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La prima pietra della revisione dell’AI

Le associazioni dei disabili sono già in allerta per le riforme annunciate Keystone

L'Assicurazione invalidità necessita di urgenti riforme. Il parlamento affronta un progetto che prevede alcune modifiche nella procedura in caso di ricorso.

Si tratta solo di una prima parte, di natura formale, del più ampio progetto di riforma dell’AI (la cosiddetta quinta revisione). Ma già si levano voci critiche.

Da anni ormai lo stato di salute delle assicurazioni sociali svizzere desta preoccupazione ed è all’origine di accesi dibattiti. Le opinioni divergono sia sull’analisi della situazione, soprattutto per quel che riguarda l’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS), sia sugli strumenti più adeguati per superare le attuali difficoltà.

Tutti gli schieramenti politici sono tuttavia d’accordo sul fatto che l’Assicurazione invalidità (AI) richiede una rapida azione di risanamento. Né potrebbe essere diversamente: nel 2004 l’AI ha chiuso con un deficit di 1,6 miliardi di franchi e con un debito superiore ai 6 miliardi. E le prospettive per il futuro non sono certo rosee.

Un dibattito irto di ostacoli

La ricerca di una soluzione ai gravi problemi finanziari dell’AI è stata al centro di un dibattito a tratti assai polemico. Particolare scalpore aveva suscitato un’intervista rilasciata nel 2003 da Christoph Blocher, in cui l’allora leader dell’Unione democratica di centro (UDC) aveva coniato il termine di «finti invalidi» («Scheininvalide») per indicare quelli che ai suoi occhi erano i responsabili del buco miliardario dell’AI. Un termine che continua a riemergere nelle prese di posizione della destra nazional-conservatrice.

L’UDC aveva combattuto fin dall’inizio anche la proposta di finanziare AI e AVS attraverso un aumento dell’IVA, con l’argomento che prima di concedere nuove risorse all’assicurazione andavano risolti i suoi problemi strutturali. Dopo che anche il Partito liberale radicale (PLR), contrario all’aumento dell’IVA per finanziare l’AVS, si era schierato contro la proposta, questa era stata respinta in votazione popolare nel maggio 2004.

Il governo è stato così costretto a formulare in tempi relativamente brevi un nuovo progetto per il risanamento finanziario dell’AI. Trasmesso al parlamento nel giugno scorso, il progetto contempla sia misure per ridurre i costi (che passano sotto il nome di «quinta revisione dell’AI»), sia proposte per aumentare le entrate.

Un nuovo pacchetto di riforme

L’obiettivo di risparmio si aggira attorno 596 milioni annui, obiettivo che dovrebbe essere raggiunto grazie ad una definizione più restrittiva dell’invalidità (cfr. articoli in «Altri sviluppi»). Sul fronte delle nuove entrate si vuole invece far passare dall’1,4% all’1,5% la quota salariale destinata all’AI e aumentare dello 0,8% l’aliquota IVA.

Alla fine di agosto, i quattro partiti di governo (oltre a PLR e UDC i socialisti e i popolari democratici) hanno inoltre raggiunto un accordo sull’utilizzo dei sette miliardi di franchi derivanti dalla vendita delle riserve d’oro della Banca nazionale, che saranno destinati al fondo comune di AVS e AI e che serviranno quindi di fatto a ridurre il debito dell’AI.

Il dibattito sulla complessa questione del risanamento AI è destinato ad occupare parecchi mesi dell’agenda politica elvetica, tanto più che la parte della riforma relativa alle nuove entrate sarà discussa solo dopo l’approvazione della quinta revisione dell’AI e del voto sull’iniziativa socialista KOSA, che vuole destinare i proventi della Banca nazionale al fondo AVS/AI, un voto previsto per il maggio 2006.

Prime misure urgenti

Prima di affrontare il grosso della riforma, che riguarda aspetti più prettamente materiali, il Consiglio nazionale (camera del popolo) si appresta però a discutere già nell’attuale sessione di una revisione formale delle procedure in caso di controversie sulle prestazioni AI. Alla fine di giugno dello scorso anno il governo aveva deciso di sottoporre la revisione al parlamento con procedura d’urgenza.

La revisione prevede innanzitutto la sostituzione della cosiddetta procedura d’opposizione con una procedura di preavviso. In altre parole, mentre contro le attuali decisioni degli uffici AI un assicurato può intervenire solo a posteriori, con la procedura di preavviso l’assicurato è interpellato già durante l’elaborazione della decisione. Questo sistema, già in vigore prima del 2003, dovrebbe rendere più accettabili le decisioni e diminuire il numero dei ricorsi.

La revisione mette inoltre fine alla gratuità delle spese processuali in caso di ricorso presso i Tribunali cantonali. La commissione della sanità pubblica del Consiglio nazionale ha inoltre ripescato una proposta scartata dal governo: la limitazione del potere cognitivo del Tribunale federale delle assicurazioni (TFA), vale a dire della sua possibilità di deliberare su un ricorso tenendo conto di tutti i fattori e non solo di quelli strettamente giuridici.

Forti divergenze

Pur nella sua veste apparentemente tecnica e formale, la revisione si preannuncia come primo terreno di scontro parlamentare sulla riforma dell’AI. Già approvata con uno scarto limitato in commissione, essa è destinata ad affrontare nel plenum una forte opposizione da parte della sinistra e dei deputati più vicini alle associazioni dei disabili.

Gli oppositori avanzano dei dubbi sul fatto che la revisione contribuisca a semplificare le procedure e ricordano che l’abbandono delle procedura di preavviso era stata decisa nel 2003 proprio per unificare le procedure nell’ambito delle assicurazioni sociali. Le misure proposte non farebbero che rendere più difficoltoso il ricorso ai tribunali, senza peraltro garantire un’effettiva riduzione dei costi.

La limitazione del potere cognitivo del TFA era inoltre già stata respinta lo scorso anno dal Consiglio nazionale, non da ultimo perché le associazioni dei disabili avevano minacciato un referendum. Ora le minacce tornano a farsi sentire.

swissinfo, Andrea Tognina

L’esercizio 2004 dell’Assicurazione invalidità (AI) si è chiuso con un deficit di 1,6 miliardi di franchi e un debito di 6 miliardi.
I problemi dell’AI sono legati al costante aumento delle persone che percepiscono una rendita AI: nel 1992 erano il 3,2% della popolazione attiva, nel 2004 il 5,2%.
La crescita delle rendite è legata soprattutto all’aumento delle rendite per motivi psichici, per mal di schiena o per traumi.
Mentre a destra si tendono a stigmatizzare gli abusi e si parla di «finti invalidi», a sinistra l’aumento delle rendite è messo in relazione con l’espulsione dal processo produttivo delle persone più deboli.
Nell’ambito della quinta revisione dell’AI, il governo vuole economizzare 596 milioni di franchi l’anno rendendo più restrittivo l’accesso alle rendite.

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