A causa della crisi economica, lo scorso anno il prodotto interno lordo svizzero ha subito una contrazione più forte del previsto, stando alle prime stime dei conti economici nazionali.
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In termini reali il PIL nel 2009 è diminuito dell’1,9% rispetto all’anno precedente, ha indicato giovedì l’Ufficio federale di statistica. Il dato è superiore alle previsioni, poiché ci si attendeva un calo dell’1,5%. Nel 2008 vi era invece stato un incremento annuo dell’1,9%.
A prezzi correnti, ossia tenendo conto dell’inflazione, la contrazione è stata dell’1,6%. In cifre il PIL ha raggiunto 521,1 miliardi di franchi, a fronte di 544,2 miliardi un anno prima.
Negli ultimi 40 anni le annate di recessione sono state rare. L’ultima risale al 2003, quando il PIL era diminuito dello 0,2%. Il calo più forte era stato registrato nel 1975: sull’onda della prima crisi petrolifera, vi era stato addirittura un tonfo del 6,7%.
La recessione ha colpito in particolare l’industria, ma anche le banche hanno ancora risentito delle conseguenze della crisi finanziaria. La spesa per consumi finali delle economie domestiche è invece aumentata dell’1%, permettendo di contenere la flessione del PIL.
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