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Mario Corti vuole bloccare l’emorragia di SAirGroup

Mario Corti ha definito il 2000 l'anno peggiore nella storia di SAirGroup Keystone

Cessazione degli investimenti presso Air Littoral, piano di ristrutturazione per Air Liberté, AOM e Sabena, integrazione di Balair nella Swissair e nella Crossair, vendita di una parte del capitale di LTU: questi i punti principali della strategia che il nuovo direttore operativo e presidente del consiglio di amministrazione di SAirGroup intende seguire a breve termine.

La misura più drastica annunciata da Mario Corti riguarda per il momento l’abbandono di Air Littoral, per la quale verrà sospeso immediatamente ogni sostegno finanziario. Il futuro delle altre due compagnie francesi controllate dal gruppo SAir sarà invece deciso entro il prossimo 25 aprile, il giorno in cui è in programma l’assemblea generale degli azionisti.

Corti ha in ogni caso annunciato che i vertici di SAirGroup non sono più disposti a versare 80 milioni di franchi al mese per garantire le partecipazioni avviate in Francia. Un piano di ristrutturazione verrà elaborato in collaborazione con le autorità francesi.

Per conoscere il destino di Sabena bisognerà aspettare fino all’estate. Corti ha ammesso di non avere in mano tutti i dati per poter prendere già attualmente una decisione su questo complicato dossier. Attualmente il gruppo SAir detiene il 49,5 percento del capitale della compagnia belga.

Il futuro di Balair sembra invece ormai segnato: il settore charter verrà integrato nella Crossair (brevi destinazioni) e nella Swissair (tragitti più lunghi). Il nuovo numero uno di SairGroup prevede inoltre di vendere una fetta della partecipazione nell’agenzia tedesca di viaggi LTU.

Corti ha ammesso che il gruppo SAir si trova attualmente ai limiti delle sue possibilità finanziarie, dopo le perdite registrate l’anno scorso e pari a 2,9 miliardi di franchi. Per disporre di nuove liquidità è stata quindi decisa la vendita della catena di alberghi Swissôtel e della metà del patrimonio immobiliare del gruppo, il cui valore viene stimato a 1,5 miliardi di franchi.

È pure prevista la vendita del 45 percento del capitale di SwissGlobalCargo e del 10 percento di Panalpina. Trattative sono in corso con 4 grandi banche – tra cui UBS e Credit Suisse – per garantire le necessarie risorse finanziarie a breve e medio termine.

Dopo una presentazione dettagliata delle cifre di bilancio, Mario Corti ha tenuto a sottolineare che il 2000 è stato l’anno peggiore nei 70 anni di storia della Swissair e di SAirGroup. Per spiegare le ragioni che hanno portato alla situazione catastrofica attuale, il nuovo numero uno del gruppo ha idenfiticato 5 problemi principali che dovranno venir risolti urgentemente.

Innanzitutto, secondo Corti, il gruppo SAir non è riuscito a trovare una strategia adeguata per superare l’isolamento che contraddistingue la Svizzera in Europa. Le risorse a disposizione non erano sufficienti per assicurare il successo di questa strategia, che si basava su una serie di partecipazioni avviate all’estero e risultate deficitarie.

Per il nuovo direttore operativo e presidente del consiglio di amministrazione, i problemi del gruppo non sono comunque legati soltanto alle difficoltà incontrate con queste partecipazioni. Negli ultimi 10-15 anni, in seguito all’enorme crescita del settore dell’aviazione a livello mondiale sono state create eccessive capacità presso tutte le compagnie. In tale contesto si è rivelato estremamente difficile soddisfare i principi di redditività.

Sempre secondo Mario Corti, la struttura di SAirGroup si è dimostrata troppo complessa. Questa struttura ha prodotto costi troppo elevati, ha reso difficile la comunicazione interna e ha ridotto l’identificazione comune.

Un altro grave problema riguarda inoltre la forte erosione della fiducia nei confronti della dirigenza del gruppo. Il peggio, secondo Corti, che possa capitare ad un’azienda. Attualmente i vertici di SAirgroup si trovano inoltre sottoposti ad un’enorme pressione e, in queste ultime due settimane, non hanno chiaramente potuto trovare delle risposte a tutti questi problemi.

Per quanto concerne invece gli obbiettivi futuri, Corti ha in primo luogo dichiarato di voler concentrare le attività del gruppo sui settori principali, allo scopo di ritrovare le basi perse di redditività. Il settore dell’aviazione deve poter coprire almeno i costi di esercizio, mentre gli altri rami di attività sono chiamati a produrre anche utili importanti.

Corti non ha voluto rispondere alle domande relative alla responsabilità e agli errori commessi dai membri del consiglio di amministrazione di SAirGroup. Nessuna precisazione è stata fornita neppure in merito alla presunta indennità di partenza percepita da Erich Honegger. Corti si è limitato a dichiarare che, finora, nessun importo corrispondente è stato versato al presidente dimissionario.

Per concludere, il gruppo si appresta a riacquistare il nome Swissair. Durante la conferenza stampa, lo stesso Corti ha ripetutamente parlato di Swissair e New Swissair, evitando nell misura del possibile di menzionare l’attuale denominazione SAirGroup. Il cambiamento di nome, previsto entro la fine dell’anno, dovrebbe rappresentare un segnale della volontà dei nuovi dirigenti di ripartire su nuove basi.

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