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La sicurezza resta in primo piano

Il ministro dei trasporti Moritz Leuenberger saluta il presidente dell'UDC Ueli Maurer alla tavola rotonda sul problema del traffico pesante sull'asse nord-sud dell'autostrada A2 Keystone

Nessuna soluzione miracolo dalla tavola rotonda di giovedì a Berna sul problema del traffico pesante sull'autostrada del Gottardo

Aprire subito il passo del Gottardo e ridurre i tempi di attesa dei camion per l’attraversamento della galleria. Sono le due misure concrete annunciate al termine della tavola rotonda sul transito alpino.

Il 24 ottobre 2001, un autocarro prese fuoco nella galleria stradale del San Gottardo, provocando la morte di 11 persone. Quella data costituisce un vero e proprio spartiacque. Un incidente – ha ricordato il ministro dei trasporti Moritz Leuenberger – che è costato anche milioni di franchi e ha isolato temporaneamente la Svizzera italiana.

Ascoltare le diverse opinioni

Alla tavola rotonda organizzata giovedì a Berna dal ministro per discutere degli enormi disagi che sussistono ancora dopo la riapertura hanno partecipato i rappresentanti dei cantoni alpini più toccati dal traffico di transito (Uri, Ticino e Grigioni), delle organizzazioni ambientaliste e degli autotrasportatori. Lo scopo di questa tavola rotonda, le cui discussioni secondo Leuenberger sono state “intense e vivaci”, non era quello di trovare una soluzione, ma di fare il giro delle opinioni.

Tutti i partecipanti, ha precisato Leuenberger, si sono trovati d’accordo sul concetto di trasferimento del trasporto merci dalla gomma alla rotaia, un pilastro della politica svizzera dei trasporti, e sul rafforzamento dei controlli degli autisti degli autocarri in transito.

Il giro opinioni attorno alla tavola rotonda ha permesso a Leuenberger di registrare varie richieste che abbracciano i due estremi: dalla soppressione immediata del dosaggio al mantenimento indefinito del sistema attuale.

Una lista di proposte già sentite

Tra le altre proposte sentite figurano quella di perfezionare le misure già in vigore per il dosaggio degli autocarri, una maggiore attenzione al traffico merci regionale, lo studio della problematica insieme con gli altri paesi alpini e con l’Unione europea, il miglioramento delle infrastrutture nelle aree d’attesa per gli autotreni. “Tutte cose già conosciute”, ha riconosciuto Leuenberger.

A partire dall’Ascensione, gli autocarri senza rimorchio potranno transitare dal passo, riaperto con un mese di anticipo sulla data abituale. Questo permetterà di far passare da 300 a 400 autocarri al giorno attraverso il valico. Le attese degli autocarri per il traffico alternato (oggi i camion non possono più incrociarsi dentro la galleria) sarà portata da 3 a due ore.

La sicurezza assoluta non esiste

Leuenberger ha anche indicato che lavori per il potenziamento dei sistemi di sicurezza dentro il tunnel saranno completati in settembre. Il ministro è comunque cosciente che una sicurezza assoluta non esiste. Intanto, bisognerà definire un concetto globale per le aree di attesa, responsabilizzando tutti i cantoni toccati.

Il ministro ha sottolineato che sta facendosi strada l’idea di un sistema di annunci per il transito, sul modello di quanto già avviene per i traghetti. Più improbabile, momentaneamente, la realizzazione di un sistema di borsa su Internet per l’attraversamento delle Alpi, lasciando liberamente giocare l’offerta e la domanda. Un secondo incontro sul modello della tavola rotonda è comunque previsto prima delle vacanze estive.

Le posizioni in campo

Da un lato il blocco borghese e gli autotrasportatori, che vogliono sopprimere il dosaggio, migliorare l’informazione per gli utenti della galleria, abbassare le tariffe ferroviarie e negoziare con l’Unione europea per adottare misure urgenti. Sullo sfondo, l’iniziativa popolare “Avanti”, che oltre all’allargamento di alcuni tratti della rete autostradale attuale propone di scavare una seconda galleria per il traffico motorizzato attraverso il Gottardo, senza aspettare la realizzazione della galleria ferroviaria, attualmente in costruzione.

L’altro fronte, che privilegia la sicurezza e insiste sul trasferimento delle merci dalla gomma alla rotaia, comprende socialisti e verdi. Il trasferimento dalla gomma alla rotaia, ricordano, è iscritto nella Costituzione elvetica. Ma oggi, denunciano, il trasporto merci con la ferrovia è ancora troppo caro, troppo lento e poco attrattivo. La soppressione del dosaggio attuale farebbe aumentare il traffico e provocherebbe un nuovo forte inquinamento atmosferico e fonico nelle vallate alpine. Le code si sposterebbero semplicemente dalle vallate alpine verso Lucerna a nord e verso Lugano e la frontiera con l’Italia a sud. Inoltre, la Svizzera invierebbe un segnale sbagliato ai paesi confinanti.

Mariano Masserini

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