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Lo scivolone di ABB

Ci vorranno dati definitivi molto più rosei per ridare fiducia al titolo del gigante dell'elettrotecnica Keystone Archive

Il gigante dell'elettrotecnica ha annunciato mercoledì un utile netto in forte calo per il primo semestre 2002. Crollata la quotazione del titolo ABB.

Borsa impietosa

Mercoledì, in un mercato costantemente (e ormai almeno in parte pure irrazionalmente) al ribasso, il titolo ABB ha subito l’ennesimo cataclisma. Dopo essersi trovato sotto anche del 38%, ha chiuso la giornata di mercoledì al ribasso di quasi il 20%%, con un’azione che valeva meno di 9 franchi.

Alla riapertura di giovedì il titolo ha ripreso leggermente terreno, seguendo il trend positivo di tutte le maggiori borse europee.

Giro d’affari in calo

L’utile operativo prima degli interessi e delle imposte (EBIT) è calato del 41% a 368 milioni di dollari, ha indicato mercoledì il gruppo elvetico-svedese che, su scala mondiale, impiega circa 152’000 persone (circa 7’700 in Svizzera) in ben 100 Stati diversi.

Il giro d’affari della multinazionale della tecnica è diminuito del 2% a 10,9 miliardi di dollari. Le entrate di ordinazioni hanno registrato una contrazione del 6% rispetto all’anno scorso (11,9 miliardi di dollari).

Previsioni disattese

Gli analisti si attendevano un utile netto fra i 174 e i 227 milioni di dollari e un utile operativo fra i 419 e i 460 milioni. La società ha invece superato le attese degli specialisti relativamente al fatturato, che vertevano su 10,6-10,8 miliardi di dollari.

«La ripresa del volume delle commesse, già rilevata nel primo trimestre, ha continuato anche nel secondo» rileva il presidente della direzione Jörgen Centerman, citato nel comunicato. Nel periodo aprile-giugno le commesse sono cresciute del 10% rispetto ai primi tre mesi dell’anno.

Secondo trimestre fatale

Hanno pesato invece negativamente i costi della ristrutturazione del gruppo, pari a 106 milioni di dollari. Inoltre sono stati operati ammortamenti straordinari per 79 milioni di franchi nel settore Building Systems, nella divisione petrolio, gas e chimica petrolifera, nonché nel comparto New Ventures.

Dopo un utile netto di 114 milioni nel primo trimestre, nel secondo ABB ha subito quindi una perdita di 13 milioni di dollari.

Prossime sfide

Nei primi sei mesi dell’anno l’indebitamento netto è cresciuto da 4,1 a 5,2 miliardi. Ciò nonostante la dirigenza mantiene l’obiettivo di diminuire nel 2002 l’indebitamento di almeno 1,5 miliardi di franchi rispetto a quello dell’anno scorso. Una sfida che ABB vuole vincere grazie al miglioramento del cashflow, alla vendita di elementi patrimoniali e ad una «gestione attiva» del portafoglio.

Nel secondo trimestre ABB ha venduto i suoi titoli immobiliari svedesi per 300 milioni di dollari. In autunno è attesa la cessione della divisione Structured Finance.

Nei primi sei mesi dell’anno il gruppo ha trovato un accordo in 20’300 casi di richieste di risarcimento riguardanti l’amianto, nel 40% senza dover versare indennizzi. Alla fine di giugno erano pendenti 102’700 cause, contro 93’500 della fine dell’anno scorso.

I costi sopportati da ABB in questo dossier – prima di potersi rifare con le assicurazioni – è salito nel primo semestre a 107 milioni.

swissinfo e agenzie

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