 10 anni

“In passato le previsioni sugli utili sono state troppo prudenti cosicché a fine 2001 gli accantonamenti eccedentari della Banca Nazionale Svizzera ammontavano a 13 miliardi di franchi”, ha dichiarato il ministro delle finanze Kaspar Villiger. Il Consiglio federale e la BNS hanno così concluso un nuovo accordo sull’utilizzo di quest’ulteriore tesoro inutilizzato, accordo che sostituirà quello previsto per il periodo 1998-2003 che prevedeva una manna di 1,5 miliardi all’anno per Confederazione (un terzo) e cantoni (due terzi).

La nuova convenzione stabilisce di smaltire l’inutile surplus di riserve entro dieci anni, ha rivelato Villiger. Il dividendo annuale della BNS verrà aumentato di un miliardo, portandolo complessivamente a 2,5, per il periodo 2004-2013. Vista la ricca dotazione della BNS, già l’anno prossimo la banca centrale elargirà un miliardo in più.

Non abbassare la guardia sul fronte dei risparmi

Nonostante gli introiti supplementari di cui potrà beneficiare la Confederazione (circa 800 milioni), per il ministro delle finanze non è assolutamente il caso di abbassare la guardia sul fronte dei risparmi in modo da ritrovare un equilibrio nei vacillanti conti dello Stato. Villiger ha però anche voluto respingere l’accusa di voler “saccheggiare la Banca nazionale per risanare le finanze”.

Se i vantaggi per le casse federali sono indiscutibili, è però vero che l’accordo può essere interpretato soprattutto come mossa politica. Non è forse un caso che l’accordo sia stato siglato e presentato proprio mentre la controproposta all’iniziativa UDC, in particolare a causa del progetto Fondazione svizzera solidale, rischia di non superare l’ostacolo parlamentare.

I miliardi della BNS quale arma contro l’iniziativa UDC?

“La Fondazione è una grande idea”, ha detto Villiger dicendosi pronto a impegnarsi in suo favore se questa potrà essere messa in votazione popolare a fianco della proposta UDC. Vista l’aria che tira in parlamento le chances del controprogetto sembrano ridursi sempre più.

Oltre all’UDC, anche la maggioranza del PLR vi si oppone, ma sempre più scettico è anche il PPD e una minoranza della sinistra. Secondo molti osservatori senza una proposta alternativa, anche se solo indiretta come l’aumento del dividendo della BNS, l’iniziativa lanciata da Christoph Blocher e combattuta dal governo avrebbe buone opportunità di essere accettata in votazione popolare il prossimo 22 settembre.

Luca Hoderas

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