Caran d'Ache
Oggetto di culto, di grafite e legno di cedro, fotografato da Luca Zanetti.
Questo contenuto è stato pubblicato il 15 febbraio 2010
I macchinari strepitano senza sosta nello stabilimento vicino al confine elvetico-francese. Si trancia, si danno le forme, si sega. Dalle masse di grafite e di legno di cedro californiano escono i lapis, uno dopo l'altro, in continuazione. Mentre le matite colorate sono fabbricate essenzialmente a macchina, la produzione di penne stilografiche e a sfera richiede molto lavoro manuale. Numerose parti minutissime vengono assemblate. "L'amore per il dettaglio da noi è spinto all'estremo", spiega la portavoce dell'azienda Renate Stern, indicando incisioni e decorazioni che solo l'occhio dell'intenditore individua immediatamente.
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