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Manifestazione record per la “Boillat”

Gli abitanti dell'Arco giurassiano si sono mobilitati in massa per sostenere gli scioperanti di Reconvilier Keystone

A Reconvilier, nel canton Berna, oltre 10'000 persone hanno manifestato il loro sostegno al personale in sciopero dell'azienda giurassiana di Swissmetal.

Confluiti da ogni parte dell’Arco giurassiano, i manifestanti hanno denunciato la politica seguita dalla direzione del gruppo metallurgico.

Operai, sindacalisti, politici e abitanti di tutto l’Arco giurassiano erano presenti sabato alla manifestazione per sostenere i dipendenti e condannare l’atteggiamento della direzione di Swissmetal.

I vertici del gruppo metallurgico intendono chiudere la fonderia dello stabilimento Boillat, a Reconvilier, nel canton Berna. A fare le spese del nuovo piano di ristrutturazione dovrebbero essere almeno 120 dei 350 dipendenti.

Con lo slogan «È la nostra regione, siamo tutti colpiti», una folla imponente ha invaso il parcheggio della fabbrica e ha protestato contro lo smantellamento del sito, nel quale il personale è in sciopero da 18 giorni.

Lotta necessaria

«La nostra lotta è giusta e necessaria», ha detto Nicolas Wuillemin, portavoce degli scioperanti, licenziato pochi giorni orsono. «Ci battiamo per la nostra azienda e per il futuro dei nostri figli e della nostra regione».

Jean-Claude Rennwald, vicepresidente dell’Unione sindacale svizzera, ha lanciato un appello al mediatore, alle autorità federali e cantonali, agli ambienti economici e al movimento sindacale, affinché trovino una soluzione.

«Ne vedo solo due: o il mantenimento della fabbrica di Reconvilier o il rilevamento da parte di altri investitori», ha dichiarato il sindacalista.

Mentre gli esponenti del sindacato Unia, che sostengono l’agitazione del personale, hanno sottolineato la portata nazionale dello sciopero, il sindaco di Reconvilier Flavio Torti ha criticato aspramente la strategia del direttore del gruppo, Martin Hellweg, accusato di «voler sacrificare il sito».

Ottimismo svanito

Giovedì scorso erano sorte nuove speranze di riconciliazione nella vertenza tra dipendenti e direzione, che aveva già preso avvio nel 2004.

Lo stesso ministro dell’economia Joseph Deiss si era infatti recato nella località del Giura bernese per tentare di avvicinare le parti.

Al termine della visita, il consigliere federale aveva annunciato la nomina, in qualità di mediatore, di Rolf Bloch. L’ex-industriale aveva già messo in luce le sue capacità di mediazione alcuni anni orsono nella vertenza sui fondi depositati nelle banche svizzere dalle vittime del nazismo.

L’ottimismo suscitato dalla nomina di Bloch si è però rapidamente sgonfiato venerdì, dopo l’annuncio da parte di Swissmetal del riacquisto dell’ex filiale Busch-Jaeger, in Germania, ceduta negli anni ’90.

Produzione identica

L’acquisizione dell’azienda tedesca, che occupa 170 persone a Lüdenscheid, ha suscitato rabbia e disappunto nel Giura bernese: come indicato dallo stesso Martin Hellweg, i prodotti dell’ex-filiale «corrispondono al 90 per cento a quelli fabbricati a Reconvilier».

Sia il presidente di Swissmetal Friedrich Sauerländer che Hellweg hanno ribadito nei giorni scorsi l’intenzione del gruppo solettese di mantenere comunque in funzione lo stabilimento di Reconvilier.

Una promessa che non soddisfa il personale in sciopero. «La direzione ha dimostrato che non le interessa la nostra azienda», ha deplorato Nicolas Wuillemin.

Secondo il presidente del comitato di sostegno dello stabilimento di Reconvilier Pierre Kohler, «Martin Hellweg è venuto in Svizzera per uccidere la Boillat in favore di un concorrente tedesco».

Clienti malcontenti

Il gruppo metallurgico ha precisato che le discussioni «già pianificate con Busch-Jaeger si sono intensificate negli ultimi giorni a causa dello sciopero ‘illegale’ e dell’occupazione ‘illegale’ dei locali della fabbrica di Reconvilier».

Secondo Swissmetal, l’acquisizione permetterà di non perdere troppi dei clienti rimasti senza forniture a causa dello sciopero.

Nei giorni scorsi ha fatto sentire la sua voce anche un gruppo di clienti di Swissmetal, esigendo che lo stabilimento «Boillat» di Reconvilier (BE) ricominci la produzione lunedì.

Gli acquirenti – che rappresentano il 50 per cento del fatturato del gruppo metallurgico solettese – garantiscono la loro fedeltà alla fabbrica bernese e chiedono al consiglio di amministrazione della società di assumere le proprie responsabilità.

«Speriamo che i protagonisti del conflitto diano nelle prossime ore prova di buon senso», ha indicato alla stampa Jean-Daniel Renggli, segretario generale dell’associazione di categoria.

«Il nostro scopo è di poter riprendere a lavorare lunedì con la Boillat e con nessun altro», hanno affermato i clienti, secondo i quali la Busch-Jaeger non è in grado né di garantire la qualità, né di rispettare i tempi come la Boillat.

swissinfo e agenzie

Swissmetal è specializzata nella fabbricazione di prodotti ad alto valore aggiunto a base di rame, destinati soprattutto all’industria elettronica, automobilistica e orologiera, ma anche delle telecomunicazioni e dell’aviazione.

La nuova strategia elaborata dal gruppo metallurgico prevede di rafforzare il processo della trasformazione a caldo nel sito di Dornach, nel canton Soletta. A Reconvilier si manterrà solo il centro di produzione per fili e sbarre.

Questa strategia implicherà il taglio di numerosi posti di lavoro: 120 secondo le ultime dichiarazioni della direzione di Swissmetal.

Temendo ripercussioni negative per tutta la regione, gli ambienti economici e politici dell’Arco giurassiano sostengono massicciamente il mantenimento della produzione negli stabilimenti di Reconvilier.

Dopo un primo sciopero di 10 giorni nel 2004, i dipendenti della Boillat hanno di nuovo incrociato le braccia dallo scorso 25 gennaio. Si battono contro il piano di ristrutturazione annunciato alla fine dell’anno scorso dalla direzione di Swissmetal.
Il 9 febbraio, il gruppo metallurgico ha annunciato la soppressione accelerata di 120 impieghi a Reconvilier.
Lo stesso giorno, l’ex-industriale Rolf Bloch è stato nominato in qualità di mediatore.
Il 10 febbraio, la direzione di Swissmetal ha comunicato l’acquisto dell’ex-filiale tedesca Busch-Jaeger.

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