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Lotta al tabagismo, Svizzera a metà classifica

Secondo gli esperti, la Svizzera migliora, ma non fa ancora abbastanza per combattere il tabagismo. Reuters

A livello europeo, la Svizzera si situa in diciottesima posizione (su trenta) per quanto concerne gli sforzi contro il fumo; è quanto risulta da uno studio presentato alla conferenza «Tabacco o salute» di Basilea.

Per migliorare, sarà necessario aumentare il prezzo delle sigarette e inasprire i divieti di fumare e di pubblicizzare il tabacco.

La Svizzera deve compiere progressi nella tutela dei non fumatori: per questo motivo, il governo prevede di aderire alla Convenzione quadro dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per il controllo del tabacco.

Ciò comporta anche un inasprimento della legge sulla pubblicità, ha spiegato giovedì il direttore dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) Thomas Zeltner illustrando i lavori della quarta Conferenza europea «Tabacco o Salute» di Basilea. Fino a sabato vi partecipano 500 rappresentanti di 62 Paesi, fra cui anche vari ministri della sanità.

Miglioramento senza eccellere

Secondo uno studio condotto dal ricercatore Luk Joossens della Lega belga contro il cancro, la Svizzera si situa al 18esimo posto in Europa per quanto concerne la prevenzione contro il tabagismo. La posizione della Confederazione è leggermente migliorata, poiché due anni fa si collocava ancora in 24esima posizione. Tuttavia, l’obiettivo del direttore dell’UFSP di piazzarsi fra i primi dieci è ancora lontano.

Occorrono dunque ulteriori sforzi: Zeltner ripone le sue speranze nel Consiglio degli Stati, auspicando che i senatori correggano il tiro del Nazionale; la scorsa settimana, infatti, la Camera bassa ha adottato una versione indebolita della legge sulla protezione dal fumo passivo.

Nel 2006, in Svizzera si contavano 250mila fumatori in meno rispetto al 2001: la loro quota si è così attestata al 29%. Zeltner vuole farla diminuire al 20%. Per poter raggiungere l’obiettivo sono però indispensabili nuovi interventi e divieti, ha ribadito il direttore dell’UFSP.

Convenzione quadro

Fra i prossimi passi, Zeltner ha indicato la firma – durante la prossima legislatura – della Convenzione quadro dell’OMS. Per adempiere alle condizioni, la Svizzera dovrà inasprire le proprie normative. Inoltre, le disposizioni sul tabacco dovranno essere stralciate dalla legge sulle derrate alimentari e regolate separatamente.

Concretamente, l’adesione elvetica alla Convenzione si tradurrà in un divieto di cartelloni pubblicitari per il tabacco nei luoghi pubblici, un divieto della pubblicità nei cinema e una limitazione nelle sponsorizzazioni. Per quanto attiene a quest’ultimo aspetto, Zeltner prevede che ci saranno termini transitori per consentire gli adeguamenti.

Prezzo determinante

Secondo Luk Joossens, l’elemento più determinante per frenare il consumo è il prezzo. L’effetto di proibizioni e altre misure è meno incisivo, anche se costituisce pur sempre un aiuto. Dal canto suo, l’Unione europea intende pure sopprimere gli aiuti ai coltivatori di tabacco. Tutti i tentativi in questo senso in Svizzera finora sono falliti.

L’urgenza di agire in questo settore è stata sottolineata dalla sostituta relatrice della Commissione sanitaria dell’Ue, Thea Emmerling, la quale ha rilevato che quotidianamente in media in Europa muoiono 1’780 persone per le conseguenze dirette del fumo, e 220 per quelle del fumo passivo.

In Svizzera, oltre ai decessi e alle malattie legate al fumo – e i relativi costi – vanno aggiunti i danni di immagine per il Paese, che rischia di essere percepito quale meta turistica che non protegge a sufficienza i non fumatori, ha osservato Zeltner.

swissinfo e agenzie

In Svizzera, circa 8’300 persone muoiono annualmente per cause legate al consumo di tabacco;
Sono segnalati circa 16’000 casi di malattie attribuibili al fumo;
I costi globali legati al consumo di tabacco ammontano a circa 10 miliardi di franchi;
Il numero di giorni lavorativi persi in Svizzera per motivi legati al fumo è stimato a 4 milioni.

A partire da metà ottobre, i distributori automatici Selecta non offriranno più sigarette. L’azienda intende così partecipare alla lotta al tabagismo fra i giovani. Il provvedimento riguarda circa 3’000 apparecchi in stazioni, fermate di autobus e negozi. Al posto delle sigarette, gli apparecchi offriranno d’ora in poi prodotti freschi.

Il mese scorso, anche la British American Tobacco Switzerland (BAT) aveva annunciato di voler offrire il proprio contributo. Dal primo gennaio 2008, nei cantoni Grigioni, Lucerna e Vaud 1’500 distributori automatici di sigarette della BAT saranno quindi muniti di un sistema di pagamento a soli gettoni. Questi saranno consegnati dal personale dei locali pubblici in cui sono situati i distributori soltanto ai consumatori autorizzati.

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