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Nessun surriscaldamento del mercato immobiliare svizzero

Keystone

Contrariamente a molti altri paesi, il mercato immobiliare svizzero è globalmente sano. Secondo uno studio del Credit Suisse, sul mercato dell'alloggio domanda e offerta sono sostanzialmente equilibrate.

Il boom dell’edilizia residenziale si sta gradualmente esaurendo, ma per il settore non si profila un crollo. Solo in alcuni segmenti e regioni c’è qualche squilibrio.

Per quanto riguarda l’offerta, si costruiscono ancora molte abitazioni, ma per il futuro ne sono progettate meno. Per il 2008 gli specialisti della banca si apettano 42’000 nuovi appartamenti.

La domanda dovrebbe rimanere elevata. Due fattori dovrebbero infatti incentivarla: l’aumento dei redditi e la crescita demografica dovuta all’immigrazione in provenienza dai Paesi dell’Unione europea e dell’Associazione europea di libero scambio dall’altra, spiega Alois Bischofberger, capo economista presso il Credit Suisse

Evoluzione non omogenea

La domanda non è però uniforme in tutte le regioni e neppure in tutti i segmenti. Le richieste maggiori si registrano a Zurigo e Basilea. In generale la domanda è elevata nelle città e in alcuni comuni turistici. L’offerta non soddisfa la domanda nell’Arco lemanico, in particolare a Ginevra, dove si dovrebbe registrare il più forte aumento dei prezzi.

“Nella città di Ginevra la situazione resta estremamente tesa”, rileva Frédéric Junod, economista al Credit Suisse. Negli ultimi dodici mesi sono stati costruiti solo 200 appartamenti. E trovare un ufficio diventa un’impresa sempre più difficile.

Prezzi dei terreni alle stelle frenano la domanda di case

Nel settore delle case unifamiliari, si sta delineando una saturazione del mercato. Nella domanda si sta registrando un’erosione, mentre il numero di case in vendita è in crescita.

I ricercatori del Credit Suisse vedono nel forte rincaro dei prezzi dei terreni edificabili il principale fattore d’incidenza su questa evoluzione. Otto anni di aumenti ininterrotti hanno costretto molte famiglie a rinunciare al sogno di costruirsi la casa.

Quanto agli uffici, l’eccesso di capacità si sta riassorbendo. Alcuni segni rivelano tuttavia che forse si sta andando di nuovo verso un’esagerata estensione dell’offerta. Le richieste di permessi di costruzione sono in forte progressione.

Nel settore degli spazi di vendita, l’attuale buon andamento del commercio al dettaglio maschera i problemi strutturali. Il tasso di crescita del volume d’affari alla lunga non potrà tenere il passo con l’aumento delle superfici, che in Svizzera con 1,6 metri quadrati per abitante rappresentano già un record europeo.

“C’è da sperare che il comparto non compia gli stessi errori del settore degli uffici e che pigi in tempo sul freno”, rilevano gli esperti del Credit Suisse.

swissinfo e agenzie

Il mercato immobiliare elvetico si è ripreso bene dalla crisi che nella prima metà degli anni 1990 era costata 42 miliardi di franchi alle banche.

Nell’ultimo decennio la costruzione di nuove case ha registrato cifre da primato nel 2005 (47’000) e nel 2006 (42’000). Per il 2008 si prevede la costruzione di 42’000 nuove case.

Finora la domanda e l’offerta in questo comparto erano equilibrate. Il numero di case inoccupate è cresciuto solo leggermente dal 1998 e si è attestato all’1,6% nel 2006. Nel corso dei due prossimi anni è attesa una compressione della domanda.

La Svizzera è comunque prevalentemente un paese di inquilini, anche se la proporzione di proprietari è leggermente progredita, passando dal 31% nel 1990 al 37% nel 2007.

Questo tasso è nettamente inferiore a quello di altri paesi occidentali. Secondo le cifre del 2000, la quota dei proprietari era del 34,6% in Svizzera, contro il 45% in Germania, il 54% in Francia, il 69% in Gran Bretagna e negli Stati Uniti e l’81% in Spagna.

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