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La Svizzera fatica a colmare il divario di produttività

Se si considera la produttività per ora lavorativa, la Svizzera è nella media, ma non certo ai primi posti Keystone

Lo scorso anno la produttività dei lavoratori elvetici è leggermente aumentata. La Svizzera è però ancora distante da molti altri paesi sviluppati.

Ogni lavoratore produce un valore aggiunto di quasi 50’000 franchi, molto meno rispetto alla Francia delle 35 ore. È quanto emerge da un rapporto pubblicato dall’Ufficio internazionale del lavoro (ILO) con sede a Ginevra.

I lavoratori francesi (54’609 dollari di valore aggiunto all’anno), austriaci (48’162), italiani (46’154) e tedeschi (42’345) sono molto più produttivi rispetto ai loro colleghi svizzeri (41’310).

E ciò anche considerando il numero di ore lavorative: in Francia il livello di rendimento è di 38,08 dollari l’ora, un terzo di più rispetto alla Svizzera.

“La produttività in Svizzera è molto inferiore rispetto a quella dell’Unione Europea – esclusi i nuovi Stati membri”, sottolinea Marie-Claire Sodergren, economista all’ILO.

Una situazione che è a suo avviso assai sorprendente, poiché la Svizzera ha un tasso di disoccupazione basso – il 4% nel 2006 – e che la percentuale di persone attive che lavora è alta.

Marie-Claire Sodergren si domanda se la bassa produttività – cresciuta lo scorso anno solo dello 0,5% – non sia dovuta a una scarsa competitività, a un insufficiente slancio innovativo e alla troppa regolamentazione.

Mercato del lavoro

Boris Zürcher, economista presso il gruppo di studio (“think tank”) Avenir Suisse, sostiene che le ragioni vanno ricercate nel mercato del lavoro: quello svizzero sarebbe socialmente più inclusivo.

“In Francia è molto più difficile avere un lavoro e ciò significa che chi ha un impiego è più produttivo. La contropartita è che bisogna pagare per coloro che non lavorano”, afferma Zürcher.

“La Svizzera invece ha uno dei più alti livelli di integrazione sociale della forza lavoro in Europa, ciò che si traduce in spese sociali basse”.

In Svizzera il 60% circa della popolazione partecipa al mercato del lavoro, mentre in Francia e in Belgio (55’235 dollari pro capite l’anno) questa percentuale è del 50% circa.

Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), la Svizzera ha il secondo tasso d’occupazione più alto al mondo (78%) tra la popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni. In seno all’OCSE, la media è del 65%.

Zürcher ammette comunque che il tasso di crescita della produttività negli ultimi 15 anni è tutt’altro che impressionante, in parte a causa delle “rigide regolamentazioni” del mercato interno.

“In Svizzera vi sono disparità molto forti. Se si considerano i settori bancario e farmaceutico la produttività è molto elevata, mentre in quelli agricolo e del commercio al dettaglio è estremamente bassa”, spiega Zürcher.

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Riforme economiche

In un rapporto pubblicato lo scorso anno, l’OCSE aveva messo in evidenza questo “divario di produttività” ed aveva sottolineato la necessità di varare riforme economiche di ampia portata per rilanciare la crescita dell’economia svizzera.

Aymo Brunetti, capo della Direzione della politica economica della Segreteria di Stato dell’economia svizzera, osserva dal canto suo che un mercato del lavoro molto rigido come in Francia o in Germania significa che i lavoratori meno produttivi sono esclusi come forza lavorativa.

“Abbiamo un settore d’esportazione molto produttivo, ma vi sono anche un paio di settori molto più protetti che in altri paesi, come ad esempio l’agricoltura, il commercio al dettaglio e la costruzione. In questi settori vi è un tasso d’occupazione molto elevato e quindi una minore produttività”.

La Svizzera – afferma Brunetti – sta comunque cercando di incrementare la competizione sul mercato interno per stimolare la produttività.

“L’obiettivo è di riuscirci mantenendo un’alta flessibilità sul mercato del lavoro e di combinarla con una maggiore competitività sui mercati”.

swissinfo, Adam Beaumont

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Secondo il rapporto dell’ILO, “Indicatori chiave del mercato del lavoro”, gli Stati Uniti sono sempre in testa per quanto concerne la produttività del lavoro.

Ancora una volta è cresciuto il divario tra la produttività delle altre economie dei paesi industrializzati.

Gli Stati Uniti, con un importo di 63’885 dollari pro capite, sono seguiti da Irlanda (55’986), Lussemburgo (55’641), Belgio (55’235) e Francia (54’609).

Misurando il valore aggiunto per singola ora lavorativa, il livello di rendimento più elevato spetta alla Norvegia (37,99 dollari), seguita dagli USA (35,63) e dalla Francia (35,08). La Svizzera è nella media con 26,58 dollari.


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