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Nestlé: doppio mandato per Brabeck

Peter Brabeck (a sinistra) assume anche i compiti del presidente uscente Rainer A. Gut (a destra) Keystone

Novità ai vertici della multinazionale dell'alimentazione Nestlé: un rimpasto porta Peter Brabeck alla doppia carica di presidente e direttore delegato.

Dopo il pensionamento di Rainer E. Gut, l’assemblea degli azionisti del 14 aprile dovrà avallare la proposta del consiglio di amministrazione.

Cambio ai vertici della prima multinazionale svizzera: il presidente del consiglio di amministrazione dell’azienda con sede a Vevey, Rainer E. Gut, ha definitivamente dato le dimissioni.

Il passaggio di consegne, annunciato da tempo, segna un cambiamento generazionale importante ai vertici dell’economia nazionale. Gut è infatti stato per decenni una fra le figure più influenti e discusse della piazza finanziaria di Zurigo.

Doppia carica

Da alcuni mesi, gli osservatori speculavano sulla successione: trovare una direzione strategica per un’azienda con un fatturato vicino ai 90 miliardi di franchi – due volte il bilancio della Confederazione – non è semplice. Da tempo si indicava dunque il nome dell’attuale direttore generale di origine austriaca, Peter Brabeck-Letmathe, 60 anni.

La sorpresa sta nel fatto che, assumendo il suo nuovo ruolo nel consiglio di amministrazione, Brabeck non rinuncerà alla sua attuale funzione esecutiva. Per fiancheggiare il cumulo di potere del nuovo numero uno del colosso alimentare, il Consiglio di amministrazione ha provveduto alla nomina di due vicepresidenti.

Con Andreas Koopmann, 54 anni, e Rolf Hänggi, 62 anni, il nuovo presidente è dunque affiancato da due volpi dell’industria e delle finanza elvetica. Ambedue ricoprono inoltre altri mandati nei consigli d’amministrazione di importanti gruppi finanziari e assicurativi elvetici.

Reazione degli analisti

Per gli esperti, la nomina di Brabeck alle due cariche non è una vera sorpresa. Il direttore delegato ha ricoperto il ruolo di vicepresidente del Consiglio di amministrazione già durante l’era Gut.

Per l’analista James Amoroso, attivo per la Banca privata di Ginevra Pictet & Cie, l’elezione è una formalità: «Da quando Brabeck è alla direzione ha assunto anche la direzione strategica dell’azienda. Si tratta solo di una questione di etichetta, il suo ruolo non cambia».

Certo i risultati intermedi dell’anno scorso non avevano raccolto i consensi dei mercati, ma in un contesto internazionale Nestlé è ritenuta ancora un investimento sicuro. Inoltre, «non conosco nessun altro nome nell’industria alimentare internazionale che disponga di pari qualifiche e che possa fare un lavoro migliore», conclude l’analista ginevrino.

La nomina garantirebbe una sorta di «rete di sicurezza», che assicura la necessaria continuità al gigante produttore del Nescafé.

swissinfo e agenzie

Nata nel 1866, Nestlé è la prima multinazionale del settore alimentare al mondo e la prima azienda per importanza in Svizzera.
La sede centrale è a Vevey, nel canton Vaud.
Nestlé ha 511 centri di produzione nel mondo e 253’000 impiegati.
87 miliardi di franchi il giro d’affari annuo

Negli anni Settanta, Nestlé era finita nell’occhio del ciclone per la sua espansione nel terzo mondo.

Con la sua politica della discrezione e con un impegno per migliorare alcuni fra i punti in questione, la multinazionale aveva ritrovato una certa pace.

Quest’anno però, una serie di ONG ha nominato l’azienda per il premio negativo dell’economia, consegnato parallelamente al Forum economico mondiale di Davos.

Motivazione: la vendita del latte in polvere per neonati nei paesi del terzo mondo.

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