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Legge sulla disoccupazione di fronte al popolo

Con la consegna del pacchetto di firme, i promotori del referendum vogliono salvaguardare le basi della rete sociale Keystone

Nuova battaglia in vista per la legge sulla disoccupazione. Il progetto di revisione, contestato da un referendum, verrà sottoposto al verdetto popolare.

Il comitato contro la revisione della legge sulla disoccupazione ha consegnato giovedì mattina alla Cancelleria federale le 68 800 firme raccolte per il referendum. La nuova legge, approvata dalle Camere federali, verrà probabilmente posta in votazione federale il prossimo 24 novembre.

La «cifra elevata» delle firme raccolte riflette il sostegno di un numero incalcolabile di persone attive, si rallegra il comitato referendario. Circa il 46 per cento delle sottoscrizioni giunge dalla Romandia, il 49 per cento dalla Svizzera tedesca e il 5 per cento dal Ticino.

Tagli del 12 per cento

La nuova legge condurrebbe ad una riduzione del 12 per cento delle prestazioni dell’assicurazione disoccupazione. Secondo il presidente del Sindacato dell’industria, della costruzione e dei servizi (FLMO) Renzo Ambrosetti, ancora una volta i partiti borghesi e le organizzazioni padronali vogliono operare risparmi a scapito dei disoccupati.

I promotori del referendum giudicano irresponsabile la proposta di allargare le maglie della rete sociale proprio mentre il tasso di disoccupazione a ricominciato a risalire. Dopo la disfatta di Swissair e le rivelazioni sulle buoneuscite milionarie dei manager licenziati, i lavoratori vogliono poter contare su una rete solida in caso di licenziamento.

Il comitato si oppone, tra l’altro, alla riduzione dei contributi dal 3 al 2 per cento. Anche la diminuzione da 520 a 400 delle indennità giornaliere per i disoccupati di meno di 55 anni, che penalizzerà i senza lavoro di lunga durata, è rivoltante, ha dichiarato la vicepresidente dell’Unione sindacale svizzera (USS) Doris Schüepp.

Risparmi ai danni di giovani e donne

L’aumento da 6 a 12 mesi del periodo minimo di contributi per ottenere le indennità colpirà invece soprattutto i giovani e le donne. I promotori del referendum si oppongono pure alla soppressione del percento di solidarietà sui redditi alti, fra 106 800 e 267 000 franchi, che priverebbe l’assicurazione contro la disoccupazione di 270 milioni di franchi di entrate.

Le eccezioni previste per i disoccupati di oltre 55 anni sono considerate insufficienti dalla sinistra e dai sindacati. I senza lavoro infatti devono dimostrare di essere stati attivi per almeno 18 mesi negli ultimi due anni per poter ricevere indennità per 520 giorni.

Non c’è alcuna ragione di adottare tutti questi tagli, ha detto Doris Schüepp. Il degrado della prestazioni non porterà a risparmi ma solo ad uno spostamento dei costi dall’assicurazione contro la disoccupazione alle casse municipali che sostengono i senza lavoro che non hanno più diritto alle indennità.

Il Consiglio federale vuole garantire il finanziamento

Da parte sua, in un comunicato diffuso giovedì, il Consiglio federale ha ribadito la sua volontà di impegnarsi, affinché la revisione della legge sull’assicurazione contro la disoccupazione venga approvata dal popolo. Il Consiglio federale ha voluto rispondere al referendum lanciato dai sindacati contro la revisione della legge.

Il Consiglio federale è convinto della necessità di procedere alla revisione della legge sull’assicurazione contro la disoccupazione in quanto, con la legge attuale, il finanziamento a lungo termine dell’assicurazione non è garantito e i provvedimenti d’urgenza introdotti negli anni Novanta sono limitati alla fine del 2003.

Le nuove disposizioni prevedono che la Confederazione e i Cantoni partecipino al finanziamento dell’assicurazione contro la disoccupazione con importi fissi annui pari, rispettivamente, a 300 e 100 milioni di franchi circa. In questo modo, secondo il governo, né lo Stato, né i datori di lavoro e tantomeno i lavoratori saranno confrontati, in periodi difficili, a provvedimenti d’urgenza.

swissinfo e agenzie

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