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La Svizzera protesta con la Tunisia

Il presidente tunisino Ben Ali (sulla sinistra) e Samuel Schmid all'apertura del VMSI Keystone Archive

Il governo elvetico ha reagito alla censura del discorso di Samuel Schmid durante il vertice dell'informazione inoltrando una protesta alle autorità tunisine.

Marc Furrer, responsabile della delegazione svizzera per la conferenza dell’ONU, renderà dal canto suo attenta l’Unione internazionale delle telecomunicazioni.

La Svizzera ha convocato mercoledì l’ambasciatore tunisino a Berna per esprimere il suo scontento per quanto accaduto una settimana fa in occasione del Vertice mondiale sulla società dell’informazione (VMSI) organizzato a Tunisi.

Il responsabile della divisione politica per l’Africa e il Medio Oriente del Dipartimento federale degli esteri (DFAE), Paul Fivat, gli ha trasmesso oralmente le proteste, ha indicato il portavoce del DFAE Jean-Philippe Jeannerat.

Jeannerat ha pure precisato a swissinfo che «il Consiglio federale ha incaricato Marc Furrer (responsabile della delegazione svizzera a Tunisi, ndr) di scrivere all’Unione internazionale delle telecomunicazioni» – che ha organizzato il vertice – «per protestare contro gli ostacoli posti al lavoro dei giornalisti durante il vertice». Tra gli episodi controversi accaduti durante il summit vi era stato ad esempio la censura del sito swissinfo.

Discorso censurato

Il presidente della Confederazione Samuel Schmid aveva rappresentato la Svizzera durante l’inaugurazione del VMSI mercoledì scorso a Tunisi.

Nel suo discorso aveva usato parole assai dure per illustrare la situazione dei diritti umani in Tunisia. L’allocuzione era diffusa in diretta alla televisione, ma la trasmissione è stata bruscamente interrotta quando Schmid ha criticato il regime del presidente Ben Ali.

La traduzione distribuita poi nelle sale della conferenza non menzionava assolutamente i passaggi «incriminati».

Una conferenza stampa agitata

«La censura del discorso di Samuel Schmid è stata una violazione della libertà d’espressione», ha dichiarato ai microfoni della Televisione della Svizzera italiana il ministro delle telecomunicazioni Moritz Leuenberger.

Il consigliere federale, che ha partecipato al vertice di Tunisi, ha pure criticato le autorità tunisine per quanto successo durante la conferenza stampa alla quale ha preso parte e nel corso della quale è stato duramente attaccato.

«A quella conferenza stampa erano presenti delle persone che non erano giornalisti, ma agenti che hanno criticato il discorso di Samuel Schmid e attaccato la Svizzera definendola il paese del denaro sporco».

swissinfo e agenzie

Mercoledì, nel suo discorso d’apertura il presidente della Confederazione Samuel Schmid era stato censurato per aver dichiarato “inaccettabile” che esistano membri dell’ONU che calpestano le libertà civili.

A Tunisi, il ministro delle telecomunicazioni Moritz Leuenberger ha dal canto suo enfatizzato l’importanza universale della libertà d’espressione e del rispetto dei diritti umani.

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