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Naturalizzazione: iter sempre più standardizzato

Passaporto svizzero
A livello europeo, il passaporto svizzero rimane uno dei più difficili da ottenere. Keystone

Mediante dei test valevoli a livello cantonale si tenta di standardizzare il processo di naturalizzazione. Ciò non significa però necessariamente una maggiore professionalizzazione e oggettività delle autorità comunali.

“È più difficile diventare svizzero che prendere la patente di guida”, dice laconicamente Luca Cirigliano, avvocato e segretario generale dell’Unione sindacale svizzera. Già, perché il processo di naturalizzazione è una sorta di percorso ad ostacoli, complicato e lungo.

Capire la Svizzera

Oltre ai vari corsi preparatori, gli stranieri che intendono ottenere il passaporto svizzero hanno la possibilità di acquistare il libro “Capire la Svizzera” (Die Schweiz verstehen), edito da hep verlag, in cui sono contenute le informazioni principali per sostenere il test di naturalizzazione nei cantoni di Berna e Argovia. Per consolidare le proprie competenze, ai candidati viene messa a disposizione un’applicazione gratuita con i termini più ricorrenti, uno schedario per lo studio e degli esempi di esame.

“I candidati devono avere la giusta motivazione ed essere disposti a sacrificare un po’ del proprio tempo libero per affrontare le varie tappe”, indica dal canto suo Monika Waldis, direttrice della formazione politica e didattica di storiaCollegamento esterno presso il Centro per la democrazia di Aarau.

Corsi preparatori

Da due anni, l’Unione sindacale svizzera propone un corso di una giornataCollegamento esterno nella Svizzera francese e tedesca. La formazione è gratuita per gli affiliati al sindacato, costa 410 franchi per le persone interessate. “Di mattina si traccia una panoramica delle basi giuridiche, delle procedure e dei requisiti richiesti nei singoli cantoni”, spiega Luca Cirigliano dell’USS. “Il pomeriggio è dedicato invece ad aspetti più pratici, per esempio, ai test di naturalizzazione”.

Dall’anno scorso, anche la Scuola Club Migros propone un corso nei cantoni di Berna, Zurigo, Vaud e nella Svizzera orientale. Stando al programma, durante le 12 lezioni si trasmettono conoscenze sulle tradizioni, sugli stili di vita, sui costumi svizzeri, sul sistema politico e sui diritti e sui doveri dei cittadini svizzeri, ma anche nozioni di geografia, storia e civica. Per 300 franchi, la Scuola Club Migros promette ai partecipanti un’adeguata preparazione al test di naturalizzazione.

Naturalizzazione: quanto mi costi?

La naturalizzazione ordinaria per una persona singola nel canton Argovia costa 2350 franchi (comune: 1500 franchi; cantone: 750 franchi; Confederazione: 100 franchi). Inoltre vanno calcolati altri 900-1000 franchi per il corso di naturalizzazione, il test e l’analisi linguistica.

Infatti chi vuole ottenere il passaporto svizzero deve superare un test per accedere al processo di naturalizzazione. Così è almeno nel canton Berna. L’esame comprende 48 domande a scelta multipla su vari temi, quali storia, geografia, religione, democrazia, assicurazione, salute lavoro e formazione. Le domande sono preparate da un gruppo di lavoro, diretto da Urs Kernen, direttore della divisione “Integrazione e lingue” del Centro di formazione di InterlakenCollegamento esterno.

Chi è l’eroe nazionale?

“Che cosa deve sapere uno svizzero? Come misurare il livello di integrazione? Rispondere a queste due domande è il compito più difficile per noi”, spiega Kernen. Ma quali sono le domande a cui devono rispondere i candidati? Sul sito del Centro di formazione di Interlaken è possibile scaricare un esempio di provaCollegamento esterno. Si chiede, per esempio, chi è l’eroe nazionale, se Göla, Sina, Beatrice Egli e Stephan Eicher sono sportivi, musicisti, architetti o scienziati, quale numero bisogna digitare per chiamare l’ambulanza o quali partiti sono rappresentati in Consiglio federale.

Naturalizzazione agevolata

Da metà febbraio di quest’anno è entrata in vigore la nuova legge che accorda la naturalizzazione agevolata agli stranieri di terza generazione. A dispetto di quanto paventato durante la campagna che ha preceduto il voto sulla modifica della Costituzione federale del 12 febbraio 2017, per il momento non c’è stato un assalto al passaporto svizzero. 

La Segreteria di Stato della migrazione ha comunicato che a metà maggio solo 185 persone (di cui 103 erano di nazionalità italiana, 24 di nazionalità turca, 9 di nazionalità portoghese e altrettanti di nazionalità cosovara) avevano presentato una domanda di naturalizzazione facilitata. Stando a uno studio dell’Università di Ginevra, complessivamente quasi 25’000 giovani potrebbero presentare una domanda di naturalizzazione agevolata.

Per superare l’esame è necessario rispondere in maniera corretta ad almeno il 60 per cento delle domande. “Dal 2014, oltre 3200 persone hanno svolto il test nel canton Berna. La percentuale di successo è dell’83 per cento”, continua Urs Kernen. “Chi non supera la prova può ripresentarsi dopo alcuni mesi; le domande saranno tuttavia diverse”. Tentativi che hanno però un costo: il candidato deve sborsare ogni volta circa 300 franchi.

Test linguistico

Superare il test non basta però per dare inizio al processo di naturalizzazione. Dal 2014, prima del deposito della domanda i comuni del canton Berna chiedono ai candidati di svolgere un’analisi linguistica che attesti le loro abilità in tedesco o in francese.

È richiesto un livello A2, per quanto riguarda le competenze scritte, e B1 in quelle orali, secondo il Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue. I cantoni hanno però la possibilità di stabilire condizioni più severe, com’è il caso dei cantoni Svitto e Nidvaldo: richiedono un livello B1 nello scritto e un B2 nell’orale.

Verso una standardizzazione

“Stiamo sicuramente assistendo a un processo volto a standardizzare il processo di naturalizzazione, indipendentemente dal comune di residenza”, sostiene Monika Waldis, del Centro per la democrazia di Aarau. La sua divisione ha elaborato le domande per il test di naturalizzazione del canton Argovia. I candidati devono rispondere a circa 45 domande con risposte a scelta multipla, selezionate casualmente da un pool di 240 quesiti. Le domande e le risposte sono pubblicate onlineCollegamento esterno.

Dal canto suo l’avvocato Luca Cirigliano, segretario generale dell’USS ha svolto nel 2010 un’analisi giuridico-sociologica dal titolo “Come viene misurata l’integrazione durante il processo di naturalizzazione sull’esempio del canton ArgoviaCollegamento esterno“. Lo studio ha evidenziato che soprattutto nei comuni piccoli, il colloquio volto a misurare il tasso di integrazione del candidato veniva svolto dai consiglieri comunali o da un impiegato dell’amministrazione comunale e non da un’apposita commissione. Inoltre, in certi casi l’incontro durava meno di 15 minuti; un tempo insufficiente, scrive Cirigliano, per una valutazione approfondita.

Nel 2018, otto anni dopo quest’analisi, molte cose sono cambiate, anche a livello legislativo. Alcuni esempi recenti, come il rifiuto di concedere la cittadinanza alla giovane turca Funda Yilmaz da parte del comune di Buchs, nel canton Argovia, ci ricordano però che la standardizzazione non è necessariamente sinonimo di professionalizzazione e oggettività.

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