Dopo aver arrestato Göldi e Hamdani, la Libia aveva fermato un terzo cittadino elvetico: quest'ultimo ha però potuto lasciare il paese prima dei due compatrioti.
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Stando a quanto rivelato da Le Matin Dimanche, l’uomo – impiegato come saldatore per una ditta tedesca – non sarebbe stato incarcerato, ma le autorità locali gli avrebbero vietato di lasciare il paese. Dopo essersi rifugiato all’ambasciata elvetica, l’interessato avrebbe lasciato la Libia nell’autunno 2008 in cambio di un visto concesso a un dirigente libico.
Domenica pomeriggio, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha dal canto suo comunicato che la persona in questione è rimasta «diverse settimane» all’ambasciata, «ma grazie agli sforzi del DFAE ha ottenuto un visto di uscita e ha potuto lasciare la Libia alla fine dell’ottobre 2008».
Il DFAE ha tuttavia rifiutato di fornire dettagli supplementari e in particolare di spiegare le ragioni del trattamento differente subito dai tre svizzeri.
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