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Mucca pazza: stop alle farine animali solide

La paura del morbo della mucca pazza influisce sui prezzi: in calo il manzo, mentre aumenta la carne di volatili e suini Keystone

Questo tipo di foraggio in Svizzera sarà vietato dal 1° gennaio. Berna coprirà il 75 per cento dei 40 milioni necessari annualmente allo smaltimento. Le farine animali sono accusate di essere responsabili della malattia della mucca pazza.

Continuerà invece ad essere autorizzata la farina animale liquida destinata ai maiali. Il Consiglio federale ha deciso mercoledì di modificare l’Ordinanza sulle epiozozie a seguito di due casi di mucca pazza scoperti di recente in Svizzera. Sono pure stati vietati: l’utilizzo di farine nella produzione di concimi e i grassi derivanti dal processo di fabbricazione delle prime. A livello pratico cambia poco: le farine animali non erano più in commercio dall’11 dicembre. Con l’attuale giro di vite, la Svizzera si allinea alle misure decise dall’Unione europea (UE) per lottare contro il morbo della mucca pazza.

«La misura adottata mercoledì è estrema, ma permetterà forse di azzerare i casi di BSE», ha detto Pascal Couchepin, capo del Dipartimento federale dell’economia (DFE). Le autorità non ritengono comunque necessario introdurre un test di depistaggio rapido generalizzato per le mucche di oltre 30 mesi.

La nuova malattia di Creutzfeldt Jakob (CFJ) – la variante umana della BSE – non è mai stata segnalata in Svizzera, mentre nel mondo sono stati sinora registrati 80 casi, soprattutto in Gran Bretagna. «Si può sperare di essere riusciti a rompere la catena di trasmissione della malattia dall’animale all’uomo, considerato però il periodo di incubazione della CFJ, dai cinque ai 15 anni, dovremo ancora attendere prima di esserne veramemte certi», ha sottolineato il ministro dell’economia.

Farine liquide per i maiali
Il divieto generalizzato deciso dal governo non riguarda la farina animale liquida destinata ai maiali. Gli scarti di macellazione potranno essere però destinati ai suini, solo se il responsabile del controllo delle carni avrà certificato la loro non nocività per la salute. Ulteriore eccezione: la farina di pesce sarà vietata unicamente nell’alimentazione dei bovini.

Costi: 40 milioni all’anno?
I costi per l’eliminazione delle farine animali ammontano a circa 40 milioni di franchi all’anno secondo il DFE, sull’arco di 5 anni. «Poi valuteremo il da farsi», ha detto Couchepin. Tre quarti sarano coperti dalla Confederazione. Secondo l’Unione svizzera dei contadini (USC) la fattura potrebbe però superare i 60 milioni. Il 25 per cento dei costi, non coperti dallo Stato, dovrà essere assunto dai macelli e si ripercuoterà sui contadini.

Anche i consumatori saranno chiamati alla cassa: i costi si ripercuoteranno quasi certamente sul prezzo della carne di manzo. Secondo l’USC non è ammissibile che i contadini siano i soli a pagare le conseguenza del provvedimento deciso dal governo.

La decisione del Consiglio federale è stata subito oggetto di critiche. Contadini e fabbricanti di mangimi non capiscono in particolare le eccezioni previste dal governo.

Per i fabbricanti è assurdo vietare un prodotto sotto una certa forma e autorizzarlo in un’altra. Da più parti ci si chiede inoltre come mai i maiali possano continuare ad essere nutriti con farine animali in forma liquida, se lo scopo della misura è di sradicare il morbo della vacca pazza.

Anche i contadini bio, che usano prodotti di origine animale come concime, sono preoccupati per il divieto. L’Unione svizzera dei contadini e l’associazione dei piccoli contadini giudicano positivamente la misura ma sottolineano l’importanza di una maggiore trasparenza nel settore dell’importazione di carne.

Intanto però i timori legati alla malattia della mucca pazza continuano a serpeggiare fra i consumatori: i prezzi del manzo hanno così proseguito l’andamento al ribasso anche in novembre. Il calo è stato più contenuto per la carne bio. Parallelamente sono aumentate del 20 per cento le vendite di carne di maiale e di volatili rispetto allo stesso mese nel 1999.

swissinfo e agenzie

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